Esclusiva-Pierluigi Casiraghi: “Momento cruciale per la Juve. Petkovic è una sorpresa. Su Balotelli…”

Esordisce tra i professionisti il 21 agosto 1985, a soli 16 anni, con la maglia del Monza contro la Fiorentina in Coppa Italia. Il 3 settembre 1986, sempre in Coppa Italia, mette a segno le sue prime reti stendendo con una doppietta la Sampdoria. Nella stagione 1989/1990 approda alla Juventus per 6,4 miliardi di Lire. Con la maglia della Vecchia Signora colleziona 146 presenze tra campionato e coppe, condite da 37 reti, contribuendo in maniera determinante alla conquista di due Coppe Uefa (nel 1989/1990 e nel 1992/1993) e di una Coppa Italia (stagione 1989/1990).

Fonte immagine: Francesco Maiorana
Nel 1993 la Lazio sborsa 8 miliardi di Lire per portarlo a Roma dove con 186 presenze tra campionato e coppe e 56 reti messe a segno, aggiunge al suo palmares una Coppa Italia nella stagione 1997/1998. Nell’estate del 1998 approda a Londra, sponda Chelsea, dove il 28 agosto di quello stesso anno conquista una Supercoppa Europea ai danni del Real Madrid. Poi l’8 novembre 1998, a soli 29 anni, in uno sfortunato scontro di gioco con il portiere del West Ham, Hislop, il ginocchio si frattura in più punti. Dieci interventi chirurgici non saranno sufficienti a consentirgli di proseguire la sua brillante carriera da calciatore. E così nell’estate del 2000, a soli 31 anni, è costretto ad appendere gli scarpini al chiodo dopo 498 presenze tra i professionisti e 138 reti messe a segno, di cui 44 presenze e 13 reti con la maglia della Nazionale. Da lì inizia la sua carriera da allenatore che nel luglio del 2006, a soli 37 anni, lo porta a sedersi sulla panchina della Nazionale Under 21 alla guida della quale conquista un Torneo di Tolone (2008), partecipa alle Olimpiadi di Pechino del 2008 ed ottiene un terzo posto agli Europei di categoria in Svezia nel 2009. Parliamo di Pierluigi Tyson Casiraghi, classe 1969, contattato in esclusiva dalla nostra redazione per presentare Juventus-Lazio, big match di questo fine settimana, e per una chiacchierata a tutto tondo sul mondo del calcio.

 

Partiamo dal big match di questo pomeriggio allo Juventus Stadium: che partita dobbiamo aspettarci?
Sarà sicuramente una bellissima partita. Sia la Juventus che la Lazio sono due ottime squadre che arrivano da ottime prestazioni contro Pescara e Roma e che in generale sono tra le principali protagoniste di questo avvio di stagione. Credo che sarà, soprattutto sotto il profilo tattico, una partita molto interessante con la Lazio che cercherà di ripetere l’ottima prestazione fornita nel derby con la Roma e la Juventus che, come al solito, cercherà di mettere alle corde l’avversario facendo la partita”.

 

La due squadre arrivano a questo match con due stati d’animo differenti: la Lazio sull’onda dell’entusiasmo della vittoria nel derby mentre la Juventus la prossima settimana giocherà contro il Chelsea in Champions League per una sfida da dentro o fuori: “La Juventus inizia questa sera un ciclo di partite molto difficile che, oltre a Lazio e Chelsea, la vedrà impegnata in pochi giorni contro Milan e Shaktar. Per i bianconeri è sicuramente un momento cruciale della stagione e la cosa potrebbe pesare sul match di stasera. Tuttavia, quella con la Lazio è la prima partita di questo ciclo e gli uomini di Conte saranno determinati a partire con il piede giusto anche perché sanno che la Lazio non è certo una squadra da sottovalutare e l’entusiasmo post derby dei biancocelesti può rappresentare un’insidia in più”.

