Torino-Catania 2-2: è una festa per tutti

TORINO – Arrivederci al prossimo anno. Notte di saluti a Torino dopo un pomeriggio nostalgico, in marcia per chiedere sforzi concreti che portino alla ricostruzione del glorioso stadio Filadelfia. Rovinata la festa “comune” col Genoa, i

tifosi granata chiudono la stagione con una certezza, giocare il prossimo anno nuovamente in serie A, e tante speranze, l’ultima a spegnersi sarà la rassegnazione di non veder più il capitano Bianchi in maglia granata, intanto c’è quella di battere il Catania all’ultimo appuntamento in calendario. Ventura, più di Maran, per esser coerente con le attese manda anch’esso in campo le “speranze”, alcune tradite, altre realizzabili in futuro, al posto di numerosi titolari. Anche se Bianchi, in panchina, proprio non ce lo si aspettava. Il Catania dimostra sin da subito d’accompagnare con coerenza l’atteggiamento in campo con le ambizioni di classifica. Gli etnei vogliono chiudere all’ottavo posto, tenendo sotto l’Inter. Ragioni di prestigio e di convenienza, come il record storico di posizionamento nella graduatoria di A e l’ingresso posticipato in autunno nel prossimo tabellone di Coppa Italia. Il Torino prova a far la partita. All’8° Frison rischia il rosso per un intervento su Cerci, lanciato in area. Solo ammonizione e punzione dal limite. Ancora Cerci, al 12°, ci prova da fuori con l’estremo rossazzurro più sicuro e preciso nell’occasione. Al 25° passa il Catania, in ripartenza. Palla a Castro sulla destra, scorribanda fino a fondo campo, palla al centro ad uscire per l’accorrente Almiron che da pochi passi mette a segno la rete del vantaggio davanti al tecnico che più e più volte l’aveva richiesto in granata, anche lo scorso Gennaio. Ritmi bassi, il pubblco mugugna per questo e per i tanti errori di Bakic, quindi se la prende col guadalinee che annulla la rete di Cerci, in posizione di chiaro fuorigioco. Un fraseggio prolungato del Catania chiude la prima metà di gioco tra i fischi del pubblico locale. Nel secondo tempo dentro Brighi e Bianchi nel Torino, Sciacca ed Augustyn nel Catania. Dopo il raddoppio sfiorato e sprecato da Almiron, il Torino trova il pareggio grazie alla rasoiata di Cerci che non perdona Frison, in uscita, né il troppo spazio lasciatogli dalla difesa. E’ il 52°, passano 9′ ed il Catania, già certo dell’ottavo posto quando a Milano l’Udinese vince 1-4 sull’Inter, trova il nuovo vantaggio sull’ennesima incertezza difensiva dei granata. Palla al limite col solo Coppola davanti, tiro potente ed angolato, rete. E’ la tredicesima in stagione. All’82° il copione della sfida vede Bianchi cogliere prima il palo poi, sull’azione successiva, centrare il facile pareggio che tutta la Maratona attendeva. Accade poco fino alla festa finale. Lacrime  d’addio per Rolando Bianchi, gioia per il Catania, entrato da stasera nel G8 del calcio italiano.

Tabellino
Serie A 2012/2013 – 38^giornata
Stadio Olimpico di Torino
Torino-Catania 2-2 (0-1)
Reti: 28° Almiron (CT), 52° Cerci (TO), 61° Bergessio (CT), 83°Bianchi (TO).
Torino 3-5-2: Coppola 5.5; Darmian 5.5, Rodriguez 5, Di Cesare 4.5, Ogbonna 5.5, Caceres 5.5; Bakic 5, Vives 6(dal 45° Brighi 6), Basha 6, Cerci 6.5, Jonathas 5(dal 50° Bianchi 6.5). All. Ventura 5.5.
Catania 4-2-3-1: Frison 5; Izco 6, Bellusci 5, Spolli 5.5, Capuano 5; Almiron 6.5(dal 48° Sciacca 6), Biagianti 6; Castro 6, Barrientos 6.5, Gomez 6 (dall’88°Petkovic s.v.); Bergessio 6.5. All. Maran 6.
Arbitro: Peruzzo di Schio 6
Ammoniti: Frison (CT), Augustyn (CT),
Angoli: 4-0
Recupero 1′-3′