A tutta tattica – Conte ed il suo 4-2-4

Per il terzo anno consecutivo la Juventus si prepara alla stagione con un nuovo allenatore ed un nuovo assetto tattico. Conte ha già fatto vedere molte cose interessanti a Bari ed a Siena; chissà se riuscirà a trasmettere la stessa impostazione alla sua nuova squadra.

Fonte immagine: Luca Moraca
Il Gioco di Antonio Conte ha origine dal possesso palla della difesa; non importa se si rischia qualcosa negli scambi nei pressi della propria area: il pallone non si deve mai buttare avanti a casaccio. I due centrali si allargano per meglio gestire il pallone, così come i due terzini vanno larghi per offrire ai centrali la possibilità di passaggio.
La peculiarità di questa impostazione di gioco sta nel fatto che i due centrocampisti centrali del 4-2-4 non hanno compiti di impostazione del gioco. L’unico onere che grava su di loro è aiutare la difesa con un gioco di sponda, nel paziente fraseggio che mira ad aprire spazi nella squadra avversaria.
Una volta trovato il varco, i difensori (centrali o esterni) verticalizzano improvvisamente il gioco: vengono coinvolti i trequartisti esterni. Questi giocano a piede invertito (il mancino a destra e il destro a sinistra); tagliando centralmente, ricevono il passaggio filtrante dalla difesa. Anche in questo caso i centrocampisti centrali hanno un ruolo di supporto, aiutando le ali con per la sponda se si presenta la necessità di aggirare gli avversari.
La fase di attacco “standard” si completa con il passaggio agli attaccanti: uno viene incontro al trequartista portatore di palla, l’altro cerca la profondità. La posizione estremamente avanzata delle ali nel modulo di Conte sembrerebbe indebolire la fase difensiva: in realtà non è così, almeno nelle intenzioni dell’allenatore. Alla fase difensiva, infatti, partecipano tutti i giocatori; la squadra tenta di riconquistare subito il pallone se lo perde, in modo da no indietreggiare. Al contempo, le sortite dei terzini in attacco diminuiscono di molto, visto che rimangono più bloccati per coprire le ali che giocano alte.
Questo è in grandi linee il credo tattico di Conte. Certo, come di solito accade, potrebbero emergere delle criticità: infatti, è da verificare la compatibilità dell’organico della Juve (in evoluzione fino alla fine del mercato) al nuovo modulo.
Su tutti, l’acquisto di Pirlo sembra incongruente con le regole di Conte: i suoi giocatori devono tenere la palla per un paio di ticchi al massimo: Il centrocampista ex Milan, al contrario, fa del possesso palla una delle sue caratteristiche principali. Appare quindi difficile calarlo in questa nuova realtà dove i centrali non impostano il gioco ma fanno da sponda agli altri reparti. Ma queste sono solo chiacchiere da bar, sarà poi il campo a dirci se la nuova Juve funzionerà.

(si ringrazia per le indicazioni tattiche Fabio Barcellona)

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