Juventus, Llorente confessa: “Ho pensato di mollare, ma grazie alla fiducia di Conte e di tutto l’ambiente sono rinato”

E’ ricca di interessanti retroscena l’intervista a Fernando Llorente proposta dall’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport.

Fonte: Davide Denti
Fonte: Davide Denti

Non sono stati mesi facili quelli che l’attaccante ha vissuto dopo il suo trasferimento a Torino: “Succede che ai normali problemi di ambientamento si aggiungono carichi di lavoro che in vita mia non avevo mai sperimentato. Sono arrivato bene in ritiro, mi sentivo forte però il mio corpo non era abituato a lavorare tanto e a un certo punto negli Stati Uniti mi sono sentito vuoto, totalmente scarico. E se il fisico non va, anche la testa inizia a faticare. E ho cominciato ad avere dei dubbi. Sulla scelta, su di me, su tutto“. Poi la svolta: “Sono uscito da tutto questo col lavoro e la fiducia di tutto l’ambiente. Poi evidentemente anche il corpo ha fatto lo switch, il cambio necessario, potremmodire che ha accettato il cambio radicale di abitudini e sono ripartito. Le partite hanno fatto il resto. Se ho pensato di mollare? Dubbi si, e tanti. Anche perché la concorrenza è tremenda, siamo 5 attaccanti e non è facile trovare spazio. Non sono arrivato fino a quel punto, il mercato di gennaio è stato tirato in ballo dalla stampa, però sono stato male, sì. L’importante è stato non abbassare la testa e continuare a lottare, a lavorare duro. Il lavoro paga sempre“. Il supporto di Conte sembra essere stato fondamentale: “Mi diceva di aver pazienza, che alla Juve avevano sofferto anche Platini e Zidane, che la Serie A è differente, che abituarsi costa tempo e fatica. Aspettava che succedesse esattamente ciò che è successo, prima nel male e ora nel bene. Mi è stato vicino. Intorno a me ho sempre sentito fiducia. Della Juve mi ha sorpreso il gruppo, l’ambiente, eccezionali. La presenza di tanti italiani serve a cementare gli altri, e la cosa aiuta i nuovi ad inserirsi. Poi se devo citare un singolo dico Pirlo. Da fuori vedevo la qualità, ma in allenamento fa impressione. Se lo vedi tutti i giorni non ti stupisci affatto dei suoi gol su punizione. Pogba? Tutti mi dicevano grandi cose di lui. Ora ho capito perché. Ha il potenziale di un vero crack“.

 

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