Juve, Del Piero saluta: “Anno tremendamente bello. Tifosi? Loro amore la mia coppa più bella. Futuro? Non ho precluso nessuna strada”

E’ terminata da pochi minuti a Torino, precisamente all’ Hotel Principi di Piemonte, una conferenza stampa che ufficialmente aveva lo scopo di presentare l’iniziativa ADP10, curata da Lapo Elkann e soprattutto da Alessandro del Piero, ma che in realtà è stata tanto attesa perché  l’ultima conferenza di Del Piero con la maglia bianconera.

Fonte: Concetta Stucchio

Fuori l’hotel, non è mancato il sit-in dei tifosi bianconeri, ancora non rassegnati all’idea dell’addio del loro idolo.

La prima domanda riguarda la linea di occhiali realizzati, appunto, assieme al marchio di Lapo Elkann “Italia indipendent”: “Da tempo è on line una serie di prodotti che significano  una cosa particolare per me, perchè fra tutti gli aggettivi, i discorsi che abbiamo fatto assieme al mio staff, la parola che più mi ha colpito riguardante il mio mondo, che è appena nato, è la parola artigianale, dove di mezzo c’è anche il mio nome, ma… voleva essere una battuta….”.

Lo stesso Lapo Elkann poi, è intervenuto dicendo la sua sullo scudetto: “E’ uno scudetto meritato, definirlo inaspettato non renderebbe merito al lavoro fatto da tutti. La Juve ha fatto un gran campionato” “Peccato per la Coppa Italia, ma onestamente il Napoli ha giocato meglio.  Voglio  sottolineare il grande lavoro fatto da mio cugino Andrea, dalla dirigenza, da Conte e da tutta la squadra. C’é la gente giusta al posto giusto, ho grande fiducia nelle loro scelte”.

E si arriva alla domanda più importante, quella riguardante il futuro di Alessandro Del Piero: Ancora non ho precluso nessuna strada – ha detto Del Piero Di sicuro, sarà una scelta ottimale sotto tutti gli aspetti, dove poter esprimere tutto quello che è me stesso. Quindi non si tratta di giocare o no la Champions League, o di giocare campionati di seconda fascia; qui si tratta di scegliere una situazione il più possibile ideale o vedere quelle che sono le opportunità più stimolanti, conoscendo e andando a conoscere le persone possibilmente direttamente, in maniera tale che si possa essere uno scambio di energia che penso sia la cosa fondamentale. Poi il campionato non è il mio primo obiettivo, necessariamente giocare un campionato o un altro. Sono felice di vivere tra le nuvole in questo periodo. E’ un modo colorito per descrivere un po’ la mia sensazione, dove non c’è ancora la totale presa di coscienza di tutto quello che sta accadendo, nel senso che non mi metto a riflettere al 100% su quello che è stato. Ho vissuto però al 100% tutto quello che è successo, che abbiamo costruito insieme. Quindi vincere uno Scudetto è stato la massima espressione per me, perchè sapete quanto io ami vincere. Quindi la prima cosa. Di lì a poco, poi, è arrivato un saluto a Torino che mi ha messo i brividi. Io non smetterò mai di ringraziare chi ha voluto dedicarmi… il rapporto che si è creato con i miei tifosi. Detto ciò, da qui a tutti i riti che sono avvenuti, armadietti, non armadietti, poco importa.  Ho sentito piacevolmente alcuni miei compagni, li sentirò. Soprattutto quelli impegnati con la Nazionale, facendogli l’in bocca al lupo. E con gli altri, alcuni li ho anche incrociati in questi giorni, ci siamo salutati di nuovo. Quello che si è creato quest’anno, in questi anni, non verrà certamente scalfito minimamente dal nostro futuro, dalle nostre strade che si dividono. Quindi vorrei ricordare tutto ciò con grande gioia, anche perchè è stato un anno, sebbene faticoso, difficile, ma tremendamente bello”.  

E poi un messaggio ai tifosi:Io i miei tifosi continuo a messaggiarli ogni giorno. Devo ripetere quello che ho detto prima: quello che si è creato non verrà scalfito da niente, per quanto mi riguarda. Quello che mi hanno regalato a livello di affetto, di amore, di riconoscenza e di tutto il resto, è, se non la più bella, una delle mie coppe più belle. Quindi mi è piaciuto ricordare con una battuta che con l’Atalanta ho festeggiato sia la vittoria dello Scudetto, che un altro Scudetto per me, perchè quello che è successo in campo è stato davvero incredibilmente bello. Quindi non c’è nessun altro messaggio da dare, a nessuno. Ma non per rammarico o altro, perchè bisogna calarsi in quella che è la vita, la realtà di oggi, di conseguenza, ripeto, senza scalfire quello che è stato, andiamo avanti per il futuro. Sono felice di chi è lì fuori, di chi quotidianamente mi ricorda sui social network, o mi incontra per strada, e mi sorride, e mi dice tante belle cose. Porterò sempre dentro di me tutto questo”.

Il peso che avrà il giocatore che prenderà la mia maglia numero 10? “Mi auguro il meno possibile. Mi auguro che chi la porterà possa intraprendere una carriera qui gloriosa, come la mia, se non di più. Io ho fatto e ho avuto talmente tanto da questa maglia, che auguro a tutti di poter fare ed intraprendere un’esperienza tale. Ed è uno dei motivi per cui quando mi chiesero fin dalla prima volta se pensavo che la mia maglia fosse ritirata, visto che avevo battuto tutti i record, ho detto assolutamente no. Non vedo proprio il perchè. Perchè credo che qualsiasi giocatore rimanga negli occhi e nel cuore della gente, al di là del fatto  che la sua maglia sia ritirata o meno. Non vedo il ritirare la maglia come un gesto di questo genere. E soprattutto penso che non bisogna togliere il sogno di nessun bambino o ragazzo di poter indossare quella maglia. Quindi con questi pensieri auguro a chi lo farà, di fare bene, di fare per la Juventus meglio di me. Ma farlo con le proprie caratteristiche, con le proprie qualità, senza pensare a chi l’ha indossata prima”.

Sulle proposte dall’Italia si è espresso così: Dall’Italia, ringrazio chi si è fatto sentire, già più di una volta. A tutti ho detto la stessa cosa: li ho ringraziati, ma ovviamente per tutta una serie di cose che non ha senso sottolineare, il mio futuro in Italia non può essere con un’altra squadra. Mi sembra una cosa giusta, che rientra in quelli che sono i miei principi, quindi sarà sicuramente un’esperienza all’estero. Futuro da dirigente? I discorsi sul dirigente sono usciti solo sui giornali, io non ne ho mai parlato. Io ho sempre parlato di un Del Piero calciatore. Con chiunque mi ha chiamato, ho parlato come calciatore non come dirigente. Quindi non siamo neanche arrivati a quella porta”.

 

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