Esclusiva-Simone Ciancio: “Se sono in B devo ringraziare l’Alessandria e il Cittadella per la splendida occasione. Sarei orgoglioso di poter un giorno approdare alla Samp”

In esclusiva Simone Ciancio, difensore del Cittadella, ha rilasciato un’intervista a Soccermagazine.it. Il terzino destro ha parlato della stagione appena conclusa e della sua più grande passione, la Sampdoria.

 

 

Fonte immagine: pescaracalcio.com/M2F

Sei arrivato a metà stagione al Cittadella, lasciando l’Alessandria dopo ben tre anni e mezzo. Come è stato questo addio? E cosa ti ha spinto ad accettare l’offerta del “Citta”?

Lasciare l’Alessandria è stato doloroso, per niente facile; lì ho lasciato i miei amici e un pezzo di cuore, era la mia seconda casa. Ho colto al volo l’occasione di poter approdare in una squadra di B, anche perché ho già 24 anni, quasi 25, e non avrei potuto rifiutare; non è possibile rinunciare a questo tipo di offerte, nessuno ci riuscirebbe. Ringrazio infinitamente il direttore generale Stefano Marchetti che mi ha voluto fortemente, per iniziare questa nuova avventura.

 

Come è stato l’arrivo al Cittadella? La scelta del numero è dovuta a qualcosa?

Fantastico. Devo dire che non è semplice ambientarsi in metà stagione in una squadra dove non hai mai giocato, ma ci sono riuscito alla grande; ho trovato un gruppo molto bello, una società solida e seria che svolge il proprio lavoro sempre con il massimo impegno, la base per far diventare importante una società. Il mio numero di maglia è il 51; con un mio amico leggiamo spesso pagine che trattano di ufologia, ne siamo appassionati, così un giorno gli promisi che se avessi mai indossato una maglia con il mio nome sul retro sotto ci avrei fatto stampare quel numero, che in poche parole fa riferimento all’Area 51. 

 

Qual è il tuo bilancio di questa stagione?

15 presenze e un gol possono essere più che soddisfacenti. Sono contento di essere arrivato qui, come ho già detto: ho esordito contro la Nocerina grazie al mister che mi ha dato fiducia e ha voluto che facessi parte di questa grande famiglia e non lo ho deluso, o almeno spero! Arrivando dalla Lega Pro non è stato semplice calcare il terreno della B, ma piano piano ci si fa l’abitudine; non mi aspettavo sinceramente di entrare in campo così presto e non avevo pretese ma posso finalmente dire che sono cresciuto e maturato per merito suo.

 

So che la tua passione più grande, calcisticamente parlando, è la Sampdoria. Come è nato tutto questo amore per i colori blucerchiati?

Innanzitutto sono nato a Genova. Mio padre è un tifoso sfegatato della Sampdoria, così come quasi tutta la mia famiglia; con lui andavo spesso allo stadio, da bambino, e sono rimasto affascinato da quei colori, a mio parere bellissimi e unici al mondo; si può dire che la mia carriera sia iniziata lì, nel settore giovanile, e spero di poter indossare un giorno la maglia che mi donava moltissimo, quella della Samp. L’unico rammarico è non poter più seguire la mia squadra del cuore, non per volontà ma per mancanza di tempo, perchè giocando ed essendo impegnato con un altro club è difficile avere un momento a disposizione per tornare in quel di Genova e poter entrare da spettatore in quello stadio che fa rabbrividire. Però quando guardo i risultati e vedo che la Samp ha vinto mi spunta il sorriso sulle labbra.

 

Cosa pensi della Serie B? Ritieni possa essere un palcoscenico per ambire a grandi soddisfazioni future in Serie A?

Negli ultimi anni la Serie B è cambiata parecchio sotto diversi aspetti. Le squadre sono composte prevalentemente da giovani, un bene per il calcio futuro, ed è motivo di felicità notare in ogni partita la loro voglia di dilettarsi nello sport più bello al mondo; questi ragazzi talentuosi giocano per la vita, con un’ambizione nella testa, quella di diventare grandi campioni ispirandosi ai loro beniamini, e così faccio anche io. Dopo il trasferimento, mi sono messo in gioco allenandomi sempre con il massimo impegno, per dimostrare quello che valgo, perché solo io sono a conoscenza delle mie capacità che dovrebbero trasparire con il passare del tempo; ad alcuni serve un po’ di tempo per farsi notare, ad altri basta una stagione splendida: l’importante è che tutti alla fine realizzino il proprio sogno nel cassetto. C’è solo una cosa da fare: impegnarsi e aspettare.

 

Guardando al futuro, pensi che questa stagione ti sia servita per poter approdare, già dal prossimo campionato, in Serie A? Perché magari non alla “tua” Sampdoria?

Riguardo le offerte per la prossima stagione non so nulla, se ne occupa il mio procuratore. In ogni caso voglio ribadire che qui a Cittadella mi trovo bene, sono in sintonia con compagni e società e questa è la cosa migliore; rimango con i piedi per terra e non voglio affrettare troppo le cose. Come ogni calciatore però la Serie A è un punto di arrivo molto importante ed è giusto credere in questo; la mia mentalità è tuttavia impostata già sul campionato prossimo, con la maglia granata che ho vestito fino a qualche giorno fa, ma mentirei se dicessi che non voglio ricevere offerte da altri club, in particolare da quello blucerchiato.

 

Si ringrazia l’ufficio stampa del Cittadella per la disponibilità.

 

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