Esclusiva-Alessandra Rosati: “Campionato appassionante. Mazzarri non lascerà Napoli per Torino”

Alessandra Rosati, giornalista e inviata di Mediaset, ha rilasciato un’intervista esclusiva a Soccermagazine.it trattando diversi temi, dall’attualità calcistica ad aneddoti sulla sua vita da inviata e giornalista.

Era da un pò che non si vedeva un campionato tanto incerto, sia per lo scudetto, sia per la Champions, sia per la lotta salvezza: campionato più bello o campionato mediocre come dicono in tanti?
A mio modesto parere è un campionato molto più bello. Poche sono le partite scontate e anche quando non ti aspetti reazioni importanti da certe squadre poi vieni sempre smentito. Chi lo considera mediocre è giustamente perché quelle che vengono da sempre considerate le big hanno spesso perso punti con le ultime in classifica. Pochissimi campionati però ci hanno regalato un finale così infuocato proprio perché non si parla solo dello scudetto ma anche di Champions e retrocessione. Quindi appassionante e da seguire fino all’ultima giornata.

La squadra che ti è piaciuta di più e quella che ti ha più deluso?
E’ giusto dare al Milan i meriti di questo campionato ma la squadra che mi ha sorpreso positivamente è sicuramente il Napoli. Mazzarri ha fatto un grandissimo lavoro e la squadra ha lottato fino alla fine facendo sognare tutti i suoi tifosi. Non so se può essere paragonato al Napoli di Maradona ma l’atmosfera è la stessa. L’Inter mi ha deluso ma dopo il “triplete” della scorsa stagione si poteva ipotizzare un calo fisico e mentale. Le due squadre che, invece, non mi aspettavo di trovare in questa posizione di classifica sono Juventus e Sampdoria. Soprattutto i blucerchiati che a gennaio lasciando andare via Pazzini e Cassano, sono crollati definitivamente.

Quali sono i 3 giocatori che ti hanno sorpreso di più quest’anno e quali quelli che ti hanno deluso?
I tre giocatori che mi hanno sorpreso di più sono Cavani, Pastore e Hernanes. Tutti e tre hanno dimostrato tanto per tutto il campionato. Ibrahimovic ha avuto una stagione altalenante ma alla fine i suoi gol sono stati decisivi. Mi ha deluso Milito che però è stato parecchio infortunato, Amauri che alla Juventus non riusciva a essere mai decisivo che, però, adesso al Parma sta trovando riscatto e Cassano che non solo ha litigato con il presidente Garrone ed è stato fuori rosa per mesi, ma anche al Milan non è esploso quanto ci si aspettava.

Juventus, Roma e Inter sono alla ricerca di un allenatore: secondo te chi guiderà queste squadre la prossima stagione?
Per quanto riguarda la Juventus si parla molto di Mancini ma bisogna calcolare che il suo stipendio è decisamente troppo alto rispetto a quanto vorrebbe spendere la società bianconera. Secondo me un candidato più probabile è Antonio Conte. L’Inter ha sempre riservato sorprese: si parla molto del capolinea di Leonardo ma in realtà non è così scontato. Aspettando magari un clamoroso ritorno di Mourinho si potrebbe continuare un’altra stagione con il brasiliano. La Roma è un discorso a parte, molto dipende dalla Champions League. Montella non ha fatto male, è giovane e per la sua poca esperienza ha dimostrato comunque competenza. Ancelotti potrebbe essere il futuro dei giallorossi ma, sicuramente, senza Champions League non è ipotizzabile il suo arrivo e comunque non la prossima stagione. Si fanno anche nomi come Guardiola, Mourinho, Villas Boas… Chissà, la nuova dirigenza potrebbe stupire.

Quello sorto intorno a Mazzarri è solo un grande polverone mediatico? Cosa c’è di concreto?
Mazzarri ha fatto un lavoro straordinario a Napoli. Mi sembra difficile che decida di lasciare la sua squadra per andare a Torino. Bisogna anche calcolare che il Napoli sarà in Champions mentre la Juventus deve ancora lottare per entrare in Europa League. Il progetto che ha costruito con la società ha dato ottimi risultati e non vedo nessun motivo, se non un forte scontro con la dirigenza, per abbandonarlo.

