Empoli, l’esordio di Croce a 32 anni: “Una grande emozione”

Daniele Croce, di professione centrocampista, dopo tanto lottare ha esaudito il suo sogno: esordire in Serie A.

L’ha fatto a 32 anni, non troppo pochi ma comunque nemmeno tanti. Intervistato da Tuttomercatoweb, l’empolese ha descritto le sue emozioni. Ecco le sue parole: “Per me è stata un’emozione particolare esordire in A. E’ il sogno di ogni ragazzino che inizia a giocare a pallone. L’ho cullato sino ad una certa età, poi mi ero rassegnato e raggiungerla a quest’età, guadagnata sul campo dopo una promozione, ha un sapore particolare”.

Ad un certo punto stava per fare le valigie ed emigrare in Svizzera.
“Ero ad un bivio, avevo bisogno di stimoli diversi, dopo che ero retrocesso con l’Arezzo. Avevo fatto qualche anno in C, poi col senno di poi le scelte sono state azzeccate”.

Un grazie speciale, immagino, va pure all’Empoli.
“La società è stata importante per questo percorso, per arrivare alla A. In questo metto anche Sarri: è stato lui a volermi ad Empoli, sarei ipocrita se dicessi che è solo merito mio, ma anche di chi mi ha scelto”.

Due minuti prima di Udinese-Empoli: racconta quel che ha provato dentro di sè?
“I primi minuti sono stati più emozionanti, ma dopo poco abbiamo preso confidenza con la categoria. Poi è una sfida di calcio, fai l’abitudine a tutto”.

Intanto, son arrivati ad Empoli due talenti come Vecino e Laxalt.
“Sono ragazzi giovani ma che innalzano di tanto la nostra qualità: sono disponibili, bravi ragazzi, sono stati subito ben accettati dal gruppo, ci possono dare qualcosa in più per salvarci. Hanno qualità, siamo contenti”.

E lei è felice. Come un ragazzino.
“Forse anche di più. Se ci fossi arrivato all’età ‘standard’, non l’avrei assaporata così bene. L’emozione è stata anche maggiore”.