Mazzarri, domenica il ritorno al San Paolo: sfida al Napoli di Benitez tra passato e futuro
Ci sarà il pubblico delle grandi occasioni domenica sera allo stadio San Paolo. Ci sarà un Napoli da riabbracciare. Lo stesso salutato mercoledì sera tra le lacrime di Higuain, la disperazione di Callejón, lo stupore generale di coloro i quali sono riusciti comunque a strappare applausi ad una città che sperava di andare oltre in Champions. Ci sarà Rafa Benitez, al quale bisognerà porgere umili scuse dopo le eccessive critiche a lui rivolte negli ultimi giorni. E poi ci sarà l’Inter, di Walter Mazzarri. Condottiero di mille battaglie azzurre il cui ritorno a Napoli incuriosisce e stuzzica.
Nel bene o nel male Walter Mazzarri ha contribuito a scrivere la storia di questa squadra. E’ riuscito a farla risorgere dalle ceneri di una modesta Serie A portandola nel calcio che conta in brevissimo tempo. 182 gare in quattro stagioni, due qualificazioni in Europa League, altrettante in Champions, una Coppa Italia alzata al cielo in una calda notte romana. Nella sua esperienza a Napoli il tecnico di San Vincenzo ha saputo adattarsi, ha saputo sperimentare, ha saputo rischiare. Ha saputo trionfare. Ha vinto scommesse clamorose e perse altre che sembravano praticamente vinte. Pregi e difetti di un uomo che ha sempre dato tutto per la causa azzurra, che non si è mai risparmiato. Che ha sempre lavorato tra mille critiche e mille difficoltà. Lo ha fatto da professionista esemplare, da allenatore che non ha mai fallito in nessuna delle sue avventure calcistiche. Quest’anno è ripartito dall’Inter, lo avrebbe potuto fare dalla Roma. Certamente non lo avrebbe potuto fare mai dal Napoli, club al quale ha dato tanto. Forse troppo.
Da pochi mesi tutti i suoi frutti sono stati raccolti da Rafa Benitez, tecnico che dall’Inter è invece fuggito tre inverni fa. Cacciato, come un cliente scomodo. Maltrattato da un ambiente che non è mai riuscito ad amarlo, ancora troppo legato al ricordo di Mourinho. Benitez e Mazzarri si ritroveranno domenica sera contro al San Paolo, il loro scambio di mani avrà il sapore della staffetta: da un lato chi ha scritto il passato ed ha permesso il presente a questo Napoli; dall’altro chi da questo presente sta cercando di porre le basi per un futuro roseo e pieno di soddisfazioni. Da giorni ci si domanda se il pubblico del San Paolo accoglierà Mazzarri con fischi o applausi. L’impressione è che questo sia un questito che nessuno debba porsi.