Esclusiva-Raffaele Rubino: “Oggi i soldi contano di più. Sintetico? A Verona e Genova ci sono campi di patate”

Storico capitano del Novara e unico calciatore ad aver segnato almeno una rete in tutti i campionati professionistici italiani con la stessa maglia, Raffaele Rubino ha concesso un’intervista esclusiva a Soccermagazine.it. Si è parlato dello stadio in erba sintetica, della lotta salvezza e, ovviamente, del suo record.

Fonte immagine: Daniele Gaspari
26 novembre 2011, data che per lei rimarrà unica. Che cosa prova adesso e cosa ha provato in occasione del goal?

L’emozione è stata unica, è un’emozione che non si può facilmente commentare. D’istinto mi è scappata una lacrima in campo anche perché in una partita così delicata per noi, sotto la curva, non mi aspettavo che mi accadesse tutto così in maniera bella. Sotto la nostra curva, segnare un gol che ci ha rimessi in partita e siamo riusciti a vincere. Un’emozione indimenticabile per l’importanza in sé per sé: il gol vale tanto però è una cosa che sicuramente mi porterò dietro negli anni e nel tempo. Ora ha un valore sì affettivo però per me rappresenta il passato, il presente e spero rappresenterà qualcosa in futuro almeno a livello di memoria e di ricordo per quello che sto facendo per questa squadra

Lei è stato molti anni con la stessa maglia: pensa ormai che il calcio si basi solo sui soldi e sui mercenari?

Purtroppo rispetto a tanti anni fa effettivamente sono cambiate tante cose. Ora i soldi contano più di qualche altro valore affettivo. Poche sono le persone che riescono a valutare un po’ meno i soldi e più il valore affettivo della maglia, del posto e del sentimento che prova verso una squadra e i tifosi. Però, non dico mi da noia chiamarli “mercenari”, sono la mia categoria, perché anche io in passato ho fatto delle scelte. Io non sono rimasto tutti gli anni consecutivamente con la stessa squadra, anche io in passato ho fatto delle scelte. Però se sono scelte capibili hanno un valore, se sono scelte forzate, allora, come dici te, conta quello che si prova. Io a 23/24 anni ero in C2, vado in B con il Siena, poi vado al Torino e poi vado a Perugia…cambio per migliorare, per cercare uno stimolo importante che può valere per me il futuro e allora ha un valore. Cambiare certe volte così, in maniera anonima, effettivamente non è corretto e mi piacerebbe che i giocatori avessero più un senso di appartenenza. Ecco, questo è forse il termine più adatto

La salvezza, come dice il mister, è il vostro scudetto. I nuovi innesti scombussoleranno la formazione o daranno una mano nel gruppo?

Io per ora gli innesti non li ho visti. Ne ho sentito solo parlare e tutti gli anni, in tutte le squadre, ci sono sempre dei movimenti. Li abbiamo avuti anche l’anno scorso ed eravamo sempre fra le prime 2/3 in classifica e non ho visto mai nessuno innesto che abbia il posto assicurato. È giusto che se lo sudi e se lo guadagni poi, se arriva qualche giocatore per migliorarci, speriamo che ci dia una mano importante per completare l’annata della migliore dei modi. Se qualcuno arriverà, venga con lo spirito giusto ed è quella la cosa più importante rispetto al valore effettivo dei giocatori

Cosa direbbe a Inzaghi per convincerlo a firmare con il Novara?

Vorrei che me lo dicesse lui a me. Eh sì, perché nella sua situazione capisco che non è facile per un giocatore come lui che ha giocato sempre la Champions o sempre per lo scudetto venire a buttarsi in una dimensione come questa. È vero che tu mi dirai “Raffaele, alla sua età ci sta” ma ci sta anche che se viene qui, e non è il Milan o la Juve, troverà una dimensione diversa. Gli direi: “Pippo vieni, ma qui si viene con uno spirito cattivo, con uno spirito diverso”. Con quello che lui ha avuto però non può avere la pretesa…Lo sa, lo saprà, è un professionista, lo fa da 18 anni, che se viene qui si deve sgobbare per riuscire a catturare una sola palla e riuscire a trasformarla in oro. Questo gli direi

Come vede la lotta per la salvezza? 

