Dio salvi l’Old Firm

Fonte immagine: flickr.com - (C) FLC

Balleremo la conga quando i Rangers moriranno”. Questo è il coro che da qualche settimana intonano i tifosi del Celtic di Glasgow negli stadi di Scozia. Il riferimento è agli storici rivali, nonché cugini, dei Rangers Glasgow, storica società di calcio (o football come si dice da quelle parti) d’Europa ancor prima che di Scozia, fondata nel 1872 e che oggi rischia seriamente il fallimento a causa della situazione disastrosa in cui vertono le casse del club. Novanta milioni di Euro il debito contratto con il fisco e che è costato ai bianco-blu dieci punti di penalizzazione che il club sta scontando nel campionato in corso. Un monte ingaggi al di sopra delle proprie possibilità, con un salario medio settimanale di oltre trentamila Euro corrisposto ai calciatori in rosa. Ma proprio dai giocatori sono arrivati di recente due segnali importanti che hanno consentito di risollevare le sorti economiche del club in un caso ed il morale dei sostenitori dei Gers nell’altro. Risale a qualche settimana fa la decisione di ridursi gli stipendi, dapprima in misura del 25% e poi addirittura del 75%. E’ solo di ieri, invece, la vittoria nell’Old Firm, la stracittadina che vedeva il Celtic ospite ad Ibrox Park con la ghiotta occasione di festeggiare matematicamente lo scudetto in caso di vittoria sul terreno di casa degli storici rivali.

 

Ci hanno pensato il nigeriano Aluko, il giovane Little e Lee Wallace ha domare un Celtic ridotto in nove dal 57’ del secondo tempo ed a regalare i tre punti ai Rangers. Una vittoria che vale poco ai fini della classifica. La conquista del titolo da parte del Celtic, che guida la Scottish Premier League con 75 punti e 18 di vantaggio proprio dai Rangers, è presumibilmente solo rimandata alla prossima giornata. Ma è sicuramente una vittoria che è motivo di orgoglio per i sostenitori dei bianco-blu di Glasgow. Perché i Rangers non sono solo una squadra di football. Sono l’espressione filomonarchica e protestante della Scozia. Così come il Celtic rappresenta l’anima separatista e cattolica. Perché l’Old Firm, insomma, è un derby che va oltre la semplice rivalità cittadina. E con lo spettro del fallimento all’orizzonte, non c’è valore maggiore da preservare dell’onore. E l’onore, per fortuna, è salvo. Ora, ai tifosi dei Blue Knights, non resta che incrociare le dita e sperare nell’arrivo di un acquirente. Cosa che di nascosto staranno facendo anche i tifosi del Celtic. Perché come non si può parlare di Coppi senza Bartali, come il Real necessita del Barcellona, così i tifosi del Celtic hanno bisogno dei loro rivali dei Rangers. E nessuno dalle parti di Celtic Park ha veramente voglia di ballare la conga.

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