Parma, Manenti spiega: “Nessun contatto con Taci e Ghirardi, scenderemo in campo a Genova”

Giampietro Manenti, presidente del Parma, è intervenuto quest’oggi in diretta a ‘RadioSportiva’, e ha parlato degli ultimi sviluppi in casa ducale:

Fonte: Thomas Berardi
Fonte: Thomas Berardi

“L´incontro con Pizzarotti? Non mi aspetto niente di particolare, gli illustrerò la situazione. Ad oggi la situazione è che porteremo un programma per salvare il Parma. Libri in tribunale? Ognuno dice la sua, se qualcuno mi dà una mano a rendere la situazione meno tesa, è meglio. Non ero a conoscenza proprio di tutto: mano a mano che abbiamo fatto i controlli ci siamo accorti di alcune cose. La situazione debitoria in testa, e tutto quello che c´è intorno. Io voglio andare avanti. L´indagine penale? Non ho paura, io sono stato qui per controllare. Chi me l´ha fatto fare? La passione, credere in un progetto. Le cifre sono considerevoli, sempre. Ma quando qualcuno ha le idee chiare è più facile. I soldi ci sono? Certo, altrimenti non avremmo fatto questa cosa. Perchè non ci sono stati i pagamenti? C´è stato l´intervento della Procura, dobbiamo spiegare alcune cose e le spiegheremo. La schiarita? Da lunedì in poi. La squadra aspetterà? Vediamo di chiarire alcune cose. Il Parma in campo a Genova? Assolutamente sì. Le condizioni di sicurezza c´erano anche per la gara con l´Udinese. Il Tardini domenica era pronto, con il terreno rifatto. Se sento Lucarelli e la squadra? Sì, sono in fibrillazione. Se ci sono solo polemiche anche loro si demotivano. Nessuno ha detto che il campo è nuovo e che lì si poteva giocare. Chi deve dare una mano? Tutto il sistema. Stiamo aspettando che ci venga approvato ciò che portiamo, dopo andremo avanti. Cosa portiamo? Portiamo il fatto che il Parma sia solvibile. Non ero a conoscenza di tutto quando ho preso il Parma? Sì, da dentro uno comincia a guardare meglio. Se ho avuto contatti con Ghirardi? No. Con Taci? Neppure. La due diligence? Sì, servono 15-20 giorni, quasi un mese. A volte i tempi non ci sono. Le panchine in vendita? Vivo male la situazione. A chi dice che sono un prestanome? Non rispondo. Le altre squadre che ci aiutano? Mi farebbe piacere, significherebbe che esiste ancora il calcio italiano. I miei tentativi di entrare nel calcio? A Vercelli mai, a Brescia ormai tutti sanno com´è andata, non c´era volontà di vendere”.

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