Genoa-Atalanta: conferenza stampa Malesani

Un Grifone pronto a cambiare pelle, ne avrà diverse di scorta. Senza assiomi inderogabili sotto il profilo tattico, con la voglia di migliorarsi e andare incontro al suo destino. Nella conferenza alla vigilia dell’esordio, il tecnico Malesani suda sette camicie. Gli scherzi del caldo settembrino, miscelati agli effetti della doccia. Ma genera una fresca ventata, sotto forma di nuove energie. E prospettive.

Fonte imagine: flickr.com

“Ci siamo preparati in questi due mesi per giocare in più maniere. A seconda dell’avversario, adotteremo un determinato sistema, pronti a cambiarlo in corsa. Il primo obiettivo è stato quello di dare alla squadra una condizione decente, quella ottimale arriverà dopo cinque o sei partite. Il nostro stato di forma sta progredendo. La sensazione è di grandi miglioramenti e, in settimana, ho visto tutti concentrati e non sono dovuto intervenire. Il secondo step sarà entrare nei particolari per le correzioni. Solo la partita è il termometro e può dare indicazioni su dove mettere le mani. Se sotto il profilo fisico, tattico, nei ruoli. Io non cerco di fare magie. Mi riprometto di rispettare la storia dei giocatori, faccio cose normali e, dopo aver compiuto le verifiche, ho tratto le mie deduzioni. Mettere a proprio agio un giocatore, facendolo giocare nel suo ruolo, vuol dire tanto. Anche se poi nel calcio moderno, ognuno ne sa coprire più d’uno ed è chiamato a svolgere le due fasi. Sarò soddisfatto, solo se vinceremo. Mi interessa che il gruppo scenda in campo con la mentalità di vincere. Alla prima giornata, non chiedo altro. Come ritmo si va ancora troppo a corrente alternata. Dovremo essere mentalmente fortissimi, contro un avversario motivatissimo. Certi handicap, è la storia che lo dice, producono grande spinta. E’ capitato alla Reggina di Mazzarri, al Bologna l’anno scorso, con qualche differenza. Se penso all’Atalanta, dico che il presidente ha riportato entusiasmo in città e, con il direttore Marino, ha operato bene sul mercato. Si presenterà con una coppia d’attacco ben assortita, Denis potente, Moralez brevilineo. Il Genoa? Ha una spina dorsale. Il portiere è una certezza, c’è un difensore esperto come Kaladze, un giocatore come Rossi e in attacco Palacio. Rossi? Va dosato, può giocare o non giocare, ma è un punto di riferimento: il suo impiego sarà dettato dalla scelta del sistema e dall’importanza del ruolo. Avevamo bisogno della presenza del presidente. Ci ha indicato la strada da seguire con poche e chiare parole. Dobbiamo essere tutti compatti, a livello di ambiente, per fare un bel campionato”.

 

Fonte: genoacfc,it

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