Lazio-Inter 1-0, le pagelle dei nerazzurri: errore decisivo per Ranocchia

Nella prima gara del 2014 i nerazzurri perdono 1-0 con la Lazio, dopo una partita intensa ma caratterizzata da diversi errori da ambo le parti.

Fonte immagine: Danilo Rossetti
Fonte immagine: Danilo Rossetti

Handanovic, 6: Incolpevole in occasione del gol. Ottimo nel primo tempo in un paio di interventi.

Ranocchia, 5: Puoi giocare discretamente per 80 minuti, come peraltro il difensore azzurro fa, ma se concedi un metro a Klose in un’occasione, il tedesco ti punisce e la tua prestazione è insufficiente (dall’83’ Zanetti, sv).

Rolando, 6: Il centrale portoghese si disimpegna bene, soprattutto in fase difensiva. Da rivedere completamente la costruzione del gioco.

Juan Jesus, 6.5: Il suo voto sarebbe potuto essere anche più alto dati i diversi interventi decisivi, ma troppo spesso si rilassa e compie errori banali, che non gli consentono di fare il salto di qualità.

Jonathan, 6: Impegnato soprattutto a contenere Lulic, si vede poco in zona d’attacco. Nonostante questo, crea qualche grattacapo.

Kuzmanovic, 5.5: Torna titolare dopo diversi mesi sulla scia della buona prestazione nel derby, ma non convince assolutamente (dal 60′ Kovacic, 6: Cerca di dare la scossa, ma è ingabbiato nel centrocampo della Lazio).

Cambiasso, 6.5: Solita buona prestazione in mezzo al campo per il centrocampista argentino. Mette sempre la sua intelligenza tattica a disposizione della squadra.

Alvarez, 5.5: Lontano parente dell’Alvarez di inizio campionato: pochi spunti e pochi brividi per la retroguardia biancoceleste.

Nagatomo, 5.5: Il 2014 inizia sottotono anche per il giapponese. Nasce da un suo errore il vantaggio della Lazio.

Guarin, 6: Sempre tanta voglia di fare e di dimostrare la sua importanza, ma spesso il tutto si traduce in un nulla di fatto (dal 75′ Milito, sv).

Palacio, 5: Come sempre isolato là davanti. Oggi, però, non azzecca quasi nulla, dai passaggi al controllo del pallone.

Mazzarri, 5.5: Sbaglia la scelta iniziale di Kuzmanovic e, forse, ci mette troppo per capirlo.

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