L’Italia si fa bella e si sbarazza della Germania: 2-1 sui tedeschi. Sarà Italia-Spagna

Al via la seconda e ultima semifinale di questo Europeo tra Germania-Italia. Per l’ennesima volta, tra le due fazioni opposte, c’è in gioco la storia, l’onore e, soprattutto, il riscatto di una Germania che, nella storia calcistica recente non è mai riuscita nell’impresa di battere gli azzurri in competizioni internazionali. Oltre al rientro di Chiellini e la ripresa in extremis di De Rossi, Prandelli conferma l’undici vincente con l’Inghilterra di Hodsgon.

Fonte: Roberto Vicario

Nel primo quarto d’ora è la Germania di Loew ad incutere paura agli avversari: su calcio d’angolo è subito Hoemmels  a sfiorare il vantaggio: suo è il tiro ravvicinato nell’area piccola, ma un attento Pirlo salva sulla linea per poi favorire l’intervento di Buffon. È la prima palla goal del match. L’Italia concede troppi  spazi ai tedeschi, rischiando rapide ripartenze sulle fasce. All’11esimo ne approfitta Boateng, suo il cross in mezzo che costringe Buffon a deviare in calcio d’angolo.  Al 14esimo l’ennesimo assolo tedesco con Kross: la sua botta da fuori è respinta dall’estremo difensore azzurro. Al quarto d’ora è risposta Italia: prima Marchisio poi Cassano provano il tiro da fuori, ma Neuer blocca in entrambi i casi. Sale l’Italia, più aggressiva e convincente. Atteggiamento che porta presto al vantaggio azzurro su grande azione di Cassano sulla fascia, che dopo esser sfuggito a due difensori e crossa in mezzo per la testa di Balotelli che non manca l’appuntamento col goal: 1-0 Italia, e il ma. Al 28esimo la debole risposta Ozil cerca di sorprendere Buffon con un piattone sinistro: la tiene il portiere bianconero. Al 36esimo ci prova Khedira al volo: grande opposizione di Buffon. Ma al 37esimo è di nuovo una gran palla di Montolivo a mettere a tu per tu Balotelli con Neuer: l’attaccante del Manchester City  raddoppia con una botta sotto all’incrocio dei pali che lascia impietrito il portiere tedesco. I primi quarantacinque minuti si concludono con un’Italia attenta, ben organizzata e cinica, mentre la Germania di Gomez sembra aver accusato il colpo.

Nella ripresa al 47esimo è Reus a tentare il tiro dopo essersi liberato di Chiellini: facile da bloccare per Buffon. Ci riprova Lahm su una bella triangolazione tedesca, la sua botta al limite sorvola la traversa. Gli azzurri fanno possesso palla, rallentando il gioco avversario e impedendo ai tedeschi di far breccia in area di rigore. Al 57esimo Diamanti subentra al posto di un ottimo ma – come lecito – stanco Cassano, standing ovation per l’ex romanista. Al 60esimo il primo affondo azzurro nella ripresa con Balotelli, ma la sua percussione sulla fascia si conclude con un raso terra abbondantemente sul fondo. Al 62esimo occasione per la Germania, stavolta su punizione: la botta a giro di Reus (non troppo angolata) viene deviata dall’ennesimo, grande intervento di Buffon, che smanaccia sulla traversa. Pochi minuti dopo risponde l’Italia: dalla buona triangolazione con Thiago Motta arriva alla botta di prima Marchisio, ma il suo destro sfiora il palo avversario. I crampi di Balotelli lo costringono al cambio per Di Natale, ma l’ex interista – appena sostituito – confessa a Prandelli di essere in grado di continuare. Al 75esimo l’occasione per chiudere la partita è sui piedi di Marchisio, il centrocampista bianconero fa tutto bene, ma il suo tiro (con Di Natale libero in area) si stende alla destra di Neuer. All’81esimo l’ennesima occasione per l’Italia, ma stavolta è Di Natale a sprecare – a tu per tu per Neuer – la chance per il 3-0 tirando alla sinistra del portiere. La Germania non molla, e all’89esimo (dopo un angolo insidioso) Ozil prova il colpo da fuori: sul fondo. Nei minuti di recupero Balzaretti tocca di mano in area di rigore commettendo fallo: dal dischetto Ozil non sbaglia accorciando le distanze.  Ma il tempo a disposizione non è alla portata della Germania, e un’Italia pressoché perfetta sconfigge nettamente i favoriti (assieme alla Spagna di questo Europeo).

Ora, l’Italia, non ha veramente più paura di niente e nessuno. Ora Kiev sarà e dovrà essere, dopo 6 lunghi anni, la nostra Berlino.

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