“Pepito” Rossi sicuro: “Nessun biscotto, la Spagna gioca sempre per vincere”

Il grande assente di questo Europeo, il numero 22 della Nazionale che ha subìto due infortuni gravissimi alle ginocchia. Giuseppe Rossi guarderà la partita di stasera da casa sua, negli USA, paese che gli ha dato i natali. Il centravanti del Villareal forse è la pedina mancante nello scacchiere di Cesare Prandelli, colui che nelle qualificazioni aveva fatto la differenza vista la grande discontinuità di Balotelli e lo stop prolungato di Cassano. Ora, da tifoso, parla ai microfoni della “Gazzetta dello Sport” con una lunga intervista sulla partita che si svolgerà stasera alle 20.45 fra Italia e Irlanda, che potrebbe sancire l’eliminazione degli azzurri o la qualificazione ai quarti di finale:

Fonte immagine: Danilo Rossetti

Rossi, si sente più grande assente o più grande rimpianto?

“Manca più l’Italia a me di quanto manco io all’Italia, questo è sicuro. Sognavo questo Europeo da un sacco, con Prandelli e i ragazzi avevamo lavorato tanto e bene per un anno e mezzo, ci eravamo arrivati. Stavolta ha vinto la sfortuna, è andata così: inutile pensarci ancora”.

Italia più sfortunata o colpevole, per trovarsi già alla terza partita appesa a un filo?

“Ho visto le due partite con Spagna e Croazia e ho visto una bella Italia. Una squadra che non dipende da chi c’è o chi manca, perchè ha un’idea di calcio che la rende sicura: è la stessa che ci ha portato a giocare questo Europeo, dunque fa bene Prandelli a continuare ad avere fiducia”.

Anche se segna così poco?

“Lo dico da attaccante: se crei tanto prima o poi si segna, e Prandelli fa bene ad insistere sul gioco offensivo”.

Opinione comune: con Giuseppe Rossi sarebbe stato tutto più facile.

“Non dite che manco io, non c’entra niente: è capitato anche a me di stare periodi più o meno lunghi senza segnare, l’importante è continuare a giocare per la squadra. Io mi fido di Mario, di Antonio, di Di Natale se giocherà lui: mi fido di tutti gli attaccanti che ha portato Prandelli. Continuando a giocae così, contro l’Irlanda i gol arriveranno”.

E se non dovessero bastare per colpa di Spagna e Croazia?

“So che in Italia si parla molto di biscotto, ma io gli spagnoli li conosco: vivo lì, gioco in quel campionato, conosco la mentalità, come ragionano, come sentono il calcio”.

Dunque stiamo tranquilli perchè?

“Perchè non me la vedo gente come Xavi, Iniesta, Fabregas, Torres che gioca per non vincere, che aspetta di sapere cosa fa l’Italia per decidere come giocare. Hanno un’immagine e alla loro immagine tengono troppo. E poi amano giocare a calcio più di ogni altra cosa, lo faranno anche contro la Croazia”.

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