A tutta tattica – Il Conte (e la Juve) che non ti aspetti

Per la seconda partita consecutiva, la Juve questa sera è scesa in campo con un modulo nuovo, sicuramente diverso da quello di solito preferito da Antonio Conte.

Stasera il fattore campo si è sentito eccome! Per tutta la partita la Juve ha dominato il gioco, attaccando a testa bassa. Non è da tutti costringere il Milan ad una partita di rimessa come una provinciale qualsiasi. Il merito è dello stadio, tutto juventino (nel vero senso della parola!) ma anche della grande voglia dei bianconeri di tornare tra i grandi club d’Italia. D’altronde la voglia è il vero elemento determinante per la vittoria nel calcio, al di là di ogni schema tattico.

 

Conte lo sa e per questo sta piano piano disegnando una squadra diversa da quella che aveva immaginato in estate.

Andiamo con ordine:

Difesa: Questo è il reparto meno rivoluzionato. La novità della serata è il ritorno di Chielini sulla sinistra: nell’ordine, Ziegler è stato spedito in Turchia, De Ceglie non è ancora pronto (un altro giocatore sempre rotto..) e Grosso è troppo lento per il lavoro che gli viene chiesto. Ecco spiegato il ritorno al passato per il difensore livornese.

Ad ogni modo, è in difesa che è più lampante la mano dell’allenatore, visto che si cerca sempre lo scambio e mai di buttare via la palla, anche a costo di subire un pressin altissimo degli avversari.

 

Centrocampo. Qui le novità maggiori: Conte, non sapendo chi tener fuori tra Pirlo, Marchisio e Vidal, ha deciso di tenerli dentro tutti e tre. Pirlo fa quello che in pochi sanno fare come lui al mondo: il regista. Davanti a lui, Marchisio e Vidal, due centrali dinamici, ottimi recuperatori di palloni, dotati di buona tecnica e soprattutto dei tempi di inserimento. La scelta è stata premiata da una superiorità sul piano del gioco e dai 2 gol di Marchisio, non a caso arrivati quando Nesta ha lasciato il campo per infortunio.

 

Attacco. Infine, in avanti, Conte ha mantenuti i due esterni, che però fino a questo punto sono stati la “nota dolente” della Juve: tra nuovi e vecchi, nessuno sembra in grado di spaccare davvero la partita in due. Krasic è inconsistente, Pepe ordinato ma troppo “operaio”, Giaccherini ancora timido. Gli altri non si sono visti prorio…Chissà se il ritorno di Quagliarella non possa essere provvidenziale propio in quest’ottica.

Completa la squadra l’unica punta, Vucinic; ottima partita la sua. Schierato come unico attaccante, non ha dato punti di riferimento ai centrali avversari, è uscit0 spesso dalla marcatura per permettere a Vidal e Marchisio di inserirsi e ha provato spesso il tiro da lontano. Una prova maiuscola la sua, che conferma la bontà della intuizione di Conte di giocare con il centrocampo a tre.

 

In sostanza, la Juve di stasera è una squadra ancora in trasformazione e con tantissima grinta. Le vere incertezze sono gli esterni: se Conte saprà insegnare alla squadra a sviluppare compiutamente il gioco sulle fasce, la Juve si candiderà seriamente per lo scudetto.

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