Italia-Spagna 2-1: gli azzurri surclassano a Bari i campioni del mondo

I campioni del mondo contro i campioni del mondo. A Bari, va in scena l’amichevole di lusso fra Italia e Spagna, le ultime due detentrici del titolo mondiale, che si affrontano per testare le proprie rispettive condizioni in vista dell’Europeo 2012, in programma a fine stagione in Polonia ed Ucraina.

Fonte immagine: Roberto Vicario
Di fronte ai propri concittadini, allo stadio San Nicola, stasera è Antonio Cassano a portare la fascia da capitano, al posto di Buffon: ennesimo segnale della grande stima che Prandelli nutre dei confronti del genietto pugliese.
E’ proprio Fantantonio ad aprire le danze, manifestando sin dalle prime azioni di gioco notevole fantasia e dinamicità. L’Italia, assolutamente lungi dal provare timore reverenziale nei confronti degli avversari, prova addirittura a fare la Spagna, producendosi soprattutto nel palleggio e negli inserimenti fulminei. Il primo lampo arriva dopo pochi minuti: Criscito, da fermo, prova una conclusione angolata da fuori area e colpisce in pieno il palo a Casillas battuto. Gli azzurri, complice anche il clima che si vive sugli spalti, cominciano a prenderci gusto ed arrivano persino a confondere a tratti le “Furie Rosse” con scambi rapidi e manovre congetturate. All’11°, quindi, il match conosce una svolta concreta: Montolivo, pescato in corsa alla perfezione dal succitato Criscito, supera Casillas con un pallonetto che vede la sfera terminare in porta non prima di aver urtato contro la traversa: è 1-0 per i padroni di casa, un risultato che sovverte ogni pronostico.
Nonostante lo svantaggio, sembra comunque che gli iberici non riescano in alcun modo ad uscire dal proprio guscio, e sono inoltre costretti a subire le tegole degli infortuni di Torres prima e Piquè poi, rilevati rispettivamente da Llorente e Busquets.
L’Italia, in ogni caso, è più pimpante, e sfiora finanche il raddoppio con Cassano e Giuseppe Rossi. Tuttavia, le “Furie Rosse” cominciano a poco a poco a riconquistare campo, ed a creare qualche insidia nell’area di Buffon, seppur di poco conto.
I tentativi della Spagna vengono premiati verso il finale del primo tempo: il fischietto tedesco Brych segnala un rigore a favore degli ospiti, ravvisando un contatto, invero inesistente, fra Chiellini e Llorente; gli azzurri non ci stanno, e le proteste si fanno subito vive, anche perchè in precedenza era stato Piquè ad atterrare Cassano sull’altra sponda senza che vi fossero provvedimenti disciplinari. Tuttavia, il penalty viene assegnato e Xabi Alonso è lesto nel trasformarlo in goal.
Nella ripresa, il ritmo dell’Italia è destinato a calare: gli azzurri non riescono più a contenere i palleggiatori spagnoli come nel primo tempo, e spesso saltano il centrocampo optando per il lancio lungo e per le ripartenze rapide. La Spagna (tra le cui fila si registra l’esordio del giovane Thiago Alcántara) si fa così più pericolosa, soprattutto col subentrato David Villa, che va più volte al tiro, anche su calcio di punizione. Prandelli decide allora di mischiare un pò le carte in tavola, ed inserisce Marchisio per uno spento Thiago Motta, sostituendo più tardi anche la coppia offensiva Rossi-Cassano con quella Balotelli-Pazzini. Super Mario, reduce dalle ultime bricconate in Inghilterra, appare da subito tutt’altro che svogliato, e si rende anche protagonista di diverse iniziative, nonchè giocate personali, che infiammano il pubblico barese (encomiabile nell’essere il primo a farlo sentire a suo agio) ed accendono l’Italia. Quest’ultima, a tratti in sofferenza, tiene comunque sempre il campo, e nei minuti conclusivi trova un nuovo sprint che le regala la vittoria: dopo una suggestiva serie di fraseggi, Aquilani prova il tiro dalla distanza ed il pallone, sporcato da Albiol, finisce comodamente in rete. La Roja si ritrova così nuovamente in svantaggio, e velleitari sono i tentativi di riacciuffare la partita: l’unico brivido per Buffon nasce dai piedi del solito Villa, che cerca un’improbabile conclusione da fuori area, destinata ad ottenere ben poca fortuna.
Al triplice fischio finale, può quindi iniziare la festa. L’atmosfera sembra quasi surreale: la nazionale di Prandelli, tanto bistrattata sin dagli esordi, ha battuto, e con merito, i campioni d’Europa e del mondo, i maestri del palleggio e del calcio giocato propriamente detto. Gran parte della vittoria di stasera è sicuramente da tributare allo stesso ct di Orzinuovi, meticoloso ed intelligente nel preparare la partita e gettare preventivamente l’acqua sulle micce iberiche. L’impressione è che il mito della Spagna sia quasi gonfiato da quello del Barcellona, ma in ogni caso, contro l’Italia gli uomini di Del Bosque hanno palesato qualche limite di troppo, e soprattutto hanno dimostrato di non essere imbattibili. Gli azzurri possono quindi ripartire da qui: ad un passo dalla qualificazione ad Euro 2012, il morale degli ex campioni del mondo non era mai stato così alto. Persino più alto di quello dei veri campioni.

ITALIA-SPAGNA 2-1

Italia (4-3-1-2): Buffon 6; Maggio 6, Ranocchia 6 (32′ st Bonucci sv), Chiellini 5,5, Criscito 6,5; De Rossi 5+ (21′ st Aquilani 6,5), Pirlo 7, Thiago Motta 5 (1′ st Marchisio 6); Montolivo 7 (29′ st Nocerino 6); Cassano 7- (15′ st Balotelli 6,5), G.Rossi 6 (15′ st Pazzini 6). A disp.: De Sanctis, Sirigu, Cassani, Balzaretti, Ogbonna, Palombo, Giovinco. C.T. Prandelli.
Spagna (4-3-3): Casillas 6,5 (1′ st Valdes 6); Iraola 5 (1′ st Thiago Alcantara 6), Piqué 5,5 (44′ Busquets 5,5), Albiol 5,5, Arbeloa 6; Martinez 5,5, Xabi Alonso 6,5, Iniesta 6 (1’st Villa 6+); Cazorla 6,5 (35′ st Mata 6), Torres sv (15′ Llorente 5), Silva 7. A disp.: Reina, Monreal, Negredo, Pedro. C.T. Del Bosque.
Arbitro: Brych
Marcatori: 11′ Montolivo (I); 36′ rig. Xabi Alonso (S); 38′ st Aquilani (I)
Ammoniti: Arbeloa (S)

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