Juventus, il Pagellone del 2011: Marchisio il migliore, Krasic il flop

Per la Juventus sembra essere, almeno fino ad ora, la stagione del riscatto. Dopo i due deludentissimi settimi posti, l’arrivo di Antonio Conte in panchina ha rivitalizzato i bianconeri, che sono oggi primi in classifica, pari merito col Milan, ed ancora imbattuti – unica squadra nei 5 maggiori campionati europei -. Queste le pagelle di fine anno di Soccermagazine.it per la Juventus.

Fonte: Danilo Rossetti

VOTO GLOBALE 8: Squadra che andava ricostruita, gli innesti di Pirlo, Vucinic, Vidal hanno fatto fare il salto di qualità insieme con la crescita di alcuni giocatori come Pepe o Barzagli ed il ritorno ad altissimi livelli di Buffon. La Juve chiude questo 2011 in vetta al campionato ed unica squadra imbattuta in Italia ed in Europa. L’unico neo sono forse i troppi pareggi, ma se consideriamo che molti sono venuti in trasferta, dove la Juve ha incontrato sei delle prime sette in classifica, escluso il Milan, allora il bicchiere si può vedere comunque mezzo pieno in vista del girone di ritorno. Tra le mura amiche l’effetto dello Juventus Stadium (voto 10 con lode) è rilevante, i bianconeri nella propria casa hanno vinto sei delle otto partite disputate. Per concludere trovano conforto anche nei numeri: la Juve ha il secondo miglior attacco dietro a quello del Milan e la seconda miglior difesa dietro quella dell’Udinese.

LA SOCIETA’ 7: Marotta e Paratici hanno ben operato sul mercato seguendo le istruzioni di mister Conte, fallendo solo con l’acquisto di Elia: adesso il duo ex Samp sarà impegnato nel mercato invernale – con il probabile arrivo di Borriello -, ma si sono già mossi per la prossima stagione con due giovanissimi di sicuro talento, ossia il portiere Leali (18 anni) dal Brescia ed il difensore Curti (16 anni) dal Perugia. Insomma, tutt’altra cosa rispetto alla famigerata coppia Secco-BlancIl merito maggiore della società di corso Galileo Ferraris è stato, però,proseguire nell’inseguire il sogno dello stadio di proprietà: un sogno che è divenuto ufficialmente realtà ad inizio settembre, con l’inaugurazione dello Juventus Stadium, un vero e proprio dodicesimo uomo per i bianconeri, visto che l’aria che si respira lì dentro è decisamente pesante per ogni avversario che vi arriva. Unico neo, è che forse il presidente Andrea Agnelli è troppo distratto dalla questione Calciopoli/Scudetto 2006: alla lunga è una situazione che sta diventando stancante.

PORTIERI E DIFENSORI
Buffon 7,5: Eccolo qui Superman, dopo il grave infortunio di un anno fa e il graduale rientro, si prende una bella rivincita facendo ricredere tutti quegli scettici che lo consideravano già finito: non si viene considerati il portiere più forte del mondo per caso. In questo primo scorcio di stagione si toglie anche la soddisfazione di parare un rigore all’amico Totti, roba che in serie A Gigi non faceva da quasi 10 anni, ma soprattutto dà ancora una volta grande sicurezza alla propria difesa come solo lui sa fare, parate come quella su Rubino valgono da sole il prezzo del biglietto.

Storari 6: Fare il secondo a Buffon non è certo facile, ma dimostra ancora una volta di essere una garanzia.

Lichtsteiner 7: Si toglie lo sfizio di segnare il primo gol ufficiale nel nuovo stadio, ma soprattutto ha una costanza di rendimento in grado di sorprendere anche i suoi più accaniti sostenitori: continue sovrapposizioni sulla destra, cross, chiusure in difesa, un vero e proprio treno in grado di percorrere su e giù la fascia.

Barzagli 7,5: 300.000 euro, tanto è costato il difensore campione del mondo un anno fa prelevato dal Wolfsburg, quasi una presa in giro visti i costi attuali che girano nel mondo del calcio. Lui non ha fatto una piega, ritagliandosi prima uno spazio importante nello scorso campionato e poi convincendo sin dal primo giorno di ritiro Conte alla ricerca di un leader difensivo. Dalle sue parti non si passa, dà l’impressione di saper sempre cosa fare, ma soprattutto di farlo con la sicurezza dei grandi. Il meritatissimo ritorno in nazionale la ciliegina sulla torta.

Bonucci 6: Dopo le voci di mercato che lo volevano lontano dalla Juventus comincia la stagione in panchina, salvo poi ritagliarsi il ruolo di titolare con il conseguente dirottamento di Chiellini sulla sinistra. Pur senza fare grandi cose l’impressione è che giocare accanto a Barzagli non possa che fargli bene, deve ancora migliorare, ma già il limitarsi a fare la cosa essenziale senza eccedere nelle sue proverbiali finezze di troppo è un buon segnale.

