Il personaggio della settimana: Fabrizio Miccoli

Scegliere il personaggio della settimana non è stato facile oggi: in lizza c’erano Milito e Miccoli, alla fine abbiamo deciso per quest’ultimo visto che Milito lo abbiamo proclamato qualche settimana fa (clicca qui per leggere).

Fonte immagine: Flickr - foto_palermo_calcio

Con la fantastica tripletta di ieri sera condita anche da un assist, sul prato innevato di San Siro, Miccoli è diventato il giocatore ad aver realizzato più goal con la maglia del Palermo (64 reti con la tripletta di ieri sera), superando così il record di Carlo Rapice (62 goal).
Nato a Nardò, in provincia di Lecce, il 27 giugno 1979, Miccoli cresce nel San Donato, vista la sua classe, i dirigenti della squadra falsificavano i documenti per farlo giocare nelle categorie superiori.
A 12 anni entra nel settore giovanile del Milan, il giovane attaccante non riesce ad ambientarsi a Milanello, e nonostante i grandi risultati sul terreno di gioco decide dopo due anni di far ritorno in Puglia, con il sogno di giocare nel Lecce, la sua squadra del cuore, sogno che non riuscirà mai a realizzare per il resto della carriera, e Miccoli deve in un certo senso accontentarsi del Casarano, il cui DS a quei tempi rispondeva al nome di Pantaleo Corvino. Proprio al Casarano in C1 gli viene affibbiato il nomignolo di Romario del Salento.
Dal Casarano passa nel 1998 alla Ternana in serie B. In quattro stagioni con la Ternana, tutte in serie cadetta, Miccoli realizza 32 gol, di cui 15 solo nell’ultima stagione. Nel 2002 Luciano Moggi decide di puntare su di lui facendolo acquistare dalla Juventus. Prima di approdare a Torino l’attaccante viene mandato in prestito a Perugia, dove esordisce in Serie A agli ordini di Serse Cosmi.
La buona stagione fata a Perugia gli vale un posto nella rosa juventina, ma a Torino le cose non si mettono bene, infatti, ebbe alcuni screzi con la dirigenza bianconera (la triade Moggi-Giraudo-Bettega), e dopo l’acquisto di Zlatan Ibrahimović da parte dei bianconeri, nel 2004-2005 passa in comproprietà alla Fiorentina.
A Firenze l’attaccante conferma tutto il suo talento, ma nonostante una stagione più che buona (12 goal) il club viola lo perde alle buste, così ritorna a Torino, dove resta solo il tempo di trovare un accordo con il Benfica, squadra alla quale viene ceduto in prestito. Al Benfica rimane 2 anni e nonostante tanti guai fisici (che l’hanno fatto pensare ad abbandonare il calcio) riesce a entrare nel cuore dei tifosi.
Nel 2007 arriva il momento del ritorno in Italia: ad acquistarlo a titolo definitivo dalla Juventus è il Palermo. Con 8 reti nella prima stagione, 14 nella seconda e 19 nella terza Miccoli s’impone come uno più rappresentativi dei rosanero, diventando anche il capitano della squadra, ma proprio sul più bello un infortunio al ginocchio lo blocca per parecchi mesi. Chi temeva un suo declino viene però rassicurato già nella seconda parte del campionato scorso, che l’attaccante termina con 9 reti all’attivo.
Arriviamo così alla stagione in corso, dopo i soliti guai fisici, Miccoli torna ad essere il leader indiscusso della squadra e con la tripletta di ieri, che gli vale il record di cui abbiamo parlato prima, arriva a 9 goal in campionato. Alle sue doti da goleador vanno aggiunte anche quelle di assistman, quest’anno è arrivato già a quota 8.
Miccoli è senza dubbio alcuno uno dei giocatori più estrosi e spettacolari del calcio italiano, uno dei pochi romantici rimasti nel nostro calcio (quando gioca contro il Lecce per lui è sempre una sofferenza). La tripletta di ieri racchiude tutte le sue qualità: tiro potente e preciso, rapidità nel saltare l’uomo e fantasia.
Forse sarebbe ora di non chiamarlo più il Romario del Salento ma semplicemente Fabrizio Miccoli da Nardò.

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