Il giorno del giudizio, i voti ai fatti della settimana: Trezeguet da 10, male Prandelli

Ecco voi i voti ai fatti salienti della settimana calcistica.

(C) Soccermagazine.it
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0 a Prandelli: dopo la bufera seguita all’eliminazione dell’Italia dagli ultimi Mondiali, prosegue il momento no del tecnico italiano. Il secondo 4-0 in quattro giorni non è andato giù alla tifoseria, che chiede l’esonero dell’allenatore, e pare che la dirigenza ci stia pensando. Chissà che la sconfitta contro il modesto Basaksehir non possa essere l’ultimo atto dell’avventura turca del tecnico.

1 alla vicenda Moratti-Mazzarri: per quanto si possa cercare di capire la reazione del tecnico livornese, che ha a quanto pare motivato le dimissioni dell’ex plenipotenziario nerazzurro, è difficile immaginare il futuro dell’Inter senza Moratti. I tifosi sembrano aver già scelto da che parte stare e in mezzo sembra esserci Thohir, che vuole far quadrato intorno al tecnico.

2 alla Roma: una settimana cominciata con l’avvicinamento alla vetta, proseguita con la goleada casalinga subita dal Bayern e conclusa con lo scialbo 0-0 di Marassi. Chissà che le tossine del 3-2 dello Juventus Stadium non stiano scaricandosi proprio ora. Certo è che la banda di Garcia dovrà riprendersi al più presto, e il turno infrasettimanale sembra proprio fare al caso suo.

3 a Zidane: come i mesi di squalifica comminati all’ex trequartista di Francia e Juventus. Sembra incredibile come una società importante quale è il Real, possa cadere in errori tanto grossolani. Di certo la carriera da tecnico del francese non parte sotto una buona stella.

4 alle polemiche Coni-Figc: botta e risposta tra il massimo organismo sportivo italiano e la Figc, dopo la decisione del Coni di tagliare i fondi al calcio per 20 milioni di euro. Ognuno cerca di tirare l’acqua al proprio mulino, ma il momento poco esaltante del calcio spingerebbe a credere che le energie rimaste dovrebbero essere incanalate per risollevare il movimento e non per lotte intestine che servono a poco o nulla

5 al Milan di Inzaghi: proprio quando i tifosi si aspettavano il salto di qualità dopo la bella vittoria di Verona ecco arrivare l’inatteso stop contro la Fiorentina. La vittoria avrebbe potuto proiettare i rossoneri al terzo posto, mentre il pareggio li ha risucchiati nel calderone della lotta all’Europa.

6 alle dimissioni (ritirate) di Gattuso: un cammino in campionato più che dignitoso non poteva lasciar presagire alle dimissioni dell’ex allenatore del Palermo. Pare che dietro alla decisione di Gattuso ci fossero problemi con la società, ma la dimostrazione di affetto di tifosi e squadra non ha lasciato insensibile l’ex guerriero rossonero. Di certo inaspettate le dimissioni, così come la retromarcia repentina.

7 a Tevez: una settimana non esaltante per l’argentino, a secco di gol e con la bruciante sconfitta contro i greci in Champions, è terminata con la certezza del ritorno in Nazionale dopo tre anni di lontananza. Il Tata Martino ha mantenuto la promessa, l’Apache potrà riprendersi la maglia albiceleste.

8 (di incoraggiamento) a Pepito Rossi: sembrano giungere notizie rassicuranti in merito al recupero dell’attaccante viola. Il procuratore di Rossi ha voluto rassicurare tutti, annunciando il suo ritorno in Italia e la possibilità del rientro a febbraio. L’Italia, e la Fiorentina, ci credono e ci sperano.

9 ad Higuain: il Pipita è tornato ed ha deciso di farlo nel migliore dei modi: tripletta per far sorridere Napoli dopo un periodo tutt’altro che felice. La vittoria di Verona sembra aver ricaricato le pile di un ambiente che appariva spento ma che ora guarda al futuro con altre prospettive. Il terzo posto è alla portata gli azzurri ed Higuain non vuole smettere di inseguire la musichetta della Champions.

10 a Trezeguet: 37 anni e non sentirli, la voglia di segnare che non passa mai. David Trezeguet ha costruito la sua carriera intorno al gol, e le oltre 250 reti segnate in carriera stanno li a dimostrarlo. Ieri la prima marcatura nel campionato indiano, nel 2-0 del suo Pune City contro l’Fc Goa.

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