Chiellini 6,5: Inizia la stagione non in perfette condizioni e si vede, qualche sua disattenzione di troppo rischia di costare cara ai suoi, Conte così decide di riportarlo al nuovo (vecchio) ruolo di terzino e a conti fatti è una scelta azzeccata, il “Chiello” ne esce rigenerato e le sue continue sgroppate sulla fascia sono una sicurezza, così come il suo proverbiale carattere da guerriero.

De Ceglie 6: Inizia titolare, ma dopo una sola partita deve già lasciare il posto causa squalifica, quando torna in campo non dà sicurezza, ispirato quando si tratta di attaccare soffre di pericolose amnesie in difesa. Quando viene chiamato in causa però il suo lo fa sempre, vedi assist a Pepe nel derby col Novara.

Grosso 5,5: Solo due partite per l’eroe di Berlino, ormai ai margini della rosa bianconera; mantenere la condizione senza mai giocare non è facile, meriterebbe di terminare la carriera in una squadra in grado di garantirgli il posto.

Manninger, Motta e Sorensen sv

CENTROCAMPISTI
Marchisio 8,5: Insieme a Pepe e Pirlo il trascinatore di questa Juventus targata Conte; e proprio all’ex capitano, Marchisio sembra assomigliare sempre di più: corre, lotta, sgomita, recupera palloni, ma anche si propone in avanti, prova il tiro e, soprattutto, segna! Sono già 6 in campionato, che lo rendono il bomber bianconero insieme a Matri. Per il Principino l’anno della consacrazione.

Pirlo 8: anche se in un paio di match non è stato il solito Pirlo, per il resto di questa prima parte di stagione è stato il cervello (così come Marchisio il cuore e Pepe i polmoni) della Juventus. Le sue geometrie a centrocampo, la sua preparazione tecnica, la sua saggezza tattica… tutte cose che alla Juventus mancavano da tempo immemore: e difatti non crediamo sia un caso che i bianconeri siano tornati ad essere una squadra temibile dopo l’arrivo di una vera e propria “macchina sforna-assist” che risponde al nome di Andrea Pirlo.

Vidal 7: El Guerrero ci ha messo ben poco ad abituarsi alla Serie A: una partita. All’esordio in casa col Parma, infatti, sigla subito la sua prima rete con la Juventus. All’inizio, col 4-2-4, rischia di trovare poco spazio per via della forma smagliante di Marchisio e Pirlo, ma poi Conte ridisegna la Juventus col 4-3-3 e da quel momento Vidal, Pirlo e Marchisio diventano il trio titolare sulla linea mediana. Il cileno compie forse un lavoro più oscuro rispetto ai compagni, ossia quello di lottare là in mezzo e strappare quanti più palloni possibile: non sarà una piovra come il miglior Sissoko, ma al centro del campo la sua presenza si sente comunque, eccome!

Giaccherini 6,5: Parte timido, forse per l’emozione di vedersi catapultato da Cesena alla bolgia dello Juventus Stadium, ma pian piano si ambienta e offre delle buone prestazioni. Ottima alternativa agli esterni d’attacco (Pepe e Vucinic), ma buona la sua prova nell’ultimo match anche tra i tre di centrocampo.

Pazienza 6: Pochi minuti giocati dall’ex Napoli, chiamato in prima battuta a sostituire Pirlo proprio nel suo ex stadio; lì si capisce l’intelligenza e la disciplina tattica del buon Michele, che non tenta di “fare il Pirlo”, ma semplicemente gioca come sa. Una buona alternativa ai centrali di centrocampo titolari.

Estigarribia 6: Il paraguayano è arrivato a Torino come un oggetto misterioso – ma solo per chi non ha seguito la Coppa America -. Dopo un primo periodo nel quale ha fatto soprattutto tantissima tribuna, Conte ha poi deciso di gettarlo nella mischia, ottenendo in risposta dall’esterno mancino delle buone prestazioni: la sua corsa ed i suoi dribbling imprevedibili tengono in apprensione gli avversari, ciò che il mister chiede ad un suo uomo di fascia.

Elia 4,5: Pochi minuti giocati e per giunta male, l’olandese è ancora avulso al gioco della Juventus e, più in generale, al calcio italiano. E’ probabilmente l’unico flop dell’ultima campagna acquisti bianconera.

Krasic 4: La grande delusione dell’annata bianconera. Con un allenatore che fa del gioco sulle fasce il proprio dogma, il biondo serbo sarebbe potuto essere uno dei grandi protagonisti di quest’anno, ma invece, nulla. Lui e Conte non si prendono, quando va in campo gioca quasi sempre male, sembrando una copia sbiadita del treno che affondava sul laterale la scorsa stagione. Per il resto molta panchina e tanta tribuna. Da qui alla partenza a gennaio, il passo è relativamente breve.

