Palermo, Iachini smorza gli entusiasmi: “Siamo ancora all’inizio, ho accettato i rosanero per la città e Zamparini”

Beppe Iachini, allenatore del Palermo, è stato intervistato da La Repubblica e ha smorzato gli entusiasmi per il suo strepitoso ruolino di marcia alla guida del Palermo:

credit foto ac Siena
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“Non sono un uomo copertina, io lavoro sempre per il bene della squadra in cui lavoro e metto sempre a disposizione la mia esperienza. Abbiamo recuperato molti punti, ma sapevamo che non sarebbe stato facile. Non abbiamo ancora fatto nulla, siamo solo all’inizio, ma adesso abbiamo un’identità di squadra. Non siamo ancora i più forti del campionato ma possiamo diventarlo. Nelle mie squadre gli attaccanti segnano sempre tantissimo, non chiedo mai ai miei giocatori di coprirsi: chiedo di trovare il giusto equilibrio tra difesa e attacco. Sono venuto a Palermo perché conoscevo la città e la gente del posto per aver vissuto qui da calciatore. Ma soprattutto perché c’è un presidente come Zamparini: ci conosciamo da tanti anni e quando mi ha chiesto di dargli una mano non potevo dirgli di no. Se non fosse stato il Palermo o Zamparini non avrei accettato altre chiamate dalla Serie B, perché penso che dopo tre campionati cadetti vinti mi meritassi di restare in Serie A e non di tornare in B”. Iachini parla dell’obiettivo primario: “Solo e soltanto la Serie A. Voglio togliermi questa bella soddisfazione e regalare questa gioia ai tifosi palermitani.”  Infine il mister rosanero parla di Belotti, ma non solo: “Tutti parlano di Belotti, ma io lo conoscevo già dai tempi dell’Albinoleffe e sapevo quanto fosse forte e quindi non è stata una sorpresa. Quello che mi ha favorevolmente sorpreso è stata la disponibilità con la quale i ragazzi hanno lavorato sin dal primo giorno del mio arrivo. Forse perché io non guardo in faccia nessuno e con me gioca chi merita al di là del nome o della carta d’identità. I ventimila spettatori per il derby sono solo l’inizio di un percorso da fare insieme per regalare una grande gioia alla città“.

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