Repice: “UEFA faccia il contrario dell’Italia, Repubblica fondata sul pallone”

Il noto giornalista sportivo Francesco Repice, voce di “Tutto il calcio minuto per minuto” e storica figura della RAI, è intervenuto nel corso della trasmissione “All’Ombra della Lupa” su Roma Talk Radio.
Queste le sue parole:

Francesco Repice di Luca Lisi, Wikipedia
Francesco Repice – Fonte immagine: Luca Lisi, Wikipedia

Come sta vivendo l’emergenza Coronavirus da tifoso e da giornalista? Le è piaciuta la gestione della Lega Serie A della criticità attuale e qual è per lei la soluzione migliore da adottare?

La gestione è stata disastrosa da parte della Lega Professionisti italiana, della Lega Serie A. Purtroppo sono stati privilegiati interessi di bottega, personali rispetto all’interesse pubblico. Questa non è una Repubblica fondata sul pallone, ma una Repubblica fondata sul lavoro, così come recita la costituzione. Ma questi signori sono in ben altre faccende affaccendati e affaccendati soprattutto a privilegiare i loro interessi. Piccoli rispetto a quello generale del paese. Quindi è stata gestita malissimo. Sebbene il Governo si sia fatto sentire in maniera forte ed abbia di fatto imposto la continuazione a porte chiuse, ancora non sappiamo quando si giocherà e quando ci saranno le partite del prossimo turno. Se si giocheranno quelle della 27esima giornata o quelle che erano state rinviate nel corso della 26esima giornata. Ancora oggi non si capisce di che morte dobbiamo morire.

È una gestione disastrosa di personaggi che non riescono a gestire le emergenze o forse non riescono a venire meno ai propri interessi e a privilegiare quello comune. Io sono per la prosecuzione delle gare a porte chiuse, così come ha deciso il governo. Perché al governo ci sono persone ed esistono ambiti e organizzazioni che hanno studiato approfonditamente la situazione. Tutto questo discorso poteva essere evitato, così come qualche contagio, se venti giorni fa non si fosse verificato ciò che si è verificato, cioè il rifiuto di giocare a porte chiuse le partite.

Si parla molto di Serie A e poco delle due amichevoli che a fine marzo la Nazionale dovrà giocare in Inghilterra e Germania. Come gestiranno queste situazioni secondo Lei?

Lì dipenderebbe molto anche dai paesi ospitanti, perché se il governo di un paese ospitante e se le autorità di un paese ospitante limitassero gli arrivi nella loro nazione di persone che arrivano dall’Italia, evidentemente si dovrebbe soggiacere a questa decisione. Non sappiamo come finirà, ma sappiamo da oggi che anche il calcio deve adeguarsi all’andazzo delle persone “normali”. Quindi anche coloro i quali fino ad oggi hanno goduto, anche in situazioni di emergenza, di privilegi particolari e scorciatoie particolari, questa volta non potranno usufruirne perché siamo tutti sullo stesso livello e dobbiamo soggiacere all’interesse generale.

Tutto questo potrebbe fare scuola per la situazione di questa estate. La UEFA potrebbe ispirarsi a quanto successo di negativo in Italia per evitare che si possa riproporre a livello continentale?

Come dici tu, è una sorta di “Fate il contrario di come abbiamo fatto noi”. Non ci stiamo riferendo alle autorità governative, ma ci stiamo riferendo a quelle del calcio che hanno dato pessima prova di loro stesse in una situazione di emergenza. Ricordiamo che tempo fa, prima di Inter-Sampdoria, quella partita si sarebbe dovuta giocare a porte chiuse. Stiamo parlando di tanti giorni fa. Qualcuno dovrà fare i conti con questa realtà e ripensare il suo modo di vedere le cose e di comportarsi. Credo che il Uefa potrebbe, prendendo esempio al contrario dalle istituzioni calcistiche italiane, fare il contrario di ciò che è stato fatto qui e avvalersi di questa esperienza estremamente negativa.

Se si dovesse sospendere oggi il campionato, la classifica finale risulterebbe essere quella dell’ultima giornata di campionato in cui tutte le squadre avevano il medesimo numero di partite disputate?

Questo dice il regolamento. Parliamoci chiaro. Se continuassero delle strane situazioni, strane perché ancora ad oggi alle 18 circa non sappiamo cosa succederà e la riunione si è chiusa nel primo pomeriggio al CONI. Ancora ora non abbiamo avuto comunicazione di quando si giocheranno le prossime partite, di che partite stiamo parlando, degli orari, dei giorni… Non abbiamo capito nulla. Secondo me ancora stanno discutendo lorsignori. Ma se dovessero continuare a discutere ancora mettendo nel disordine ciò che molto faticosamente si sta cercando di ordinare, non è escluso che intervenga qualcuno dall’alto e dica “va bene signori, stop. Finita questa storia, non si gioca fino all’Europeo”.