Marrone sv

ATTACCANTI
Pepe 8+: Senza dubbio una delle note migliori di questa Juventus. Nelle squadre dei giornali in estate partiva dietro a Krasic ed Elia, l’affare con lo Zenit era praticamente fatto e sembrava lontano anni luce dalla Juve. Lui sostiene che una telefonata con Conte lo ha convinto a restare in bianconero. Pepe adesso è titolare inamovibile, sono già 5 i gol segnati in queste prime 16 giornate, tra cui quello fondamentale del San Paolo, oltre a grande quantità e continuità sta salendo anche il livello qualitativo delle sue giocate.

Matri 7: Con i 6 gol realizzati è il capocannoniere della squadra insieme a Claudio Marchisio. Con il passaggio al 4-3-3 è lui il vertice centrale dell’attacco, l’uomo a cui Conte chiede un lavoro enorme fatto di pressing, sponde e precisione sotto rete. Matri sta rispondendo ottimamente ma le ultime prestazioni lo hanno visto con la spia della riserva accesa, la pausa natalizia non può che fargli bene.

Vucinic 6.5: Solo 2 i gol segnati dal montenegrino, in compenso sono innumerevoli gli assist grazie ai quali ha mandato in rete i suoi compagni. Con il passaggio dal 4-2-4 al 4-3-3 lui è tra quelli che ha patito maggiormente il cambio di modulo, visto che è passato dal ruolo di seconda punta a quello di esterno d’attacco. Sulla fascia sinistra enorme ed encomiabile è il lavoro sporco a cui si sottopone, tutto ciò, però, a scapito della qualità che in lui è caratteristica principale. Per il resto è il solito giocatore ammirato anche a Roma: a volte svagato ed assente dal gioco, ma con la magia da tirare fuori dal cilindro quando meno lo si aspetti.

Quagliarella 6+: Per lui la stagione è cominciata probabilmente nella penultima giornata del 2011, quando partito per la prima volta titolare in campionato ha riassaporato la gioia del gol a 364 giorni dall’ultimo. Il grave infortunio prima, la lunga riabilitazione e la difficoltà nello scalzare compagni in grande spolvero come Matri e Vucinic lo hanno spesso visto in panchina. Conte ha sempre detto che lo aspettava impazientemente visto che lo riteneva pronto dal punto di vista fisico ma ancora in ritardo psicologicamente. Appena Matri è calato di forma le apparizioni di Quagliarella, a livello di minuti, si sono fatte sempre più consistenti. Ora che è recuperato può essere alternativa validissima e ottimo rinforzo per il resto del campionato.

Del Piero 6: Il capitano, probabilmente alla sua ultima stagione in maglia bianconera, ha accettato con tranquillità e rispetto per il gruppo le gerarchie che mister Conte ha stilato nella squadra. Il passaggio al nuovo modulo ne ha ridotto molto le possibilità di utilizzo, visto che il suo ruolo, quello della seconda punta, praticamente non è contemplato. Alex sta dimostrando grandissimo senso di responsabilità, anche quando viene mandato in campo a 10 minuti dalla fine, durante i quali da tutto per la squadra. Il capitano è ancora a secco in campionato, la porta dello Juventus Stadium sembra praticamente stregata, i tifosi juventini si augurano che l’incantesimo negativo possa terminare in occasione di qualche gara importante o decisiva per la lotta scudetto.

Amauri-Iaquinta-Toni s.v.: Se per Amauri e Iaquinta, avendo rifiutato ogni possibile destinazione in estate, era preventivabile il loro non coinvolgimento nel nuovo progetto Juve, diverso era il discorso per Toni, su cui Conte, ad inizio anno, diceva di puntare. Col tempo però qualcosa deve essere cambiato e l’ex kaiser Toni non ha mai trovato spazio, nemmeno in Coppa Italia. Zero sono i minuti giocati da tutti e tre, zero le possibilità di essere utili alla causa. La Juve non vede l’ora di darli via visto che, paradossalmente, hanno stipendi ingentissimi: tra i primi 6 ingaggi più alti della squadra i tre giocatori occupano rispettivamente il 2°, il 5° ed il 6° posto, retaggio di una precedente organizzazione societaria a dir poco dissennata.

L’ALLENATORE
Conte 8: La vera anima di questa Juve. Vero e proprio fautore della “cultura del lavoro”, che fosse un martello per i giocatori già si sapeva, si diceva anche fosse un integralista, invece smentisce tutti dimostrando grande intelligenza tattica nel cambiare modulo (dopo aver passato il mercato alla ricerca di esterni di ruolo) affidandosi al trio Pirlo,Marchisio e Vidal e nel saper modificare la squadra a seconda dell’avversario, vedi trasferte di Napoli e Udine. Plasma la squadra a sua immagine e somiglianza infondendo ai suoi giocatori il suo carattere, la sua mano si vede eccome.

Pagelle a cura di Daniele Cristiano, Gianfranco Parciasepe e Venturino Picardi

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