 

La Juventus dovrà fare a meno di Pirlo mentre la Lazio non potrà contare su Lulic e Mauri: quali assenze peseranno di più sull’equilibrio del match?
Le qualità di Pirlo sono sicuramente fuori discussione. Andrea è un giocatore insostituibile. Tuttavia, l’organico della Juventus è un organico importante. Pogba, che sembra essere destinato a sostituire Pirlo questa sera, è sicuramente un ottimo giocatore. Il collettivo bianconero è probabilmente più forte ed offre qualche soluzione alternativa in più rispetto a quello biancoceleste. Per questo penso che per la Lazio le assenze di Mauri e Lulic peseranno di più”.

Conte contro Petkovic: qual è la sua idea sui due allenatori?
Conte oramai è una certezza. Ha saputo imporre la propria impronta e da quando è sulla panchina bianconera la Juventus ha recuperato quella competitività, mentalità e cattiveria che le erano forse mancate nelle stagioni precedenti. Del resto i risultati parlano chiaro. Petkovic è una vera sorpresa. E’ stato molto bravo ad adattarsi dopo un precampionato problematico. Ha saputo leggere la rosa a sua disposizione e ha sfruttato al meglio le caratteristiche di ognuno. Penso a Mauri e Candreva ma soprattutto alla posizione di Hernanes. Nonostante la mentalità offensiva è stato in grado di dare equilibrio ad una squadra che, a prescindere da qualche passaggio a vuoto, si caratterizza anche per l’ottima fase difensiva”.

 

Dopo queste prime giornate di campionato, chi è la vera anti Juventus?
Se dovessi basarmi sul gioco espresso sinora direi sicuramente la Fiorentina. Ha un gioco differente rispetto a quello della Juventus, alla spagnola, fatto di ottimo possesso palla e qualità. Tuttavia, sebbene quella di Montella sia un’ottima squadra, bisognerà vedere se riuscirà a trovare continuità ed a mantenersi nelle zone alte della classifica. Direi, quindi, che allo stato attuale le maggiori indiziate al ruolo di anti Juventus rimangono Inter e Napoli”.

 

Per lei che ha vestito le maglie di Juventus e Lazio la partita di questa pomeriggio avrà un sapore particolare. Quali sono i suoi ricordi legati all’esperienza torinese ed a quella nella capitale?
Juventus e Lazio, oltre al Monza, sono squadre a cui sono molto legato. Alla Juventus, sebbene mi sia tolto grandi soddisfazioni, sono arrivato molto giovane e forse questo è il mio unico rammarico. Alla Lazio ho vissuto probabilmente i miei anni migliori. Ho trovato un ambiente stupendo ed una tifoseria calorosa che mi sono rimasti nel cuore. Di quegli anni alla Lazio ho la consapevolezza di aver contribuito a costruire qualcosa di importante. Quelli erano gli anni in cui la Lazio iniziava ad affermarsi stabilmente nelle zone alte della classifica e con la vittoria in Coppa Italia abbiamo dato il via ad un ciclo che, solo due anni dopo, sarebbe culminato nella vittoria dello scudetto”.

 

A proposito di Lazio, lo scorso febbraio in occasione delle dimissioni poi rientrate di Reja, sembrava che lei e Zola foste veramente vicini ad accomodarvi sulla panchina biancoceleste: “C’è stato un momento in cui Gianfranco in primis ed io insieme a lui eravamo veramente molto vicini alla Lazio. Ma poi, come spesso accade nel mondo del calcio, le cose sono cambiate molto velocemente. E’ un peccato perché sarebbe stata un’esperienza interessante e soprattutto molto bella. Pazienza”.

