Esclusiva-Simone Santarelli: “Vi racconto la mia esperienza con Zeman. Litigai con Lotito perchè…”

Dalla Lazio al Foggia di Zdenek Zeman, passando per Gallipoli, un affare saltato con il Paris Saint-Germain. Simone Santarelli racconta, in esclusiva a SoccerMagazine.it, con uno sguardo agli Europei, la sua esperienza calcistica e rivela un aneddoto clamoroso sul patron Claudio Lotito. Ecco quanto dichiarato dall’estremo difensore.

Fonte immagine: usfoggia.it

Quanto cambia il ruolo dei portieri con Zeman?

“Il ruolo è con Zeman che cambia. Con lui bisogna giocare 10-15 metri fuori dall’area di rigore, a me è capitato di ritrovarmi a centrocampo. La preparazione fisica deve essere simile a quella dei giocatori, noi portieri facciamo la stessa preparazione loro. Bisogna essere pronti con i piedi e cercare di rinviare velocemente sulle ali che si accentrano, non basta spazzare palla solo perché il ruolo lo richiede. Sicuramente non è come gli altri allenatori che pari ciò che si riesce a parare. Con il boemo ti esponi a maggiori rischi, ma ti togli anche tante soddisfazioni”.

 

Che rapporto avevi con Zeman?

“Ottimo. I miei compagni al Foggia mi prendevano in giro dicendo che era mio padre. Lui mi ha chiamato in causa con i satanelli, mi ha rimesso a posto fisicamente dopo due anni che ero fuori rosa alla Lazio. Mi ha sempre consigliato bene. Quando tutti mi davano merito, lui mi faceva tenere sempre i piedi per terra, proprio come fa un buon padre. Il carattere di Zeman e la mia esperienza con lui, me la porterò per sempre dentro”.

 

Zeman ha firmato con la Roma. Pensi possa essere l’uomo giusto?

“Si, ne sono convinto. Il rapporto che lo lega a Roma e ai tifosi della Roma è immenso. Con il Foggia andammo a giocare nella capitale contro l’Atletico Roma e al Flaminio accorsero numerose persone solo perché c’era il Foggia di Zeman. Il boemo, inoltre, in giallorosso troverà giocatori che potrà far diventare devastanti: Borini, Lamela, Bojan Krkic”.

 

Come mai, quando eri alla Lazio, non sei riuscito ad “esplodere”?

“All’inizio, uscito dalla Primavera, ho collezionato due panchine in Serie A e piano piano ho cercato di farmi apprezzare, ho avuto sempre massimo rispetto sin dall’età di 15 anni e mi trattavano bene. Poi tornato dal prestito con il Gallipoli, c’era la possibilità di andare in Francia a giocare con il Paris Saint-Germain, ma Lotito aveva richiesto troppi soldi per il mio cartellino e l’affare saltò. Io litigai con il Presidente perché mi sembrava assurdo ciò che aveva richiesto. Poi sono stato fuori rosa per due anni, solo perché il patron biancoceleste rifiutava tutte le richieste che mi arrivavano, e non erano poche”.

 

Colpa di Lotito allora se non sei approdato in un club come il PSG o altre squadre di prestigio?
“In pratica si. Dalla voglia esasperata di Lotito di guadagnare tanti soldi anche su ragazzi di soli 19 anni”.

 

Lotito può fare una grande Lazio?

“Non lo so, ma c’è un dato molto significativo. La Lazio negli ultimi anni ha fatto grandi cose e a Lotito bisogna dare merito per aver rialzato la squadra. Ma ogni volta che il club raggiungeva un obiettivo, quale l’Europa, questa finisce nuovamente nel dimenticatoio, cioè conquistando una posizione bassa per il blasone della squadra. Lotito tende ad accomodarsi quando vede che la squadra conclude il campionato con un buon risultato e non da la spinta giusta per portarla ad un livello superiore. Di meriti ne ha molti, ma questo è il suo limite.

 

Pensi che l’Italia possa tornare quel bunker difensivo che era nel 2006? Buffon sarà distratto dalle voci che lo vedono implicato nel calcioscommesse?

“Quando si prendono pochi gol non dipende solo dal portiere, ma dall’assetto difensivo della squadra. Buffon è stato sempre il migliore, tra i primi tre portieri al mondo, sempre con carattere e determinazione. Personalmente, lui manterrà il livello che ha sempre avuto, anche agli Europei. Riguardo il calcioscommesse, bisogna vedere se ha fatto quello che si gli imputa da persone esterne, fino a prova contraria non è ancora indagato. Ma penso che possa estraniarsi da tutte queste vicende e concentrarsi solo sull’Europeo”.

 

Quale sarà il tuo futuro, hai contatti con qualche squadra?

“Fino ad adesso ci sono stati degli interessamenti vaghi. Mentre aspetto, mi sto allenando per farmi trovare pronto. Spero di trovare un club che mi dia fiducia e che mi proietti nel calcio che conta. A 24 anni non mi va di ricominciare con un club di bassa caratura tecnica. Tra qualche settimana saprò qualcosa, ma adesso proprio no”.

 

A Gennaio ti cercò un club di Malta…

“A causa di problemi di tesseramento non si è fatto più l’affare, ma qualora non trovassi una squadra che fa per me in Italia, non rifiuterei l’interesse del club maltese. Anche se qualsiasi proposta dall’estero sarà valutata con attenzione”.

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