Crisi Parma, dopo Giovinco il nulla!

La caduta interna contro la Roma di ieri sera, rappresenta solo l’ultimo tassello di un inizio stagione molto complicato per il Parma di mister Colomba, ormai lontano ricordo della squadra che ha sbalordito nell’ultimo scorcio dello scorso campionato.

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Tre sconfitte nelle prime quattro partite sono un chiaro segnale di una squadra in crisi d’identità e di gioco che segna pochissimo e sopratutto non riesce più ad esprimersi ai livelli a cui i tifosi emiliani erano abituati.

Partito Amauri, l’attacco gialloblu ha cambiato interpreti con gli arrivi di Pellè e Floccari.

Due prime punte dall’indubbio valore ma che stentano e non poco, complice anche qualche infortunio, ad inserirsi nei meccanismi della squadra.

Nemmeno con un grande attaccante di scorta come Hernan Crespo (con un anno sul groppone in più e problemi fisici vari) il reparto offensivo riesce ad essere pericoloso.

E se non fosse per la formica atomica Giovinco, autore di tutti e tre i gol finora realizzati dal Parma, non sarebbe arrivata nemmeno la vittoria al 91esimo di domenica scorsa contro il Chievo.

Troppo poco dunque per una squadra giovane e con molti talenti in rosa.

Lo stesso Biabiany, dopo aver girovagato senza molto successo tra Inter e Sampdoria, non riesce ad essere decisivo nei momenti in cui riesce a ritagliarsi degli spazi.

Emblematica è l’occasione “divorata” contro la Roma, quando a tu per tu con il portiere e con due uomini liberi in area, ha preferito calciare di punta, mandando sopra la traversa quello che sarebbe stato il gol del pareggio.

Ma se risultati e classifica piangono non è soltanto per colpa del reparto offensivo.

La difesa è la più perforata di questo inizio campionato con nove gol al passivo.

Zaccardo, Paletta e Lucarelli con un Mirante alquanto incerto, sembrano molto timorosi.

Le figuraccie del 4-1 di Torino e del 3-0 di Firenze sono macigni troppo pesanti da passare inosservati, segno di una mancanza di sintonia tra reparti, con un centrocampo troppo poco coperto e una difesa, appunto, colabrodo.

Morrone, Galloppa e Modesto dalla loro, avrebbero bisogno di più sicurezza, ma più che dal punto di vista tecnico sembrerebbe una questione mentale.

Inoltre i cambi a disposizione dell’allenatore, per ora non si sono dimostrati all’altezza.

Gente come Jadid, Ze Roberto, Blasi e Rubin non sembrano poter dare maggiori certezze rispetto ai titolari.

Certo, c’è da aggiungere una buona dose di sfortuna, specie nell’ultima uscita contro i giallorossi, ma questo stato di forma e i risultati che non arrivano, sono la logica conseguenza di tanti piccoli particolari che non funzionano più.

Un campanello d’allarme su cui Colomba deve assolutamente riflettere e deve cercare di risolvere già a cominciare da domenica prossima, nella sfida del “Tardini”, contro il Genoa.

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