Lazio-Milan, Curva Nord ancora vuota per protesta contro Lotito

In casa Lazio le cose stanno diventando veramente serie: la Curva Nord infatti, è giunta ormai al termine minimo di pazienza nei confronti del presidente Lotito, dopo che lo stesso numero uno biancoceleste ha censurato alcuni striscioni contro di lui.

Fonte: Giorgio Catani
Fonte: Giorgio Catani

A questo punto, secondo quanto riporta Lalaziosiamonoi, la Nord resterà vuota sino al termine del campionato. Al riguardo, ecco le parole di P., portavoce della tifoseria biancoceleste: “E’ stata una scelta difficile ma noi del gruppo abbiamo deciso di non entrare. Invitiamo tutti a non entrare, senza obbligare nessuno, ognuno è liberissimo di entrare o meno. Invitiamo anche chi dovesse entrare in Curva ad andare via a fine primo tempo. E qui mettiamo il punto alla nostra stagione allo stadio, ci torneremo solamente il 12 maggio (in occasione dei festeggiamenti per i 40 anni del primo Scudetto, ndr). Non possiamo accettare determinate cose, siamo stufi di essere presi in giro. Andando allo stadio rafforziamo solo il presidente e compagnia cantante. E’ una decisione dolorosa, ma non vediamo altre soluzioni.
Ci troveremo di fuori, nel piazzale verranno esposti gli striscioni. La situazione è degenerata, ci poniamo delle domande. Chi va allo stadio da tanti anni e ha visto tante altre contestazioni in tutta Italia, ha visto che spesso sfociavano in disordini e situazioni poco piacevoli. Noi abbiamo dimostrato una maturità, scegliendo d’intraprendere una contestazione nei limiti della civiltà e del politicamente corretto. Nessuno ha messo il cappello di ultras, associazioni, era una protesta di popolo. Adesso ci troviamo ad avere divieti anche su una protesta civile, c’è un senso di sconforto. Se oggi al tifoso si vieta di manifestare un dissenso civile, bisogna porsi delle domande. Se dobbiamo diventare pubblico da teatro, questo non è il nostro stadio. Ognuno di noi, a livello personale, ha deciso di non entrare e invitiamo la gente ha decidere per se stessa. A chi dice che la Lazio non si può lasciare sola, dico che la Lazio sono i tifosi, è Piazza della Libertà, sono le trasferte. Mi dispiace per gli undici giocatori in campo, che sono pagati per giocare a pallone. Ma se noi tifosi rimaniamo fuori, non tradiamo di certo la Lazio“.

In realtà però la situazione non è del tutto chiara. Ai nostri microfoni infatti, si è così espresso G., membro che milita in Curva Nord già da parecchio tempo.
Hai letto la comunicazione di P.? Che ne pensi?
“Che io sappia si doveva andare in Curva e rimanere muti durante il primo tempo. Invece poi nel secondo bisognava a cantare. Ora sto andando allo stadio, poi si vedrà”.
C’è un po’ di confusione dunque al riguardo…
“La confusione è stata creata da tutti coloro che sono andati a Lazio-Atalanta: lì bisognava starsene tutti a casa, così avremmo dato un segnale veramente forte, ora invece non si sa più che fare”.
Tu sei favorevole a “scioperare” fino a fine stagione?
“Sì assolutamente, una protesta se viene iniziata va finita. Purtroppo questi social media rovinano un po’ le cose: ricordo che quando dovemmo protestare tanti anni fa (riguardo allo scandalo su Juve-Parma, quando l’arbitro De Sanctis annullò alla penultima giornata un gol allo scadere dei ducali perfettamente regolare, ndr) bloccammo il Giro d’Italia. Ora invece con Facebook, Twitter e social vari la gente queste cose se l’aspetta e adotta contromisure. Nel 2000 invece la protesta venne spontanea”.

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