Un ennesimo anno amaro per le nostre squadre in Europa, a cosa è dovuto secondo te?
Molti club italiani, secondo me, sottovalutano l’Europa League e quindi non si impegnano abbastanza. Il Napoli, invece, ci ha creduto ma nel momento in cui dava il 100% in Europa perdeva punti in campionato. A un certo punto decidono di dare più importanza al campionato. Per quanto riguarda la Champions purtroppo diventa talmente un’ossessione da fare errori banali che portano di conseguenza ad essere sbattuti fuori da squadre più o meno forti.

Cosa pensa del processo di ricostruzione che Prandelli sta attuando con la Nazionale?
Prandelli è sempre stato un ottimo allenatore. Alla Fiorentina ha dimostrato di saper valorizzare i giovani e quindi penso farà molto bene anche con la Nazionale. Bisogna comunque avere più tempo per poter vedere risultati concreti.

La doppietta di Messi contro il Real Madrid ha riacceso la solita questione: è più forte di Maradona?
Sono assolutamente due fenomeni ma che hanno giocato in periodi troppo differenti per essere confrontati. Bisogna, però, guardare tutti gli aspetti. Messi, continua a far gol più di quanti ne faceva Maradona ma in Nazionale non ha mai fatto la differenza come, invece, faceva Maradona. Importante sottolineare che Messi non è solo un fenomeno in campo. Non è mai finito sulle prime pagine dei giornali per atteggiamenti sbagliati, non si lascia traviare dalla notorietà e da tutto quello che porta essere degli idoli.

Cosa ne pensi delle parole di Mourinho seguite alla sconfitta del Barcellona?
Mourinho ha una dialettica invidiabile. E’ sempre riuscito nell’intento di non far mai parlare dei suoi giocatori, per non distrarli, ma sempre di lui. Probabilmente, anche dopo le varie sconfitte, sta incominciando un po’ a esagerare. Quando una squadra perde 2-0 non si può solo dare la colpa all’arbitro per un rosso tirando in mezzo anche l’Unicef. Forse bisognerebbe, ogni tanto, fare un mea culpa sulla scelta del modulo e sugli errori difensivi.

Sei spesso inviata sui campi, quale è stato il personaggio più simpatico che hai intervistato? Ed il pubblico che ti ha impressionato di più?
Hernan Crespo. E’ un grandissimo giocatore e soprattutto umile oltre che simpatico. Questo lo dimostra anche il fatto che i tifosi che lo hanno visto giocare nelle proprie squadre lo hanno sempre nel cuore e non viene mai criticato. Dall’Argentina è approdato al Parma, ed era un Parma con Veron, Buffon, Cannavaro e tanti altri campioni. Adesso è tornato nella città che l’ha consacrato e si vede che ci mette cuore in ogni cosa che fa. Per quanto riguarda il pubblico, questa stagione, devo ammettere che quello di Napoli mi ha impressionato. Tutti conoscono il grandissimo tifo della città e l’atmosfera del San Paolo ma gli anni passati ci sono stati parecchi problemi di ordine pubblico. Quest’anno sia in trasferta che in casa ho visto un’atmosfera diversa.

Tu sei giovanissima e sei già una giornalista affermata: potresti dare qualche consiglio a chi si vuole avvicinare a questa professione?
Passione. Tantissima passione. Quando si decide di intraprendere questa strada bisogna sempre pensare che non esistono orari, weekend liberi ecc ecc. Se non c’è passione non si riesce ad andare avanti. Bisogna essere disposti a rinunciare un pochino alla vita privata. Se ci sono tutti questi fattori il resto viene da se. Per fare bene questo lavoro bisogna essere sempre informati su tutto quello che succede. Sbagliare è normale ma bisogna avere la forza di alzarsi e riprovare. Soprattutto mai pensare di essere arrivati. C’è sempre da imparare e bisogna avere le capacità di assorbire il meglio dai colleghi più navigati.

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A cura di Marco Di Maromarcodimaro@soccermagazine.it

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