Albertini tuona contro FIGC e presidenti: “Impossibile cambiare il nostro calcio”

Demetrio Albertini ha rassegnato qualche giorno fa le proprie dimissioni da consigliere dell’AIC e tramite le colonne della “Gazzetta dello Sport” tuona contro la FIGC e i presidenti di Serie A.

Demetrio Albertini. Fonte: Christophe95 (Wikipedia)
Demetrio Albertini. Fonte: Christophe95 (Wikipedia)

L’ex centrocampista del Milan ritorna sulla ormai nota elezione di Carlo Tavecchio a presidente federale, ricordando la frase razzista che ne ha determinato la squalifica di 6 mesi per ordine dell’UEFA:  “Con quella frase Tavecchio ci ha messo in grande difficoltà sul piano internazionale. Il ruolo di presidente della Federazione è estremamente importante, rappresenta tutto un movimento. Si può sbagliare, si può chiedere scusa ma poi si pagano le conseguenze. Dimissioni? Deve rispondere alla sua coscienza. Da calciatore, frequentando lo spogliatoio, ho imparato che siamo tutti diversi e ognuno agisce secondo il suo carattere. È un’anomalia il fatto che la sentenza UEFA sia completamente differente dall’esito dell’inchiesta italiana”. Albertini si scaglia contro alcuni presidenti“Io rispetto la democrazia del voto. La frase razzista Tavecchio l’ha pronunciata prima, la sentenza non cambia il giudizio su quello che è accaduto in estate. E chi ha votato Tavecchio sapeva benissimo cosa aveva detto. Fino a quando alcuni presidenti continueranno a cambiare opinione ogni 5 minuti, sarà difficile dare un indirizzo certo al calcio italiano”. Infine, qualche parola anche sulla partita Juventus-Roma, che ha determinato un fiume di polemiche: “All’estero hanno tanti pregiudizi nei nostri confronti. Quando giocavo ci dicevano che eravamo dei simulatori, i dirigenti vengono accusati di essere meno rispettosi della comunità. Continuiamo a dare quest’immagine, il vero problema è che noi non facciamo niente per eliminare vecchi pregiudizi. Viviamo chiusi nel nostro piccolo mondo, evitiamo il confronto. Juventus-Roma avrà un’eco importante a livello mondiale ma sul piano pratico nulla cambierà”. 

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