Bergamo News: “Nessun aiuto alla sorella di Morosini”. L’Atalanta non ci sta

Con un comunicato stampa l’Atalanta ha tenuto a precisare alcune cose scritte in un articolo di “Bergamo News”.

Ecco il comunicato della società:
In merito all’articolo pubblicato da bergamonews.it, e ripreso da alcune testate nazionali, in relazione alle promesse fatte nei confronti di Maria Carla Morosini all’indomani della tragica scomparsa del fratello Piermario, Atalanta B.C. comunica di aver puntualmente adempiuto a quanto concordato direttamente con le persone che quotidianamente si occupano dell’assistenza della Sig.na Morosini.
La Società, per scelta e per ragioni di riservatezza, non intende rendere noti i dettagli della propria contribuzione.

Morosini Fonte: Prof.Quatermass - wikipedia.org
Morosini Fonte: Prof.Quatermass – wikipedia.org
Questo l’articolo di bergamonews.it:

Udinese, Livorno, Atalanta. E poi Giampaolo Pozzo, Totò Di Natale con i capitani delle squadre di serie A e B. E’ la lunga lista delle squadre e dei personaggi del mondo del calcio che subito dopo la morte di Piermario Morosini si erano offerti di prendersi cura di sua sorella Maria Carla,grave disabile psichica, ricoverata da qualche anno all’Istituto Palazzolo di Grumello del Monte. Esattamente dalla scomparsa dei genitori dei due ragazzi (con la morte di mamma Camilla nel 2001, di padre Aldo nel 2003 e anche di un fratello, disabile, poco tempo dopo).

Una serie di promesse di aiuto rimaste, finora, soltanto belle parole. Già, perché a distanza di un anno e tre mesi dalla tragica morte del centrocampista bergamasco per un malore durante Pescara-Livorno del 14 aprile 2012, a sua sorella Maria Carla non è ancora arrivato nessun aiuto. Né pratico, né, soprattutto, economico.

La prima a muoversi all’indomani della scomparsa di Morosini fu l’Udinese: “L’Udinese Calcio profondamente addolorata per la prematura scomparsa di Piermario Morosini –le parole del comunicato diffuso in quei giorni- annuncia che attraverso la onlus “Udinese per la Vita” si attiverà per garantire assistenza alla sorella dello sfortunato calciatore, rimasta sola dopo il tragico evento. “Udinese per la Vita” garantirà un primo immediato intervento e si attiverà al fine di fornire, insieme a tutti i club di serie A e serie B, l’assistenza e le cure in modo continuativo e duraturo”. Un messaggio condiviso e ripreso anche dal presidente friulano Giampaolo Pozzo: “È una disgrazia che ci ha toccato profondamente. Morosini è stato qui per 7 anni. Era un ragazzo perbene. Abbiamo un gran bel ricordo di lui e un dolore immenso. In questo caso ci è sembrato doveroso fare qualcosa, ci mancherebbe altro”. E dal capitano dell’Udinese, Totò Di Natale: “Ho immediatamente contattato i miei amici, ho mandato un messaggio a Cannavaro, ho sentito Tommasi dell’Aic e altri. Tutti si sono resi disponibili a darci una mano perché l’importante sarà essere vicini alla sorella di Piermario non solo per un giorno ma per tutta la vita”.

Un’interessante proposta partì anche dal Livorno, la squadra in cui militava Morosini prima della morte: una sorta di vitalizio in favore della sorella del giocatore. “Il presidente Spinelli – spiegò il responsabile dell’area tecnica amaranto, Attilio Perotti – ha avuto questa idea per dimostrare la volontà sua personale e della società di restare per sempre vicini alla famiglia di Piermario”.

Al coro di solidarietà si aggiunse il presidente dell’Atalanta, Antonio Percassi, annunciando che si sarebbe occupato dell’assistenza della sorella di Morosini. “Ritengo sia mio dovere personale e quello dell’Atalanta prenderci cura per sempre di Maria Carla Morosini – spiegò Percassi attraverso una nota pubblicata sul sito del club nerazzurro – così come avrebbe fatto Piermario se la sua esistenza non fosse stata tragicamente stroncata. Maria Carla Morosini sarà per sempre parte della famiglia atalantina e non dovrà mai preoccuparsi di nulla”.

Dichiarazioni, quelle del presidente atalantino, che spinsero Gianpaolo Pozzo a fare un passo indietro: “L’Udinese Calcio e la Onlus “Udinese per la Vita” sospendono ufficialmente la raccolta fondi per garantire il vitalizio a Maria Carla Morosini –aggiunse il patron friulano in un successivo comunicato-. La decisione nasce di comune accordo con Atalanta Calcio, una volta appresa la volontà del presidente Antonio Percassi di occuparsi, in qualità di rappresentante della Bergamo calcistica, in prima persona e in piena autonomia, per tutto il resto della vita della sorella del compianto Piermario. Da parte dell’Udinese Calcio va il più sentito ringraziamento a tutti i club di serie A e serie B che avevano aderito con passione all’iniziativa lanciata dalla Onlus “Udinese per la vita”. L’obiettivo è stato raggiunto nel corso di poche ore grazie alla generosità del presidente Percassi. L’Udinese resta comunque in prima linea per eventuali future iniziative di beneficenza. Sarà compito del club friulano contattare personalmente tutti coloro che già avevano aderito all’iniziativa, ai quali sarà chiesto se preferiranno essere rimborsati oppure far pervenire ugualmente il proprio sostegno a Maria Carla Morosini”.

Un lungo elenco di lodevoli promesse (fatte pubblicamente in pompa magna) poi non mantenute.

E ascoltate, anzi, lette sui giornali, anche dai pochi parenti rimasti in vita della famiglia Morosini. I quali, pur nel dolore e nelle difficoltà, non hanno mai voluto chiedere un euro a nessuno.

Tantomeno a quel mondo pallonaro che si è dimostrato ancora una volta ricco nell’apparenza ma molto povero nello spirito.

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