Tanto non è una repubblica fondata sul pallone, ma sul lavoro. Abbiamo problemi più seri e non possiamo correre dietro alle vostre esigenze. Io credo che i presidenti stiano correndo questo rischio. Come dite voi da studio a quel punto si guarderebbe la classifica con tutte le squadre con lo stesso numero di partite e si premieranno con lo scudetto, con l’ingresso in Champions League e in Europa League e con la permanenza in Serie A, a seconda dei punti che hanno messo da parte.

La Roma in quel caso sarebbe in Europa League. A tal proposito, il mancato accesso alla Champions League potrebbe rallentare o complicare la trattativa tra Pallotta e Friedkin?

Non c’entra nulla assolutamente. Non è assolutamente un problema. Io assisto a questo tira e molla di slittamento di altre 48 ore ma credo che sia già tutto fondamentalmente deciso e che si tratti solo di questioni burocratiche. Si tratterà poi di capire come questo signore che arriva dal Texas, anche se è californiano, intenderà gestire questo club, se in maniera pedissequamente conforme a quello che è stato l’atteggiamento di Pallotta o se in maniera completamente diversa e credo che i tifosi della Roma si augurino questa seconda ipotesi.

La Roma è stata poco costante nei risultati. Questo eventuale slittamento della giornata di campionato, proprio ora che i giallorossi avevano ritrovato un certo gioco e un certo cinismo sotto rete, potrebbe nuocere alla squadra di Fonseca o sarà d’aiuto per recuperare energie e giocatori?

Io non credo possa complicare la situazione. Credo che se Fonseca ha a disposizione dei giocatori con i quali ha lavorato poco per problemi di infortuni, magari la possibilità di poterli allenare con maggior frequenza e con più ore a disposizione, riuscendo ad avere un contatto ravvicinato con loro, potrebbe aiutare la squadra e non il contrario. Io credo che le squadre che hanno tanti impegni in stagione saltano un po’ di partite per l’uno o per l’altro motivo, purtroppo per questo motivo che nessuno si augurava, si può lavorare in maniera più approfondita e analitica, in maniera più consistente nel tempo con giocatori che sono reduci da infortuni o da fasi della stagione con prestazioni non particolarmente esaltanti. Immagino che per lui non sia uno svantaggio ma un vantaggio.

Zaniolo non dovrebbe disputare gli europei per decisione della Roma in accordo con lo staff della Nazionale. Quanto Le dispiace non vedere un talento del genere in una vetrina così importante?

Moltissimo perché è sicuramente il talento più promettente del calcio italiano. È un giocatore che è una cosa a parte. Ci sono degli ottimi giocatori, ma con lui si rischia di fare un salto di qualità enorme perché è un talento vero, di forza fisica prepotente, straripante. Ha intelligenza calcistica, non fa mai scelte sbagliate, difficilmente sbaglia una scelta calcisticamente parlando. Mi dispiace molto ma penso che per il suo interesse lui abbia capito che in 4 mesi sia impossibile recuperare da un intervento.

Voglia di record a parte, necessita almeno di un anno perché non comporti altri rischi. Per poter rivedere quel giocatore ai livelli cui l’abbiamo lasciato. Zaniolo deve capire questo ma è intelligente e molto più maturo di come lo si dipingeva arrivato a Roma. Deve capire, anche se lo avrà capito, che avrà tanto tempo anche con la maglia della Nazionale, tanti tornei da giocare perché è giovanissimo.

Lei ha commentato l’ultima di Totti ma non Roma-Barcellona. Se avesse potuto scegliere, quale avrebbe preferito commentare?

Chi mi conosce lo sa, ho una specie di venerazione per Francesco Totti. Per me è il calciatore italiano più grande di tutti i tempi, senza discussione, non è paragonabile a nessuno. Uno che gioca in quattro ruoli, il migliore del mondo per una decina di anni, va a fare il centravanti e vince la scarpa d’oro. Gli assist non li conto più. Ha una capacità di vedere calcio incredibile. Secondo me è un giocatore che non ha paragoni, però è stato molto complicato raccontare quella partita per me. Però dove c’è e c’è stato Francesco Totti, in quello stesso posto spero di essere stato anche io sempre.

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