Milan, Kakà e i suoi 101 gol: “Non trovo le parole per spiegare quest’emozione”

Il 3-0 del Milan contro l’Atalanta poggia buona parte della sue fondamenta sul tanto criticato, ma tanto amato, figliol prodigo brasiliano: Ricardo Kakà ha segnato oggi una doppietta, portandosi a quota 101 in Serie A con la maglia del Milan e portando i rossoneri alla vittoria tanto sperata. Quindi, oggi, in sala stampa, i riflettori erano tutti su di lui, che ha deciso di concedere una lunga conferenza stampa per festeggiare l’evento:

Kakà, Fonte Мельников Александр (Wikipedia.org)
Fonte Мельников Александр (Wikipedia.org)

Non trovo le parole per spiegare quest’emozione… Se penso a quello che ho fatto… 101 gol… Sono tanti… E’ tutto molto bello, e sono molto contento di essere accostato a un campione come Rivera. E’ difficile scegliere l’emozione più forte o più bella di questi 101 gol, ognuno ha la sua emozione. Tutte le volte che sento quel coro per me, sento che viene dal cuore dei tifosi, è una carica e una motivazione in più. Aspettare che arrivi un gol importante come il centesimo genera ansia, ma è normale. Lo aspettavo da un po’, e per fortuna oggi è arrivato. Sono contento di aver cominciato il 2014 così, ma c’è ancora tempo per pensare ai mondiali, per adesso non ci voglio pensare. Non ho mai pensato di essere finito, ho sempre pensato di poter dare il mio. Certo, a volte ho pensato di non essere ai miei livelli, ma ho sempre cercato, da professionista, di lavorare per ritornare al massimo, anche quando ero al Real, potete verificarlo, ho sempre fatto il massimo per dare il mio contributo. Comunque, ora va tutto meglio. Dopo il gol 101 io penserei subito al numero 200 col Milan, ma per adesso forse è meglio pensare prima al 105, al 110, al 120… Ma di sicuro voglio lasciare un segno nella storia di questa società. Cercherò di essere un esempio per i giocatori giovani di questa società. Spero che mio figlio, quando capirà meglio quello che sta succedendo, vedrà che il papà è diventato un giocatore importante”.

Poi continua: “L’esperienza di Madrid a livello personale è stata molto bella. Purtroppo le cose non sono andate come volevo io, a livello calcisticoHo dovuto avere tanta pazienza e tanta fede, autoconvincermi che non ero finito. Ma la storia è bella anche così: sono andato via, sono tornato e posso fare ancora tante cose belle con questa maglia”.

L’esordio di Cristante: “A San Siro non era facile, ma lui è stato molto bravo, ha avuto personalità. L’ho abbracciato quando ha segnato, è bello vedere in prima squadra giocatori che arrivano dal settore giovanile del Milan”.

Su Honda: “L’ho incontrato ieri a Milanello, l’ho visto felice di essere qui al Milan. Ha un buon tiro, può portare tante cose buone. Siamo contenti che sia con noi, potrà darci una grossa mano soprattutto tecnicamente. Io lo vedo come un centrocampista avanzato, un trequartista. E’ molto tecnico e intelligente e il mister troverà il modo di farlo adattare velocemente. Siamo contenti che molti tifosi giapponesi da oggi tiferanno Milan”.

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