Verona-Roma 3-2, pagelle giallorosse: Dovbyk e Soule illudono. Difesa horror
La Roma sprofonda in classica, perde anche a Verona, compromette il campionato e continua a non avere le idee chiare sia sul gioco che nella tattica. Manca qualità, tanti errori (ennesimo di Zalewski) e un incubo che sembra non avere fine. Ha solo illuso la vittoria contro il Torino.
ROMA, PAGELLE GIALLOROSSE: SI SALVANO SOLO DOVBYK E SOULE
Svilar 6: mai chiamato a grosse parate, è sempre puntuale con le uscite che limitano i tentativi del Verona. I gol subiti non sono una sua colpa con errori evidenti della difesa. Faro nella notte.
Mancini 5.5: la solidità si è persa, la difesa giallorossa crolla sotto i colpi dei veneti, più cinici e pericolosi. Contropiedi e marcature larghe, permettono di chiudere nuovamente a 0 punti. Il difensore lotta, ma viene sopraffatto da un avversario inferiore.
N’Dicka 5.5: subisce un colpo sul secondo vantaggio dei gialloblu, quando viene anticipato da Magnani. Dopo il colpo ricevuto, non sbaglia nulla, ma nel finale si fa superare e lascia campo aperto per il 3-2 del Verona.
Angelino 5.5: soffre la velocità degli attaccanti avversari e non viene aiutato mai da Zalewski. Prova a farsi valere, ma con il passare dei minuti scompare letteralmente dal campo e dal gioco.
Celik 5.5: una partita in sofferenza sulla sua fascia, con qualche spunto buono in avanti. Da una coraggiosa cavalcata, nasce l’assist del momentaneo 2-2. Purtroppo le carenze sono tante, anche se è tra le migliori partite disputate ultimamente.
Le Fee 6: una partita ordinata senza particolari guizzi. Prova a smistare il pallone e cerca di ripartire quando la squadra è un po’ ferma sulle gambe. Nessuna giocata clamorosa, ma la sufficienza è più che meritata.
(dal 65′ Cristante 5: il buon passo di Le Fee e Kone scompare con l’entrata in campo del centrocampista italiano. Più precisione ma meno ritmo e la Roma va sotto e non riesce a pareggiare.)
Kone 6.5: corre, lotta, riparte e da sostanza. Quando ferma l’azione avversaria la capovolge sempre a favore dei giallorossi creando pericoli con incursioni e passaggi filtranti. Un punto di riferimento in un centrocampo che, spesso, resta troppo bloccato. (dall’81’ Paredes Sv.)
Zalewski 5: errore decisivo nell’1-0 del Verona che mette in salita la partita della Roma. Si fa perdonare, leggermente, con l’assist per il momentaneo 1-1. Continuano i tanti errori dal fondo con cross poco precisi e mai al centro dell’area. Ci mette voglia, ma il giocatore non è tranquillo e i giallorossi non ne beneficiano. (dal 65′ El Shaarawy 5.5: servono cross e intensità, il faraone non riesce a dare nessuna delle due cose.)
Pellegrini 5.5: non incide e non sfrutta le occasioni create. La Roma ha bisogno del suo capitano, ma non trova mai in lui il trascinatore. Una partita evanescente che non aiuta il momento nero del centrocampista.
Soule 6.5: si divora il gol del pareggio, ma subito dopo riesce a farsi perdonare con un gol di tacco. Fraseggia bene, si impegna e, forse, si innamora troppo del pallone. Juric lo ha punzecchiato e lui ha risposto presente, regalando una buonissima prestazione. (dal 65′ Dybala 6: cerca il guizzo, prova la giocata, sfiora la rete del possibile 3-2, ma alla fine predica nel deserto, circondato da pochissima qualità.)
Dovbyk 7: lavora per la squadra nonostante riceva pochissimi palloni giocabili. Segna un gol ma gli viene annullato, ma nella ripresa gonfia la rete al perfetto assist di Celik. L’ucraino resta l’unica certezza di una Roma ancora da scoprire. (dal 73′ Baldanzi 5.5: corre e lotta, ma è troppo poco per salvare la Roma.)
Juric 5: la Roma gioca e crea, soprattutto nel primo tempo, ma certe scelte sono davvero incredibili. Zalewski mette in salita l’ennesima partita, Kone viene tolto e crolla il centrocampo, senza Dovbyk i giallorossi iniziano a crossare mentre con l’ucraino veniva giocata palla a terra. Infine, nel momento più delicato, un assetto troppo offensivo, punisce i giallorossi, costretti a giocare come una provinciale. Tanti mea culpa da fare e forse una fatal Verona da ricordare per l’allenatore croato che potrebbe essere ai titoli di coda a Trigoria.