Nicchi: “Giusto giallo a Zapata”

ROMA – Il mani di Zapata con il Palermo non era da rosso, ha fatto bene Peruzzo a estrarre il giallo.

Fonte immagine: Danilo Rossetti
Fonte immagine: Danilo Rossetti

Lo ha detto il n.1 dell’Aia Marcello Nicchi secondo il quale l’azione contestata non era una chiara occasione da gol. “Questa è tale – spiega a ‘Novanta Minutì di Raisport 1 – quando un giocatore ha il pieno controllo della palla. Il rosso in questo caso era eccessivo”. E a Zamparini che parla di “favoritismi”: “Gli risponderà il Milan, non è compito mio. Ma nessuno va in campo per favorire o sfavorire nessuno”.

RISPOSTA A SEBASTIANI – “Ognuno risponde di quello che dice, la verità verrà fuori. Noi siamo non tranquilli, ma tranquillissimi perché Mazzoleni è un arbitro e una persona di qualità”. Marcello Nicchi difende così l’arbitro pesantemente accusato dal presidente del Pescara Daniele Sebastiani. “Se qualcuno sbaglia pagherà – spiega il n.1 dell’Aia ai microfoni di ‘Novanta Minuti’ su Raisport 1 -. L’esposto alla procura? È legittimo e anzi lo auspico: è l’organo preposto ad accertare la verità”. “Se il presidente del Pescara ha fatto un’esposto alla procura federale – prosegue Nicchi – ha fatto bene perché è nei suoi diritti, ma non bisogna importunare gli arbitri per ottenere spiegazioni su una decisione. Ci sono commissari preposti per farlo e a loro bisogna rivolgersi. Le lamentele? Ci sono sempre state. Mi preoccuperei che non fosse così. Fanno parte del gioco quando restano nella sfera della legalità e le critiche sono costruttive. Non siamo permalosi, e ci fa piacere quando nostri arbitri vengono ringraziati“.

BASTA CONTESTAZIONI – Piuttosto c’è una cosa che agli arbitri non va giù: “Non dobbiamo essere fatti oggetti di aggressioni e di contestazioni sotto i tunnel o negli spogliatoi. Nessuno è autorizzato a contestare non nei luoghi preposti. Se uno chiede civilmente una spiegazione nessuno si tira indietro”. Nicchi è preoccupato per gli episodi contro gli arbitri e invita a comportamenti “più responsabili”. “In Serie A ci sono 61 allenatori espulsi, 250 allenatori allontanati dai campi nei semiprofessionisti, 600 arbitri oggetto di violenza”. E se la prende anche con i media: “Perché mettiamo il microfono sempre e solo davanti agli allenatori a fine partita per fargli dire quello che non vorrebbero dire. A fine partita c’è ancora l’adrenalina, si rischia di dire cose che un minuto dopo non diresti. Noi dobbiamo essere d’esempio, dobbiamo stare attenti ed essere molto cauti su questo argomento: questo è il calcio che bisogna cambiare. Basta con gli arbitri circondati in campo, i capitani devono fare i capitani: solo loro sono titolati a parlare con i direttori di gara. Basta, bisogna rimettere ordine”.

CONTE – E a proposito di allenatori Nicchi dice la sua sull’esultanza di Antonio Conte a Bologna: “Bisogna smetterla di esasperare gli animi. Se uno non può più nemmeno gioire… Se posso dare consiglio sceglierei un profilo più basso. Noi siamo di esempio. Il professionista deve essere professionista, ma lasciamolo anche esultare”.

 

 

Fonte: corrieredellosport.it.

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