Fiorentina, il Pagellone del 2011: Jovetic il migliore, tanti i flop

Il campionato è quasi al giro di boa, ma dopo questo primo scorcio di stagione la Fiorentina si è rivelata a tutti gli effetti una delusione, fatta eccezione per alcune individualità. Ecco quindi il pagellone dei viola, analizzando ruolo per ruolo l’operato di chi è sceso in campo, dei due allenatori che hanno seduto in panchina e della dirigenza.

fonte immagine: Danilo Rossetti

SQUADRA 5: Partita con ambizioni europee, il bilancio di questo primo scorcio di stagione per la Fiorentina è decisamente deludente. Un ottimo inizio di stagione, con Mihajlovic al timone, ha avuto la sola funzione di illudere i tifosi viola e di rendere ancora più amara e deludente la crisi nera nella quale giocatori, allenatore e società sono sprofondati. Vittoria all’esordio con il Bologna, sconfitta a Udine nella seconda giornata, un 3 a 0 rifilato al Parma e l’ottimo pareggio ottenuto con il Napoli al San Paolo. Dalla successiva sconfitta casalinga con la Lazio, i viola sembrano non essersi più ripresi. Neanche l’arrivo di Delio Rossi ha dato i suoi frutti, fatta eccezione per il roboante 3 a 0 rifilato alla Roma, arrivato però, doveroso ricordarlo, sfruttando una clamorosa trilpice superiorità numerica.

PORTIERI:

Boruc 6: Il clamoroso errore sul gol di Masiello in Fiorentina-Atalanta è probabilmente l’unico neo in un buon inizio di stagione. Deve ringraziare anche un reparto difensivo che, nonostante la critica posizione in classifica, ha subito pochi gol.

DIFENSORI:

Gamberini 6,5: Come già detto il reparto difensivo è probabilmente quello che più ha funzionato in queste 16 giornate di campionato. Gran parte del merito è suo, che ha saputo guidare con esperienza l’intero reparto. Dopo alcuni clamorosi errori sottoporta, contro la Roma è anche arrivato il gol. Certamente uno dei più positivi dell’intera rosa.

Natali 5,5: Dopo un ottimo inizio di stagione con Mihajlovic, sembra essere entrato nel pallone con l’arrivo di Delio Rossi. L’errore di San Siro sul gol di Pazzini è l’emblema del momento no che sta attraversando da diverse giornate. Non è un caso che nelle ultime uscite gli sia stato preferito Nastasic.

Nastasic 7: Una delle note più liete per la Fiorentina, Matija Nastasic si è rivelato uno dei colpi migliori di Pantaleo Corvino. Dopo qualche spezzone di partita, è sceso per la prima volta in campo da titolare contro il Milan non sfigurando affatto. Sempre attento in difesa e anche pericoloso sui calci piazzati, è ora considerato più di un’alternativa al lungodegente Kroldrup e a Natali, a cui ha sottratto il posto da titolare.

Cassani 5,5: Non c’è molto da dire sull’ex capitano del Palermo, gli infortuni lo hanno messo in più occasioni fuori causa. Quando è sceso in campo però, non ha mai dato la sensazione di potersi rendere pericoloso con le sue incursioni che lo hanno reso celebre in rosanero.

Pasqual 6: Rispetto alle scorse stagioni è apparso più impegnato nella fase difesiva che in quella d’attacco. I suoi cross (spesso vincenti) per la testa di Gilardino, sono ormai un lontano ricordo. In compenso è apparso più attento nelle chiusure e nelle diagonali difensive.

De Silvestri 6: Tanta corsa, tanto impegno ma anche tanta confusione. Le sue folate offensive hanno spesso mandato in crisi i suoi compagni di reparto, che in più di qualche occasione hanno dovuto “tappare” i buchi che l’ex laziale lasciava sulla fascia di competenza. Da premiare comunque la voglia e la grinta che mette ogni qual volta è chiamato in causa.

Romulo 6,5: Probabilmente meriterebbe qualche occasione in più. Quando è stato chiamato in causa, non ha mai sfigurato, dimostrando anche una buona duttilità tattica, dato che Mihajlovic lo ha schierato sia da attaccante esterno che da difensore. Delio Rossi gli ha sempre preferito De Silvestri come esterno basso, ma probabilmente il giovane brasiliano garantirebbe più qualità nella spinta offensiva.

CENTROCAMPISTI:

Behrami 7: Sia con Mihajlovic che con Delio Rossi, si è rivelato il perno del centrocampo viola. Una delle migliori stagioni da quando è in Italia, ha garantito quantità e qualità nella zona nevralgica del campo. Un pò di sfortuna e qualche legno di troppo, gli hanno negato il gol.

Munari 5: Deludente sotto tutti i punti di vista, le sue prestazioni hanno sempre lasciato a desiderare. Più vole Mihajlovic lo ha preferito sia a Kharja che a Vargas, ma non ha mai saputo sfruttare le opportunità dategli dal serbo.

Lazzari 5,5: Probabilmente l’ambiente viola si aspettava di più dall’ex centrocampista rossoblù. Le brillanti prestazioni offerte in terra sarda sono solo un lontano ricordo. Schierato sia da interno di centrocampo che sulla tre quarti, non è mai risultato decisivo fatta eccezione per il gol contro il Genoa che ha portato tre importanti punti in casa viola. Considerate le poche vittorie di questa prima parte di stagione, non è poco.

Kharja 5: L’ ex interista è balzato agli onori della cronaca soprattutto per la vicenda del “sali e scendi” da Milano a Firenze che per le sue prestazioni sul campo. Dopo la buona parentesi in nerazzurro, ci si aspettava di più dal centrocampista marocchino, anche perchè le sue doti tecniche non si discutono. Potrebbe partire a gennaio.

