Palermo, Daniele Faggiano è il nuovo ds: si muove il mercato

In casa Palermo si sta vivendo uno dei week-end più complicati degli ultimi anni.

Fonte: Telesud
Fonte: Telesud

Tutto è iniziato venerdì, quando il direttore sportivo rosanero Rino Foschi ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni. Un fulmine a ciel sereno, che ha mandato nel caos l’intero ambiente. Ufficialmente Rino Foschi ha lasciato per problemi di salute (“sentivo di non poter dare il 100%, questo club merita il massimo” le parole ripetute più volte dal dirigente romagnolo nelle ultime 36 ore), ma la vicenda si è rivelata ben più complessa.

Dietro l’addio di Foschi, infatti, ci sono dei dissidi con il presidente Zamparini. Tutta colpa del mercato che Foschi ha portato avanti: l’ormai ex ds rosanero era riuscito a chiudere delle trattative per giocatori esperti, ma ogni volta Zamparini ha fatto saltare il tutto poiché preferirebbe giovani da lanciare. Emblematico il caso Cigarini: Foschi aveva chiuso la trattativa, c’era anche il sì del giocatore ma Zamparini ha stoppato la trattativa (“Foschi mi ha portato tre nomi scartati dall’Atalanta: Cigarini, Pinilla e Borriello” le parole del patron rosanero ieri nel ritiro di Bad) e Cigarini alla fine è andato alla Sampdoria.

È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e, dopo aver respinto le dimissioni per ben due volte, Zamparini alla terza volta ha accettato l’addio di Foschi. Un doppio addio visto che, insieme al dirigente romagnolo, va via l’osservatore Beppe Corti, suo braccio destro. Curiosa anche la situazione di Corti che aveva rinnovato il proprio contratto con l’Atalanta, ma poco meno di un mese fa ha salutato il club orobico per ricongiungersi con Foschi a Palermo.

Con la partenza di Foschi, Zamparini si è attivato in prima persona per sbloccare il mercato (ad oggi 0 arrivi, con Nestorovski che attende ancora di essere tesserato per il club rosanero) e per cercare il nuovo direttore sportivo. A supportare Zamparini in queste decisioni c’è stato Gianni Di Marzio, suo consulente personale. E proprio il dirigente napoletano ha consigliato il nome del nuovo direttore sportivo: Daniele Faggiano.

Un dirigente giovane e bravo, proprio quello che cercava Zamparini. Faggiano era legato al Trapani, con il quale ha sfiorato l’anno scorso la Serie A, ma ha trovato l’accordo con il patron granata Morace per rescindere il proprio contratto. Faggiano, salentino di nascita, ha spostato la causa del Palermo prendendo in mano una patata bollente: da una piazza tranquilla e senza pressioni come Trapani, con un presidente (Morace) osannato da tutti i tifosi, passa ad una città come Palermo dove, ad un mese dall’inizio del campionato, c’è una rosa incompleta ed un presidente che cambia idee dalla mattina alla sera.

Oggi Faggiano sarà nel ritiro del Palermo a Bad Kleinkirchheim e avrà il primo contatto con una realtà totalmente diversa. Da domani si attiverà subito per il mercato rosanero, anche se ieri il presidente Zamparini ha ammesso che prossima settimana arriveranno i primi rinforzi che ha trattato in prima persona. Uno di questi, come scritto oggi dal Giornale di Sicilia, potrebbe essere l’esterno mancino classe 1994 Augustinsson, già trattato in passato dal Palermo e che potrebbe prendere il posto di Lazaar.

Faggiano dovrà completare la rosa con l’acquisto di due centrocampisti, un esterno d’attacco e una prima punta. Da Trapani potrebbe portare con se due giocatori: Matteo Scozzarella e Bruno Petkovic. Il primo è un vecchio obiettivo del Palermo, ma Faggiano stesso qualche settimana fa lo bloccò a Trapani. Con il passaggio del dirigente salentino in rosanero, però, potrebbero cambiare le carte in tavola. Petkovic, invece, è il talento cristallino granata: ieri Zamparini ha detto che, se Faggiano lo ritiene adatto per il Palermo, potrà arrivare alla corte di Ballardini.

Intanto Ballardini prosegue gli allenamenti con la rosa a disposizione a Bad Kleinkirchheim. Il ko di venerdì contro il Balmazujvaros, club di Serie B ungherese, è stato un campanello d’allarme per una squadra fuori forma ma, soprattutto, sterile in attacco. Del gruppo attuale andranno via anche Gonzalez, Lazaar e, con ogni probabilità, anche Robin Quaison. Altre tre pedine di qualità, che il Palermo dovrà sostituire in fretta e furia.

Il mercato è ancora lungo, ma il nuovo Palermo dovrà nascere il più presto possibile.

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