Lazio-Napoli, la conferenza stampa di mister Petkovic
Perde la Lazio ed oltre ai giocatori, contestati duramente a fine partita dopo essere stati chiamati sotto la curva, il principale imputato dei risultati poco esaltanti di questa prima parte di stagione è mister Petkovic che prende la parola in sala stampa al termine del match.
Si sente tradito dai senatori: “No, onestamente no. Penso che abbiamo giocato bene e creato abbastanza. La squadra ha risposto bene ma anche oggi abbiamo sbagliato troppo”.
Rifarebbe le stesse scelte di formazione: “Sicuramente. Sapevo che serviva far tirare il fiato a chi ha giocato di più. La squadra è comportata bene ma non siamo stati capaci di tenere la concentrazione contro una grande squadra”.
La Lazio ha 17 punti, quale il male in questa squadra: “Il male reale è che siamo meno concreti rispetto allo scorso anno. La mancanza di risultati e di punti fa subentrare inconsciamente un fattore psicologico negativo. I ragazzi hanno dimostrato di avere orgoglio e la voglia di tentare a far girare la partita. Ma ammetto che anche dopo il 2-3 abbiamo nuovamente perso la concentrazione”
Sembra non riesca bene il mix giovani-senatori: “Non penso sia così. Nelle ultime partite abbiamo fatto bene creando e dominando gli avversari ma a volte siamo stati puniti troppo severamente rispetto a quanto espresso in campo. Dobbiamo lavorare di più”
Col senno di poi, Keita lo avrebbe inserito prima: “Era mia intenzione cambiare poco alla volta e Keita ultimamente ha fatto molte partite per giocare troppo a lungo. Forse si poteva fare prima ma credo che anche l’inserimento di Floccari abbia portato i suoi frutti”
Quanto mancano le giocate di Candreva e Hernanes: “Hanno provato ed avuto la voglia ma la mancanza di risultati e di fiducia rende difficile anche le cose semplici. Serve essere mentalmente più convinti. Non servono parole. Le cose vanno dimostrate sull’erba”
Un ultimo commento sulle voci riguardanti il suo futuro: “Girano addirittura le voci di mie dimissioni. Ci sono secondo voi dieci allenatori pronti dietro l’angolo. Le voci sono voci e non credo che disturbino la squadra o almeno a me non pare. Ho visto undici giocatori vogliosi e che hanno giocato insieme per lo stesso risultato”