La lettera dalla Curva Sud: “Gli ultras romanisti non esistono più”

La tifoseria giallorossa è stata protagonista ultimamente di alcuni episodi particolari: l’ultimo in ordine di tempo si è verificato poco più di una settimana fa nel giorno della finale di Coppa Italia, con protagonista, tra gli altri, un (ex) ultras della Curva Sud romanista finito nel registro degli indagati per il ferimento di Ciro Esposito. Solo ieri nel cuore del tifo romanista è comparso uno striscione che difendeva il sopracitato ‘Gastone’.

Fonte: Kian Andrea Saggiadi
Ultras Curva Sud. Fonte: Kian Andrea Saggiadi

A tale proposito, un tifoso anonimo ha mandato questa lettera alla pagina Facebook Mondo Ultrà, la riproponiamo come tale senza aggiunte, tagli o correzioni:

“C’erano una volta gli Ultras. 
Gente con un’ideologia ben precisa. Gente tosta ma con dei principi imprescindibili e con un codice chiaro ed intransigente. Gli Ultras che ripudiano lame e pistole e che condannano chi ne fa uso. Quelli che colorano i settori d’Italia e lasciano a bocca aperta il mondo intero. Gli stessi che vivono 7 giorni su 7 e 24h su 24 la Curva Sud e ne portano in alto il nome. Quegli Ultras, pochi, pochissimi, che ancora vivono di sani principi e di rivalità accese, ma che mai sfociano in puncicate o pistolettate verso gli avversari. Quegli Ultras che, quando bisogna comunicare qualcosa, diramano comunicati e spiegano le proprie ragioni. Quegli stessi uomini che cantano per 90 minuti per Roma e per la Roma.
Quegli Ultras a Roma non ci sono più.
Oggi si è deciso di non cantare ed in pochi ne conoscevano il motivo. Valido o meno che fosse, un comunicato sarebbe stato la soluzione a questo problema. Comunicati non se ne vedono più, la Sud è spezzettata in diecimila gruppetti, ognuno per i fatti propri. E proprio questa è la causa di uno striscione che oggi ci ha fatto rabbrividire. FORZA DANIELE. Mi aspettavo oggi una risposta della curva per i fatti di sabato scorso. La risposta è arrivata, ma non è di certo stata quella che ci si aspettava, o quantomeno quella che ci si voleva aspettare.
Chi alza certi striscioni non ha la benché minima idea di cosa significhi la parola Ultras. Non è un Ultras e non è degno di stare all’interno di una curva come la Sud macchiandone il nome innalzando lettere a caso che in poche parole vanno contro ai principi che un gruppo dovrebbe avere. Ovviamente chi vive la curva con i sani principi di cui tutti dovrebbero essere dotati la pensa esattamente come me, ma non avendo dato voce al proprio dissenso, quello che oggi passa è che la Sud è unita e concorde all’uso delle armi negli scontri tra gruppi.
Questa sera non conta tanto che la Roma abbia perso, questa sera, per colpa di alcuni, ha perso la Curva Sud Roma.”

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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