Salifu 6,5: Delio Rossi lo ha lanciato da poche partite, ma si è sempre fatto rispettare dimostrando di essere un giovane di valore. Una carta da giocare dopo l’ormai certa partenza di Montolivo.

Montolivo 5,5: Da sempre considerato eterna promessa del calcio italiano, la sua definitiva consacrazione è attesa ormai da anni. Potrebbe arrivare una volta giunto a Milano, sponda rossonera o nerazzurra, o magari alla corte di Conte. Certo è, che anche in questo primo scorcio di stagione, ha dato sempre la sensazione di svolgere bene  il “compitino” affidatogli dall’allenatore, mantenendo quasi sempre in ordine il centrocampo viola e prendendosi la responsabilità di avviare la manovra offensiva. Mezzo voto in meno dal “6 politico” perchè come già detto, ci si aspetterebbe sempre il colpo di genio, che puntuale non arriva mai.

ATTACCANTI:

Cerci 5,5: Dopo le prime quattro giornate di campionato, sembrava già avviato verso una brillante stagione in viola e addirittura in azzurro (quello della Nazionale). Bisognerebbe capire se il suo calo sia una conseguenza del declino di tutta la squadra o viceversa, dato che nelle vittorie ha sempre avuto un ruolo da protagonista, segnando anche 3 gol di pregevole fattura. Per il 2012 Delio Rossi e tutto il popolo viola lo aspettano, sperando di non dover rivedere il miglior Cerci solo nelle ultime giornate di campionato, come avvenuto nella scorsa stagione.

Ljajic 4,5: a differenza della passata stagione, ha avuto poche occasione per mettersi in mostra. Ma quando è sceso in campo, le sue prestazioni sono state a dir poco imbarazzanti.

Silva 5: l’esempio lampante che il tanto criticato e sbeffeggiato campionato italiano, è ben altra cosa rispetto ai campionati sudamericani, dove segnare è cosa ben meno ardua. Un solo gol e per giunta su rigore; troppo poco per meritarsi la riconferma in viola. Quasi sicuramente tornerà in patria già dalla prossima sessione di mercato.

Gilardino 5: Doveroso fare una premessa: i suoi compagni non lo hanno assistito nel migliore dei modi e l’infortunio ha influito non poco sul suo attuale stato di forma. Ha anche l’attenuante del momento no di Vargas, da sempre insieme a Pasqual il suo “assistman” preferito. Non è un caso che il ritorno al gol con l’Atalanta sia arrivato proprio sfruttando un cross del peruviano. Due gol sono comunque un bottino troppo esiguo per un attaccante del suo calibro.

Jovetic 7,5: l’ unico in grado di reggere il peso dell’attacco viola, sia quando Mihajlovic l’ha schierato da prima punta al posto di Gilardino, sia quando è sceso in campo da trequartista. Delio Rossi sa che la rinascita della Fiorentina, dipende in gran parte dalla sua classe e anche dai suoi gol, sette fino a questo momento.

ALLENATORI:

Mihajlovic 6: mezzo voto in più per il tecnico serbo perchè dopo l’arrivo di Delio Rossi si è capito che la crisi della Fiorentina non dipendeva solo da lui, ma da una serie di fattori. Ha il merito di aver saputo costruire in due anni un assetto difensivo che subisce ancora pochi gol e se anche Delio Rossi, di scuola zemaniana, può contare su una buona difesa, il merito è in gran parte suo. Nelle poche vittorie che ha ottenuto, la sua squadra si è espressa sempre su ottimi livelli. Avrebbe potuto trasmettere di più sotto l’aspetto della rabbia agonistica e della personalità, fattori che l’hanno sempre contraddistinto in campo e fuori.

Delio Rossi 5,5: Inutile negarlo, dal suo arrivo ci si aspettava una vera e propria “scossa”. Da quando invece siede sulla panchina viola la squadra è apparsa la stessa delle giornate precedenti: manca una vera identità di gioco, manca la personalità, e probabilmente mancano anche… i giocatori. Lo stato di forma di alcuni è davvero imbarazzante e probabilmente la dirigenza non ha fatto a pieno il suo dovere. Guarda con fiducia e preoccupazione al mercato di Gennaio, che potrebbe portargli qualche innesto, ma che allo stesso tempo lo priverà di Montolivo e forse anche di Gilardino.

 

DIRIGENZA 5: Quando si parla della dirigenza viola, si parla di Pantaleo Corvino, senza dubbio uno dei più abili ds in Italia e in Europa. Il suo lavoro però, è stato messo recentemente in discussione. Da quando è a Firenze ha senza dubbio contribuito a portare in viola ottimi giocatori (Vargas, Gilardino, Jovetic), ma negli ultimi due anni è vero anche che molti dei suoi colpi, si sono poi rivelati dei veri e propri flop. Ljajic, arrivato già nella passata stagione, Lazzari, Munari, Silva, sono solo alcuni esempi. La nota più lieta è sicuramente Nastasic, ormai titolare inamovibile. Maestro nel far crescere i giovani, Corvino ha comunque il grandissimo merito di aver costruito in pochi anni uno dei migliori settori giovanili d’Italia. Per quanto riguarda la dirigenza nel suo complesso, si potrebbe criticare l’incapacità di gestire al meglio la questione Montolivo, ma dinanzi alla testardaggine e alla voglia di “grandi squadre” del centrocampista di Caravaggio, probabilmente c’era poco da fare. Dopo la prossima sessione di mercato, il voto potrebbe subire brusche variazioni: molto dipenderà anche dalla possibile partenza di Gilardino.

 

 

 

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