Fiorentina, Mario Gomez si presenta: “Qui per vincere”

Dal nostro inviato a Firenze.

In un caldissimo pomeriggio fiorentino si è svolta la presentazione ufficiale di Mario Gomez, nuovo attaccante, top player della Fiorentina.

Fonte: Federico Berni
Fonte: Federico Berni

Aperti al pubblico la tribuna Maratona e la Curva Ferrovia, gremite da oltre 15 mila tifosi. E l’accoglienza è stata degna di entrare nella storia della squadra viola. Erano molti anni che, a Firenze, non si respirava e non si viveva, un’atmosfera così carica di entusiasmo. Presenti anche oltre 100 testate giornalistiche accreditate, fra le quali anche noi di Soccer Magazine, delle quali moltissime straniere (oltre 20 dalla Germania).

Tutto è cominciato verso mezzogiorno, quando “El Torero” è arrivato a Firenze in aereo ed ha dichiarato ai presenti: “Questo è un giorno da ricordare“. Poi ha svolto le canoniche visite mediche.

E’ quindi giunto il momento della presentazione, prima alla stampa e poi a tutto il pubblico.

Ha aperto l’incontro il Direttore Sportivo della FiorentinaDaniele Pradè: “Ci fa veramente piacere questa  atmosfera. Ogni volta che sono venuto qua a presentare qualcuno, ho sempre dato una spiegazione e anche oggi darò un perchè. E’ nata un’alchimia tra la famiglia Della Valle e il popolo viola, tra la squadra e i tifosi e tutto questo così bello andava alimentato. E abbiamo deciso di farlo con qualcosa di irrazionale. Non siamo soltanto io ed Eduardo ma siamo stati una task force a lavorare 24 ore u 24 a questa operazione, a partire da Cognigni, Mencucci, lo studio Bonelli e Pappalardo, al nostro dipartimento finanziario. Per ultimo ho lasciato la famiglia Della Valle, una proprietà forte che ti consente di lottare contro i “giganti” ad armi pari senza sentirsi più piccoli”.

Subito dopo le parole di Eduardo Macia: “Nella vita a volte accadono i sogni e tutto è stato possibile grazie alla determinazione di Mario e al grande lavoro che abbiamo fatto tutti insieme. Grazie anche al Bayern Monaco che ha saputo rispettare la parola data a Mario, che aveva scelto la Fiorentina e voleva la Fiorentina. Per noi è una grande responsabilità per guardare al futuro con ottimismo e continuare a lavorare per far crescere la Fiorentina. Grazie alla famiglia Della Valle per aver supportato la nostra idea”.

I tifosi sugli spalti che stavano seguendo, dalla tv del tabellone luminoso, la cerimonia hanno esultato spesso, durante i discorsi dei due  dirigenti viola.

E, finalmente, venne il turno di Mario Gomez, tradotto fedelmente dall’interprete: “Adesso sono un fiorentino e sono molto contento. Vi prometto che farò del mio meglio per imparare l’italiano…Voglio aggiungere che sono molto orgoglioso e felice di essere qui, lo desideravo da settimane. Il sogno è diventato realtà. La città è fantastica, lo stadio è gremito di gente. Adesso sta a noi dare il meglio“.
Perchè Firenze? “E’ tutto cosi bello, tutto questo entusiasmo. Già quando ero in Germania avvertivo questa sensazione di estremo entusiasmo. Già quando era chiaro che dovevo andare via, scegliere tra Spagna e Italia era importante. Questa società aveva grandi obiettivi ma dovevo scegliere una destinazione che mi rendesse felice anche a livello personale. Ritenevo che questa fosse la scelta ideale”.
Cosa si aspetta da questa avventura? “Vincere tutto al Bayern è stato fantastico, ma sono curioso di vivere qualcosa di nuovo. I colloqui avuti con Guardiola mi hanno confermato che la Fiorentina sarebbe stata una giusta realtà, anche perché gioca un calcio d’attacco”.
Il giocatore che più l’ha impressionata? “Non credo sia importante in questo momento parlare di un giocatore in particolare, ci sono giocatori ottimi in questa squadra. Voglio però che ci consideriate come squadra, non esistiamo come singoli, ma come gruppo unito verso un unico obiettivo: ottenere dei risultati.
L’importanza del fascino di Firenze in una scelta come questa? “La città è fantastica ma quello che più conta, per me, è il lato sportivo: qui avevo la possibilità di giocare, lì dove ero non mi mancava nulla ma la cosa più importante per me è giocare. E qui mi hanno dato questa possibilità”.
Scelta fatta in vista dei Mondiali? “Non è stato proprio il motivo principale. Come dicevo prima, ero pronto per qualsiasi di nuovo. Poi, ovviamente, è sempre importante avere la possibilità di mettersi in luce magari aumentando il numero di gol anche in chiave Mondiale“.
Fiorentina in lotta per traguardi importanti? “In questo momento i risultati sono la cosa più importante, l’obiettivo ed il sogno di tutti. Anche il mio che è quello di vincere qui in Italia. Darò il mio contributo: è per questo che sono qui, farò più gol che posso. In modo che mi permettano di avere dei risultati, ma non dico un numero minimo/massimo di reti.
Fonte: Federico Berni
Fonte: Federico Berni
Gli attaccanti del campionato italiano più apprezzati? “Ce ne sono molti di bravi attaccanti in Italia, ma non mi piace parlare dei singoli”.
Contatti con Luca Toni? “Con Toni non ho parlato, la mia scelta non è avvenuta per aver parlato con altre persone. L’unica persona con cui ho parlato è Guardiola
Il gioco di Montella? “Guardiola stesso mi ha confermato che Montella è un allenatore fantastico. Abbiamo parlato di obiettivi e del motivo per cui mi volevano qui“.
Detto questo il bomber tedesco è stato portato fuori, sul campo di gioco, dove ha assaporato il calore e l’affetto dei sostenitori viola. Ha salutato, ha calciato palloni sugli spalti, ha indossato le due maglie ufficiali (viola e bianca) con il suo 33, ed ha parlato: “Sono contento di essere qui, ora sono fiorentino! Grazie viola!”. E ha ricevuto sempre un’ovazione.

I tanti tifosi viola presenti, si augurano che il sole, che ha scaldato il “Franchi”, in questo pomeriggio di calcio senza calcio, scaldi e brilli anche le giocate e le conclusioni del nuovo bomber e di tutta la compagine di Vincenzo Montella.

 

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