 

Come commissario tecnico dell’Under 21 lei ha allenato Mario Balotelli: cosa gli manca per diventare un grande campione?:
Mario è un talento a 360 gradi. E’ un grandissimo giocatore. Ha fisico e tecnica. Tuttavia, penso che ad oggi non abbia ancora espresso il suo talento nella sua totalità. Nonostante abbia  già conseguito numerosi successi a livello di club e nonostante le soddisfazioni che si è tolto in Nazionale, ha ancora grandi potenzialità inespresse. E’ ancora giovane però e ha tutto il tempo a disposizione per affermarsi definitivamente”.

 

Il prossimo anno ci saranno Confederation Cup ed Europeo Under 21 e giocatori come Verratti ed El Sharawy potrebbero essere sacrificati in favore della Nazionale maggiore: “E’ chiaro che nell’Under 21 si lavora in prospettiva per la Nazionale maggiore. Guardando le ultime convocazioni di Prandelli fa piacere osservare che il 60/70% dei giocatori sono passati per l’Under. E’ indice del fatto che è stato svolto un buon lavoro. Quella dell’Under di quest’anno è sicuramente un’ottima annata come del resto lo è stata quella degli ‘86/’87. Credo che annate del genere capitino di rado, un po’ come per il buon vino. A mio parere, l’Under 21 di quest’anno, se al completo, è superiore anche alla Spagna. Certo, quando i giocatori sono così bravi bisogna anche accettare qualche sacrificio. A me è capitato in passato con Santon e soprattutto con Giuseppe Rossi. Ma del resto ripeto, sebbene l’Europeo Under 21 sia una bellissima manifestazione, si lavora nell’ottica della valorizzazione per la Nazionale maggiore”.

 

Lei si è dovuto ritirare a seguito di un tremendo infortunio a soli 31 anni: cosa ricorda di quei giorni e quando ha capito che era arrivato il momento di ritirarsi?
Il mio infortunio è stato molto particolare. E’ un tipo di infortunio che non capita quasi mai nel mondo del calcio per cui, sin da subito, ho capito che sarebbe stato molto difficile recuperare e tornare sui campi di gioco. Nonostante questo, per due anni ho cercato con tutte le mie forze di tornare a giocare ma alla fine ho capito che non ce l’avrei fatta. Quegli anni sono sicuramente stati molto difficili al di la dell’aspetto prettamente fisico. Ricordo con piacere l’affetto della gente. E’ stata sicuramente un’esperienza formativa dal punto di vista umano e che mi ha aperto nuove possibilità, ossia la carriera da allenatore”.

 

Aver dovuto appendere gli scarpini al chiodo così presto le ha lasciato qualche rimpianto?
Rimpianti assolutamente no! Ho sempre accettato con serenità ciò che mi è successo nella mia carriera ed in generale nella vita. Nonostante tutto, cerco sempre di cogliere l’aspetto positivo delle cose. Credo sia l’unico modo per trovare la forza di lottare ed uscire dalle situazioni difficili”.

 

Quando ha deciso di intraprendere la carriera da allenatore?
L’ho capito quando, dopo il ritiro dal calcio giocato, ho iniziato ad allenare le giovanili del Monza. Mi piace lavorare per i giovani e nel mio piccolo aiutarli a farli diventare giocatori ed ancor prima uomini mettendo a disposizione la mia esperienza”.

 

Quali sono i progetti futuri di Gigi Casiraghi?
In ambito calcistico sicuramente riprendere ad allenare. Ho ricevuto diverse offerte soprattutto dall’estero ma, onestamente, preferirei rimanere in Italia. Se capiterà l’occasione in Italia non avrò esitazioni. Per il resto, per fortuna, la vita non è fatta di solo calcio”.

 
I TESTI E I CONTENUTI PRESENTI SU SOCCERMAGAZINE.IT POSSONO ESSERE RIPORTATI SU ALTRI SITI SOLO PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE. OGNI VIOLAZIONE VERRA’ PUNITA.

Per rimanere aggiornati sulle nostre altre esclusive, vi consigliamo di seguire la pagina fan di Soccermagazine su Facebook.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy