Auguri Ronaldo, il cupido del mondo del calcio
Il 18 settembre 1976 nasceva a Rio de Janeiro (Brasile) quello che poi il mondo avrebbe conosciuto come O Fenômeno: Luis Nazário De Lima, in Europa celebre meglio come Ronaldo! Esiste però una storia curiosa sulla data di nascita, un aneddoto, poiché all’anagrafe di Rio l’ex fuoriclasse brasiliano risulta registrato il 22 settembre1976.
Happy b-day Ronaldo! Oggi, dunque, ricorre il 35esimo compleanno di uno dei giocatori più forti della storia del calcio mondiale. Inserito da Pelè nel marzo del 2004 nella lista FIFA 100, che include i più forti 125 giocatori viventi.
Oggi, per tutti quelli che ricordano con nostalgia le sue giocate, è una ricorrenza importante e SoccerMagazine.it vuole regalare a tutti i lettori qualche episodio particolare rispetto a quanto già si ha coscienza riguardo l’ex campione brasiliano.
La storia di Ronaldo è paragonabile a quella descritta in una favola, come per parecchi bambini sudamericani, ed in particolare brasiliani, la strada è stata la vera scuola. Nato a Bento Ribeiro, un sobborgo nordoccidentale di Rio, in un quartiere lugubre con case vecchie e stradine sporche, Ronny trova ben presto più interessante un pallone di stracci che la scuola, frequentata poco e malvolentieri. La madre in un’intervista rilasciata parecchi anni fa dichiarò: “Mi diceva che andava a scuola ed invece percorreva a piedi tanti km per raggiungere i campi d’allenamento. Non aveva i soldi per l’autobus e molte volte era l’allenatore a prestarglieli”.
Il primo pallone di cuoio glielo regala il padre Nelio a nove anni, sempre più convinto delle sue potenzialità. I primi successi da calciatore rappresentano anche l’addio agli studi.
Fattosi le ossa sui campetti di quartiere e avendo consumato le scarpe in assidue partitelle giocate sui marciapiedi della città, Ronaldo passa finalmente in una vera squadra, seppur di calcetto, il Tennis Club Valqueire. L’allenatore, però, ancora ben lontano dall’intuirne le potenzialità, lascia il ragazzo in panchina e, quel che è ancora più grave, gli assegna il ruolo di portiere. Durante gli allenamenti, però, l’attitudine geniale del campione comincia a farsi luce. Difficile sfuggire al fascino dei suoi dribbling e delle rapide incursioni palla al piede che Ronny è in grado di effettuare. Ben presto, quindi, comincia ad essere usato anche in attacco, naturalmente con ottimi risultati.
Così, tra una partita e l’altra, il suo nome comincia a farsi strada, seppur a livello amatoriale, finchè non giunge alle orecchie di un osservatore del Social Ramos, una squadra un poco più prestigiosa di quella in cui militava in quel momento. Ma si tratta ancora una volta di giocare al chiuso, in piccoli campi per dilettanti o in tornei “a sette”. Certo, R9 ha solo tredici anni ma il campo “a undici” non è assolutamente troppo grande per lui e lo dimostra presto, quando viene cioè chiamato dal Sao Cristovao, finalmente un club vero e proprio. Le aspettative non saranno deluse: l’anno successivo, infatti, diventa capocannoniere nel campionato del girone.
I procuratori del Brasile under 17 aguzzano subito gli occhi e raddrizzano le orecchie, fiutando nel giovane un piccolo talento in erba. E infatti si assicurano il suo “cartellino” per 7.500 dollari. Insomma, Ronaldo si ritaglia un posto al sole nella Nazionale giovanile, diventando un protagonista del campionato sudamericano in Colombia. I procuratori lo promuovono e gli trovano una collocazione migliore: al prezzo di 50.000 dollari, viene trasferito al Cruzeiro di Belo Horizonte. A soli diciassette anni, dunque, nel dicembre del ’93, Ronaldo realizza il Grande Sogno: è convocato dalla nazionale maggiore, la leggendaria Selecao verdeoro. Il calcio inizia a diventare la sua professione, il Brasile comincia ad andare in fibrillazione per lui e in un batter d’occhi si ritrova tutti gli occhi della nazione puntati su di lui.
Il resto è storia celebre ed affermata. Ronaldo diventa uno dei giocatori più forti del mondo, con un palmares di tutto rispetto. Veste le maglie di PSV, Barcellona, Inter, Real Madrid ed infine Corinthians, con la quale il 14 febbraio 2011 si ritira dal calcio giocato. Proprio in quel giorno, anche in Italia, ricorre la festa di San Valentino dedicata agli innamorati… un segno del destino? Ovvio, perché lui, quel Fenomeno tanto acclamato, è stato l’uomo che ha suscitato amore tra tantissimi ragazzini ed il mondo del Calcio. Happy B-day Fenomeno!