“Hoy no estoy para nadie”. A Madrid è, ancora una volta, tempo di ‘Clasico’

“Oggi non ci sono per nessuno”. Quante volte abbiamo pronunciato questa frase nella nostra vita? Tante. Oggi è una di queste. Oggi gli appassionati del calcio, almeno dalle 18 a fine partita, non avranno nient’altro in mente che non sia il Clasico, Real Madrid-Barcellona.

El Clasico. Fonte:  manlycurls.com
El Clasico. Fonte: manlycurls.com

Cellulari spenti, TV (o PC) accese, per due ore vogliamo vedere Messi e Ronaldo darsi battaglia, vogliamo vedere Suarez e James Rodriguez lasciare la propria impronta nel loro primo Clasico, che nella carriera di un giocatore conta quasi quanto vincere un trofeo. Sì, perché la giornata di oggi, sabato 25 ottobre, coincide con la fine della squalifica per Luis Suarez, dopo il tanto discusso morso a Chiellini nella sfida Mondiale Italia-Uruguay. La statistica gioca a suo favore, infatti sia con Ajax e Liverpool il debutto con una nuova squadra è arrivato insieme a un gol. Anche James Rodriguez, altro protagonista della Coppa del Mondo di questa estate, assaporerà per la prima volta l’atmosfera del Bernabeu vestito a festa per la partita spagnola più importante dell’anno.

Poi c’è la sfida tra due che non sono affatto debuttanti, quella che si ripete ogni anno in tutti gli ambiti del calcio: Ronaldo-Messi. Il portoghese, manco a dirlo, è in forma strepitosa: 15 gol in 7 partite di Liga finora, numeri che mettono paura anche al Barcellona. L’argentino è ‘solo’ il massimo goleador della storia del Clasico: 21 gol in 28 incontri.

Mancano poco meno di sei ore, poi il campo ci darà tutte le risposte che vogliamo. In questo freddo pomeriggio di ottobre, con le tenebre che calano ogni giorno prima del previsto, cosa c’è di meglio di rimanere per due ore incantati davanti alla TV a godersi quello che, qualitativamente, è il miglior match del calcio mondiale per club?

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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