Lazio, le parole di Lotito: “Sono considerato un corpo estraneo dai tifosi”

Il numero uno della Lazio, Claudio Lotito, è stato ospite della trasmissione “Il processo del lunedì” in onda su Rai Sport.

Lotito Fonte: flickr.com - calciocatania
Lotito Fonte: flickr.com – calciocatania

Tra i tanti argomenti toccati dal patron biancoceleste ci sono il momento della squadra capitolina, il difficile rapporto con la tifoseria, la costruzione del nuovo stadio ed i movimenti di mercato. Queste le parole di Lotito a RaiSport: “Io sono abituato a proiettarmi nel futuro e mai nel passato. Sono un combattente e non un reduce. Faccio tesoro dell’esperienza passata, ma guardo avanti. Questa società rappresenta un futuro per me e per tutta la tifoseria sana. Oggi la Lazio è forte economicamente e a livello patrimoniale, mentre quando sono subentrato. Siamo un punto di riferimento a livello nazionale e non solo: ci sono squadre che stanno capendo solo ora che bisogna unire i risultati sportivi a quelli economici. Siamo sempre stati fra i primi sei in classifica, abbiamo vinto due coppe Italia e una Supercoppa Italiana. Per quanto riguarda il progetto tecnico parlano i fatti. Sono stato contestato per via del settore giovanile,mentre ora siamo la squadra col ranking più alto in Italia e la prossima stagione porterò 4-5 giocatori del settore giovanile in prima squadra, cosa che nessuna altra squadra in Serie A può vantare”.

Sui rapporti con la tifoseria: “Sono colpevole di troppo affetto nei confronti di questa società perché ho fatto una serie di iniziative nel bene della società senza vendere sogni e per questo sono stato tracciato di non avere progetti o a cuore i tifosi. Io non ho mai contattato la tifoserie per ottenere delle posizioni di vantaggio. Ringrazio chi ha sempre sostenuto la squadra. Nel 2005 quando otteni la transazione con il fisco per i debiti sono iniziate le pressioni affinché lasciassi il club perché veniva considerata finita la mia funzione al servizio della squadra. Io sono considerato un corpo estraneo in un sistema dove è sempre prevalsa una logica diversa: io ritengo che il tifoso debba criticare in maniera costruttiva quando c’è da criticare e non farlo a prescindere e a campionato in corso. C’è una regia su certi comportamenti. Una squadra che era fallita, che è stata risanata e che detta le linee della rinascita del calcio italiano in Lega, ha una rivista, una radio, una tv e una serie di negozi della Lazio che vanno a occupare degli spazi che prima venivano gestiti da altri. E questo può non far piacere a qualcuno. La mia indole mi porta sempre al dialogo e sono irremovibile quando si parla dell’applicazione di norme e regole. E agli atti di forza rispondo con la legalità. A Formello faccio volare le colombe e l’aquila. Io rispetto le persone per bene e ne accetto le critiche. Spesso ho seguito i consigli dei tifosi”.

Sullo stadio: “Ritengo che attraverso la costruzione dello stadio questa società potrebbe dire la sua a livello nazionale e non solo. Per la realizzazione tecnica ci vogliono circa tre anni, ma il problema sono le autorizzazioni. C’è una norma che non permette la valorizzazione degli stadi perché il mio progetto è uno stadio che possa essere vissuto 24 ore al giorno dai tifosi. Il mio impegno è questo, ma una data non si può fare perché dipende dalle autorizzazioni delle amministrazioni. La riduzione drastica dei ricavi da stadio è legata a tre motivi: quello economico che riguarda il paese, quello della disaffezione generale dovuto al poco appeal degli stadi e alla comodità delle televisioni, e quelle ambientali con certi tifosi che non ce la fanno più a sentire certi cori. I prezzi che io ho praticato sono fermi a 10 anni fa, mentre altre squadre li fanno costare molto di più. Gli abbonati non sono 20 mila, ma 11 mila perché 9 mila sono abbonamenti a un euro per i ragazzini”.

Sulla situazione economica della Lazio: “Acquirenti seri non ce ne sono. L’apporto di capitali non può stravolgere nulla perché dal prossimo anno entrerà in vigore il fair play anche a livello nazionale che permetterà al massimo un disavanzo del 15% fra ricavi e spese. La Lazio rispetta queste regole nonostante sia partita da una situazione più difficile. Ci sarà un tempo per adeguarsi alle nuove norme prima di incorrere in penalizzazioni. Sponsor? Se io devo vendere a una cifra irrisoria allora tanto vale che spenda quello spazio per iniziative benefiche. Se arrivasse uno sponsor importante lo prenderei in considerazione, ma al momento non c’è nonostante un certo appeal conquistato sul campo negli ultimi anni”.

Sul mercato: “Io ho una lista di acquisti per la prossima stagione, ma in questo momento non è consentito di parlare di mercato. Acquisteremo in più reparti: un attaccante che è già conosciuto ai media e non solo. Noi però dobbiamo avere un progetto che non si limiti solo alla compravendita di giocatori”.

Sul Campionato: “Lo scudetto lo vince la Juventus e al secondo posto vedo il Napoli, poi terzo e quarto posto non saprei”.

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