Inter, parla Zanetti: “Dybala pazzesco, spero di vederlo in attacco con Icardi”

Javier Zanetti, reduce da una partita di beneficenza organizzata dalla “Fondazione P.U.P.I.” e dalla commovente cerimonia per il ritiro della maglia nerazzurra numero 4, ha rilasciato un’intervista al Corriere dello Sport.

Javier Zanetti - Fonte ACF Fiorentina
Javier Zanetti – Fonte ACF Fiorentina

L’ex capitano ha fatto il punto della situazione sul calciomercato, sulla stagione dell’Inter ed ha poi parlato di alcuni degli allenatori che si sono avvicendati in panchina: Mourinho, Benitez e Mazzarri. Sul possibile arrivo di Dybala ha dichiarato: Dybala l’ho conosciuto in una partita della mia Fondazione e credo che in questi anni abbia mostrato a tutti il suo valore. Nell’ultima stagione la sua crescita è stata pazzesca e ha avuto una costanza di rendimento notevole. Uno come lui lo vorrebbero tutte le società e l’Inter non fa eccezione. Un tentativo per acquistarlo lo faremo. Sono in piena sintonia con Ausilio e la dirigenza e mi piace come ci stiamo muovendo. Sono di supporto, ma amo lavorare in silenzio”. L’attacco Dybala-Icardi piace molto al vicepresidente dell’Inter: “Per la Serie A formerebbero un attacco di tutto rispetto“. Invece, su Yaya Touré: “Mancini lo conosce benissimo e se lo vuole, un motivo ci sarà. Touré è un campione che gioca già da tanto tempo al top e ci può dare una mano a livello di personalità perché San Siro non è uno stadio facile dove esibirsi. Avere uno come Yaya sarebbe una garanzia“. Zanetti ha poi speso qualche parola per Balotelli, legato all’Inter per tre anni segnando venti gol: “Pensavo che avrebbe trovato quella continuità di rendimento indispensabile per diventare un giocatore importante. Ha tante qualità e con noi, al di là di qualche partita un po’ così, ha spesso fatto la differenza. Sarebbe un bene per il calcio italiano se fosse più tranquillo e dimostrasse il suo valore. Gli abbiamo parlato tantissimo perché ci dispiaceva se sbagliava. Anche lui era amareggiato e prometteva di non ripetere più certi errori, ma poi, dopo il pentimento e le scuse, ci ricascava sempre… Fosse rimasto all’Inter forse sarebbe maturato”. Ha poi commentato il suo rapporto con Mazzarri: “Per Mazzarri e le sue scelte ho sempre avuto grande rispetto. Certo, l’ultimo derby della mia carriera lo avrei voluto giocare e anche i tifosi del Milan mi aspettavano per salutarmi, ma da professionista ho accetato la scelta dell’allenatore sia in quel caso sia contro la Lazio. San Siro ha risposto fischiando Mazzarri, ma vi posso assicurare che tra noi il rapporto è rimasto buono. Lui ha sempre parlato bene di me e noi senatori, intendo Cambiasso, Milito, Samuel e io, ci siamo messi al servizio suo e del gruppo. Senza mai fare la minima polemica. Ho detto fin dal primo giorno: io voglio essere utile all’Inter in campo, in panchina o in tribuna” e la splendida intesa con José Mourinho: “Parlare di lui riferendomi solo a quello che abbiamo vinto sarebbe scontato e riduttivo. Se devo ricordare José, preferisco raccontare come si comportava con il gruppo, il senso di appartenenza che aveva con l’Inter, le cose positive che ci ha trasmesso. Ha cambiato il nostro modo di allenarci e in quei due anni con lui abbiamo fatto cose straordinarie grazie all’intensità che mettevamo in settimana. È un vincente, uno di grande personalità che ti dice le cose in faccia, senza problemi. Tutto quello che faceva era per migliorare il gruppo, per arrivare all’obiettivo. Preparava le partite in maniera incredibile e leggeva le difficoltà di ogni match in anticipo” e infine una considerazione su Benitez: “Con noi Benitez è stato sei mesi e abbiamo vinto 2 trofei. La stagione non è stata buona sotto il profilo degli infortuni, ma si rendeva conto di essere in una grande società. Dopo il Mondiale per club si poteva fare qualcosa di importante se fosse rimasto. Magari avrebbe vinto altri trofei”. 

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