La vedo dura però vedo sempre tanta confusione. Fino alla fine secondo me non si saprà chi sarà in difficoltà

Come mai Jeda, Granoche, Meggiorini e Morimoto non stanno dando l’apporto di goal che ci si aspettava?

Non lo so. Io faccio fatica a parlare dei miei compagni di squadra perché per me sono compagni di squadra e amici, nel bene e nel male. Dico che siamo partiti in tanti lì davanti e non so se loro, per avere avuto più o meno spazio, sono riusciti a dare quello che volevano. È una cosa che non so quantificare perché è difficile per me quantificare. So che Taka Morimoto ha avuto il problema del menisco, Jeda pure ha avuto problemi di infortuni, Meggiorini ha avuto 3 giornate di squalifica, Granoche ha giocato e non ha giocato. Effettivamente andrebbe chiesto a loro, io li considero dei buoni giocatori

In estate sono stati comprati tanti attaccanti, alla fine gioca Rubino, quanta soddisfazione c’è?

Ecco. Questa è la più grande soddisfazione che ho avuto. La mia più grande soddisfazione perché a livello numerico eravamo in tanti e di me si parlava il giusto per un problema mediatico, non tecnico. Sembrava che quasi mi considerassero come del tipo “va beh, è lì perché è il capitano storico, quasi a mo’ di premio”. Invece chi mi conosce sa che io sono un mulo: un mulo che va sempre e non si ferma mai. Ho lavorato sempre, non ho fatto pressione su nulla, ho aspettato il momento giusto e capivo che prima o poi qualcosa mi sarebbe stata concessa. Capivo che ci potevo stare, capivo che potevo raccogliere un qualcosa di importante e così è stato. Non mi è stato regalato nulla, come sempre. Sono partito da lontano avendo preso giocatori che questa categoria la fanno da molti anni. Un infortunio, una squalifica, hanno fatto sì che io riuscissi a ritagliarmi uno spazio importante che per me non è stata solo una questione personale ma è stato uno stimolo importante per tutti perché conquistato qualcosa dimostrandolo sul campo è uno stimolo importante. Io spero che sia stato da esempio per chi gioca meno, per chi gioca e non gioca e quindi tante cose possono essere trasformate in maniera positiva

C’è veramente differenza tra il sintetico del Piola e gli altri campi?

Si fa sempre questa domanda qui. Ma io chiederei a tanti giocatori: “C’è tanta differenza giocare al Piola o a Verona con un campo disastrato di patate, fango e pioggia dove anche i rugbysti si rifiuterebbero di giocare? O quando ghiaccia che è marmo di Travertino?”, io questo chiederei. Chiederei ad un giocatore di qualità: “C’è tanta differenza giocare su un campo spappolato o al Silvio Piola dove c’è il sintetico e non l’erba dove però la partita si può giocare? Dove un giocatore come Lavezzi, che ha tecnica e qualità, se sbaglia il controllo la palla non la perde?”; si possono lamentare: “Più duro, più morbido, la palla rimbalza un po’ più veloce, un po’ più lenta”. A questi giocatori io gli chiederei: “Scusate, ma quando andate a Marassi a giocare, che se non cambiano l’erba fa cagare perché lo pitturano (il campo, nda) per non far vedere le buche e la palla gli rimbalza sullo stinco, non si lamenta nessuno? Va bene tutto?”. Purtroppo a Novara in questo periodo la sera va a -3, -4 e la mattina l’erba non cresce, il campo sarebbe di marmo e si fa fatica. D’estate picchia da morire, l’umidità c’è e il campo fa fatica a vivere. Te lo dico perché è 10 anni che l’ho visto: l’hanno cambiato due volte ma dopo anni il risultato è che non è cambiato. Una società come il Novara, che non si può permettere un riciclo e un cambiamento continuo del campo perché costa, ha pensato bene di fare una gestione diversa. Non ho capito la scelta dello stadio di Cesena, se tu conosci lo stadio di Cesena, io l’erba di quello stadio non l’ho vista in difficoltà. Come se tu mi facessi una considerazione sul Franchi di Siena: lo cambieresti? Mai e poi mai perché io non ho mai visto l’erba del Franchi in difficoltà. Allora io ti dico: se è una necessità e vogliamo giocare a calcio sempre allora va fatta (l’erba sintetica, nda). Secondo me è una necessità sui campi del Nord e non è una colpa. La domanda sarebbe da fare a quei fenomeni che dicono: “Eh, il campo sintetico aiuta loro”. Ho capito: ma quante partite vengono a fare qua? Una! E se vai a giocare a Verona sul campo di patate? Verona o Marassi, che fai, guardi la zolla per terra se ti è rimbalzata male? Qui (al Piola, nda) se hai sbagliato è colpa tua.

