Il Catania umilia il Genoa: 4-0 al Massimino. Cronaca e pagelle

Sicilia amara per il Genoa: dopo la sconfitta per 5-3 a Palermo, arriva una nuova imbarcata per gli uomini di Marino, questa volta a Catania. Sospinti da un tridente a dir poco scatenato, composto da Gomez, Barrientos e Bergessio, i rossazzurri hanno annichilito un Genoa che ha tenut per un solo tempo, prima di cadere sotto i colpi dei velocissimi attaccanti catanesi.

Fonte immagine: wikipedia; autore: Gabriox

LA PARTITA
Attacco a tre per il Catania di Montella, con Bergessio centrale supportato sugli esterni da Gomez e Barrientos; completano il 4-3-3 del tecnico partenopeo il centrocampo con Izco, Lodi ed Almiron, e Motta, Legrottaglie, Spolli e Marchese davanti a Kosicky. Risponde Marino col 4-2-3-1: Mesto, Granqvist, Kaladze e Rossi davanti a Frey, centrocampo con Birsa e Biondini a far da frangiflutti, mentre Sculli, Belluschi e Jankovic supportano l’unica punta, Palacio.

Neanche il tempo di cominciare ed il Catania è subito arrembante, sfiorando il goal due volte in nemmeno 2′ di partita: al 1′ Gomez a centro area per Barrientos, il cui tiro è deviato da un difensore, mentre meno di un minuto dopo è Marchese a servire Barrientos, con stavolta Frey ad opporsi. Il Catania continua a macinare gioco ed il Genoa sembra subito alle corde, ed al 7′ arriva il primo colpo che mette al tappeto i rossoblu: grande azione di Gomez dalla sinistra e fallo netto di Birsa, con conseguente calcio di rigore realizzato da Lodi. Al 19′ si vede finalmente il Genoa con un tiro dalla distanza di Jankovic, che termina però fuori. I padroni di casa abbassano leggermente il ritmo di gioco e la retroguardia genoana respira un poco, mentre gli attaccanti cominciano finalmente a farsi vedere: al 24′ Granqvist gira di testa un cross di Jankovic, ma Kosicky è bravo a far sua la palla. Cinque minuti dopo si rivede il Catania con un colpo di testa dell’ex juventino Motta che termina però alto.
Dal 32′ al 35′ il Genoa sfiora tre volte il pareggio: prima con colpo di testa in torsione di Palacio su cross di Jankovic che termina fuori, poi con una conclusione di Birsa che lambisce il palo, ed infine con l’occasione più clamorosa che vede protagonista Palacio, sul quale è bravissimo in uscita Kosicky. Sul capovolgimento di fronte clamoroso errore di Barrientos: lanciato a tu per tu con Frey dal solito Gomez, l’attaccante argentino riesce a mandar la palla fuori. Gli ultimi cinque minuti del primo tempo sono a dir poco scoppiettanti, con occasioni da goal pericolose da una parte e dall’altra: al 40′ Lodi calcia al volo da fuori area ma la palla termina al lato, al 43′ Legrottaglie è libero in area ma il suo tiro è ampiamente impreciso, mentre al 45′ è Palacio a provare dai 20 metri, con il pallone che termina alto. Dopo due minuti di recupero, Giacomelli manda le squadre negli spogliatoi, con il Catania avanti grazie al rigore di Lodi.

