Gattuso ha da ridire ancora sul Milan: “Me ne sono andato perchè nessuno rispettava più le regole”

Ringiovanito dalla sua nuova avventura al Sion, in Svizzera, attraverso France Football Gennaro Gattuso ha lanciato un’ulteriore frecciatina al Milan dopo quella di un paio di settimane fa (clicca qui per leggere).

Fonte immagine: Danilo Rossetti
“Me ne sono andato perché non stavo bene in uno spogliatoio che un tempo era molto più facile da gestire”, ha dichiarato “Ringhio”, che ha poi rincarato la dose: Con il fatto di essermi ammalato agli occhi, non ho potuto essere sempre presente, ma la malattia mi ha fatto vedere le cose da un altro punto di vista. Gli ultimi due o tre mesi ho notato cose mai viste in 13 anni di Milan.
Gattuso ha spiegato nel dettaglio alcuni comportamenti da condannare: “Quando c’era un allenamento alle 9,30, in molti arrivavano appena dieci minuti prima e nessuno diceva nulla. Io arrivavo con tre quarti d’ora d’anticipo, magari per fare esercizi, massaggi o solo per prendere un caffè in tranquillità, secondo una cultura frutto di anni d’esperienza. Oppure quando c’era il pranzo all’una, certi arrivavano anche con 15 minuti di ritardo. Insomma c’era mancanza di rispetto delle regole. Credo molto nella nozione di gruppo e in una rosa di 25 giocatori se le regole non vengono rispettate c’è subito casino. Sono cose che fanno perdere energie. Era una situazione che innervosiva molto gli anziani del gruppo. Se passi il tempo a criticare chi arriva in ritardo togli energie al campo. Non mi sentivo più Rino Gattuso, in grado di affrontare la situazione. Così ho capito che era arrivato il momento di andarmene, anche se c’era un contratto di un anno pronto da firmare”.
Qualche parola anche sul caso Gourcouff: “Era solo un ragazzo. Usciva troppo, arrivava in ritardo agli allenamento e il Milan è intervenuto troppo tardi”. Infine, le prime considerazioni sulla sua esperienza elvetica: Per 13 anni mi sembra di aver praticato un altro sport. Forse il vero calcio invece è questo qui, dove devi farti le cose da te. Ma sono qui per la passione e la voglia di trasmettere qualcosa ai giovani. Anche se fisicamente non sono di certo inferiori a me”.

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