Ha qualche rammarico riguardo la sua carriera? C’è qualcosa che non rifarebbe?

Non andrei via l’anno di Siena dalla Serie A e non andrei via l’anno che ero qui a Novara per andare a Salerno

Ha mai giocato al fantacalcio? Su quali calciatori punterebbe?

Al fantacalcio non ho mai giocato però cercherei di puntare sui giocatori davanti che il gol te lo fanno sempre come Ibrahimovic, Cavani, Lavezzi, Matri: giocatori delle grandi squadre che sai che la prestazione te la fanno così come il gol e gente affamata nella fase difensiva che ora mi sfugge

Il suo idolo è Crespo e, tramite Paci, ha ricevuto una sua maglietta. Ci spiega come è nata la passione per l’argentino e se si ispira a lui?

Perché quando io stavo crescendo i Van Basten e i Vialli erano a fine carriera e quindi mi ero innamorato dei loro gol però poi, col passare del tempo, il mio coetaneo, quello che seguivo tutte le domeniche, era Crespo che continuava a segnare e faceva gol da prima punta che per me erano gol importanti ma che rispecchiavano quelle che erano le mie caratteristiche. Per me era un uomo d’aerea che di acrobazia, di testa, lo trovavi sempre. Riusciva a farti la giocata e ha fatto oltre 200 gol in Italia solo in Serie A: l’unico straniero in Italia che ha segnato tutti questi goal e secondo me è stato un giocatore straimportante. Tutti quei gol non li ha fatti nelle squadrette ma in squadre di un certo livello e in Champions League. Un giocatore nel quale mi rispecchierei a livello di caratteristiche

La partita più bella della sua carriera?

Faccio fatica a ricordare quelle passate perché nel nostro lavoro non ci possiamo cullare di queste cose. Però partite come Napoli, Parma, perché fatte ad un certo livello sono sicuramente partite da ricordare

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Raffaele Zanfardino

Direttore responsabile della testata.

7 pensieri riguardo “Esclusiva-Raffaele Rubino: “Oggi i soldi contano di più. Sintetico? A Verona e Genova ci sono campi di patate”

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    28 Dic 2011 in 21:33
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    ma quanto ca**o assomiglia a forlan

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    29 Dic 2011 in 01:08
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    Stu scem mo sta cunuscenn nu pok a serie a ka anappok va natavot in B gia vo fa o buffon ka ne niscun

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      29 Dic 2011 in 22:29
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      Non è scemo è uno che conosce la gavetta e forse ti da fastidio che al napoli ha fatto 2 gol andata e ritorno. E scrivi in italiano per favore se sei capace!

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    29 Dic 2011 in 01:08
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    Stu scem mo sta cunuscenn nu pok a serie a ka anappok va natavot in B gia vo fa o buffon ka ne niscun

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    29 Dic 2011 in 12:50
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    Per me è un grande! Lo dico da tifoso del Palermo quindi non sono di parte! Addirittura dico che se il palermo volesse comprare un attacc ante io comprerei lui. Non segnerà molto ma dà l’anima!!! Grande Rubino, un esempio per i giovani!

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    29 Dic 2011 in 13:02
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    un megl e te

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