La ripresa comincia così com’era cominciata la prima frazione: Catania avanti a spron battuto con il raddoppio ed il tris che arrivano al 4′ ed al 7′, con una doppietta di Barrientos. Il 2-0 arriva grazie ad un cross di Lodi respinto corto dalla difesa genoana: palla a Barrientos che con un piattone destro a colpo sicuro batte Frey. Tre minuti dopo contropiede orchestrato da Bergessio che serve Gomez, palla di ritorno per l’argentino che serve l’accorrente Barrientos, il cui diagonale di sinistro non lascia scampo a Frey: Catania 3, Genoa 0. Da annotare, prima della doppietta di Barrientos, un pericoloso tiro di Almiron deviato in angolo da Jankovic. Poco prima del 3-0 Jorquera aveva sostituito Birsa. Il Genoa è definitivamente k.o. ed il Catania dilaga: dopo 10′ di nulla, un lungo lancio dalle retrovie diventa un assist per Bergessio che umilia in velocità Kaladze – che quasi rinuncia a rincorrere la punta ctanese – e batte Frey in uscita. E’ il 4-o per il Catania. Al 20′ Biagianti sostituisce Izco, tra i migliori in campo per i rossazzurri. Al minuto 21 prima sostituzione anche per il Genoa, con Veloso al posto di Jankovic. Al 23′ Rossi reclama il rigore dopo una caduta causata da un contatto con un difensore catanese, ma Giacomelli lascia correre. Pochi secondi dopo, standing ovation per l’autore della doppietta, Pablo Barrientos, sostituito da Llama.
Un minuto dopo traversone di Gomez per lo scatenato Bergessio, colpo di testa in tuffo dell’attaccante argentino, ma Frey è bravissimo in tuffo ad evitare il 5-0. Tra il 28′ ed il 29′ terza sostituzione per il Catania e per il Genoa: Ricchiuti per Almiron e Zè Eduardo per Palacio. Da notare come Biondini volesse uscire al posto di Palacio, segno inconfutabile che per il Genoa il match ha ormai assunto i connotati di un incubo. Il Catania controlla agevolmente il gioco, ma il Genoa riesce a rendersi relativamente pericoloso: al 34′ tiro dalla distanza di Jorquera parato facilmente da Kosicky. Al 42′ ci prova Belluschi dalla distanza, palla fuori di poco. Nei restanti minuti e nei tre di recupero non accade più nulla, ed il triplice fischio di Giacomelli sancisce il ritorno alla vittoria del Catania dopo 2 mesi di digiuno.

IL TABELLINO
CATANIA-GENOA 4-0

CATANIA(4-3-3) – Kosicky 6; Motta 6, Legrottaglie 6,5, Spolli 6, Marchese 6,5; Izco 7 (64′ Biagianti 6), Almiron 6,5 (72’Ricchiuti s.v.), Lodi 6,5; Gomez 7, Barrientos 7,5 (68’Llama 6), Bergessio 7,5. A disposizione: Carrizo, Seymour, Catellani, Ebagua. Allenatore: Vincenzo Montella

GENOA(4-2-3-1) – Frey 5; Mesto 4,5, Granqvist 4,5, Kaladze 4, Rossi 4,5; Birsa 4 (50’Jorquera 5,5), Biondini 5; Belluschi 4,5, Jankovic 6 (66’Veloso 5), Sculli 5; Palacio 5,5 (74’Zè Eduardo s.v.). A disposizione: Lupatelli, Sampirisi, Carvalho, Meucci. Allenatore: Pasquale Marino.

Arbitro: Giacomelli di Trieste
Marcatori: 7’rig.Lodi, 49′ e 52’Barrientos, 63’Bergessio
Ammoniti: Birsa, Biondini, Jankovic, Kaladze e Mesto

LE PAGELLE
Barrientos 7,5: gli errori della prima frazione avrebbero potuto demotivarlo, invece la punta argentina riesce nella ripresa a mettere dentro una doppietta; goals a parte, è un pericolo costante per il Genoa

Bergessio 7,5: il migliore in campo a mani basse; sulla destra ha vita ampiamente facile contro Rossi che non riesce ad arginarlo nemmeno una volta

Gomez 7: leggasi Bergessio, ma cambia l’avversario sulla fascia di competenza, Mesto in questo caso, e manca il goal

Kaladze 4: da umo d’esperienza qual è, è l’emblema della disastrosa difesa genoana; la rinuncia a correre dietro Bergessio sull’azione del 4-0 sa tanto di resa incondizionata. C’è da dire che non è affatto aiutato dai compagni di reparto

Birsa 4: Disastroso. E quasi gli abbiam fatto un complimento

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