Zeman: “Allenerò la Roma. E’ la mia ultima possibilità di guidare una grande squadra”

Ultima conferenza stampa di Zdenek Zeman da allenatore del Pescara. Oggi infatti, a margine del ‘memorial’ intitolato a Franco Mancini, il boemo ha annunciato che lascerà l’Abruzzo per guidare la Roma (all’incontro con i cronisti presente anche Daniele Sebastiani, presidente del Pescara).

fonte: wikipedia.org/Paolo Magliani

Queste le parole del tecnico:

Abbiamo fatto un grande campionato grazie a tanto entusiasmo, grazie a tanta voglia di fare. Non posso dimenticare i tifosi: quello che ho visto dal bus scoperto non lo avevo mai visto, ringrazio tutta la gente di Pescara, che è stata sempre vicina alla suqadra, che ci ha creduto e ci ha portato in serie A, dove spero che il Pescara rimarrà a lungo.

Può spiegarci perché lascia?
Ho scelto un’altra squadra: sono d’accordo con la Roma, che guiderò l’anno prossimo. Le motivazioni? A Roma ho lavorato e purtroppo non ho fatto quello che dovevo fare. Ho di nuovo l’opportunità di guidare una squadra importante con una storia importante. Non sono più un ragazzino: tra due, tre anni non potrò andare in una grande, è l’ultima possibilità per me di guidare una squadra di livello e con ambizioni importanti.

Quando il primo contatto con la Roma?
Non mi ricordo. So solo che ho parlato con Baldini, siamo molto vicini e niente può cambiare.

Firmerà un contratto annuale?
Vorrei fare sempre contratti annuali per non pesare alle società se le cose non vanno bene e avere la possibilità di scelta. Però vi prego di farmi domande sul Pescara: questa è la mia ultima conferenza stampa con loro e le altre cose le vedremo dopo.

Rispetto a  13 anni fa Zeman come è cambiato?
Sono invecchiato, ma sono abbastanza uguale. Qualche capello è caduto, ma come allenatore mi sento uguale: ho la stessa vglia di fare e di stare in campo. Finché la salute tiene ci voglio provare.

Ha avuto assicurazioni di mercato dalla Roma?
Della Roma parlerò dopo, ora sono ancora l’allenatore del Pescara.

Una sua frase è rimasta scolpita a Pescara: dopo una sconfitta a Varese lei disse ‘Ora vi faccio vedere io se Zemanlandia è sparita’, poi le avete vinte tutte…
Io ci credevo. La squadra c’è, ci crede e continuerà a fare i risultati.

13 anni fa andò via da Roma per motivi politici, ora si riaffaccia al grande calcio. Quei motivi politici possono crearle nuovi problemi?
Mi auguro di no. Oggi il calcio ha grosse difficoltà sul piano morale, ma spero che tutto si risolva al più presto, per il bene dello sport.

Secondo lei Verratti e Insigne sono pronti per una piazza di primissimo piano?
Sono ragazzi che hanno fatto un grande campionato. Per me sono ragazzi con qualità, di 20 e 21 anni e spero che si affermeranno nel grande calcio facendo una grande carriera.

Quando ha capito che il Pescara avrebbe potuto vincere il campionato? Ci piacerebbe sapere cosa pensava prima di Padova-Pescara, che forse è stata la svolta della stagione. Cosa ha detto ai ragazzi prima del match?
Non sono successe cose particolari. Era una partita difficile sulla carta, da rendere facile sul campo. Nel primo tempo i ragazzi hanno fatto grandissimo calcio, poi nel secondo, anche con un po’ di fortuna, siamo riusciti ad arrivare a un grande risultato. Questa squadra da sempre, dalla prima partita in trasferta a Verona, ha dimostrato carattere e voglia di fare risultato con tutti. Ha sempre risposto, non ci sono mai stati problemi né all’interno né all’esterno. Non posso dire altro.

Quanto sarà difficile raccogliere la sua eredità a Pescara?
Spero che sarà facile e che il nucleo dei giocatori rimanga. Loro potranno aiutare il prossimo allenatore ad esprimersi al meglio e a lavorare per la società e la città, come hanno aiutato me. Penso che al contrario di quello che si dice l’allenatore che viene dopo di me dovrebbe essere avvantaggiato.

Il suo addio ha spaccato un po’ la piazza: c’è chi la ringrazierà a vita e chi grida al tradimento…
Mi spiace che la prendano così, per me non è tradimento, ma continuità della mia professione. Avevo un contratto di un anno e a fine contratto penso di essere libero di fare. Per me Pescara mi rimane sempre nel cuore, non l’ho tradita. Vorrei che la gente continuasse a venire a vedere i ragazzi e a divertirsi.

Forse poteva essere un po’ più chiaro nelle ultime settimane…
Ma parlando di cosa?

Lei ha detto frasi ben precise…
Ma di cosa dovevo parlare? Posso parlare delle cose quando ci sono, se non ci sono non posso parlarne.

Cercherà di togliere qualche gioiello al Pescara?
Non credo, vorrei che il Pescara andasse avanti al meglio. Poi se qualcuno non gli serve e può servire a me… (Ride) Però la vedo difficile.

Tra Nazionale e calcioscommesse…
Non voglio parlare del calcioscommesse: siamo tutti in difficoltà nel calcio, non ci bastavano problemi economici e terremoti… Speravo che con i processi saremmo arrivati a punire pesantemente chi aveva sbagliato e dare un esempio, purtroppo vedo che non succede nemmeno questo. Sono preoccupato che questa situazione possa continuare.

Ha mai parlato col Pescara di rinnovo contrattuale e progetti per il futuro?
Noi ci siamo seduti e ne abbiamo parlato, ma poi è subentrata una nuova situazione e quindi si è smesso.

Chi pensa che possa essere il suo miglior successore sulla panchina del Pescara? Si parla di Ferrara…
Non lo so non ne voglio parlare. La società deciderà e spero sceglierà l’uomo giusto.

Si parla tanto di Ciro Ferrara, che ultimamente con lei…
Non rispondo… E se vuoi un giudizio non ti rispondo (sorride).

Ha vacillato dinnanzi alla possibilità di lasciare Pescara? Come si immagina il progetto biancoazzurro?
Me lo immagino giovane e bello. Delli Carri ha delle scelte da fare e ci sono molti giocatori che possono portare a un ulteriore salto di qualità.

Dopo 13 anni ritrova Francesco Totti. Come sarà questo ritrovarsi?
Ci siamo visti qualche volta, non sono 13 anni che non lo vedo. Poi ripeto per me oggi c’è ancora il Pescara.

E’ stato cercato da altre squadre di serie A?
(Sorride) Ho avuto… Cosa ho avuto? Qualche contatto, ma non direttamente con le società, di diverse squadre.

Si diceva che lei sia molto bravo a scoprire talenti, ma fosse meno adatti a gestire campioni. Alla Roma chiederà giocatori già pronti?
Ne parliamo la prossima settimana.

Cosa si porterà dopo 11 mesi di lavoro e vita al Pescara?
Oggi posso dire che mi porto tutto del Pescara, come sono stato qua non sono mai stato da nessuna parte. Sia per quelli con cui ho lavorato sia per quelli che stavano fuori: non ho mai avuto problemi né dentro né fuori dal campo. Sono affezionato al Pescara e spero che potrò vederlo sempre così.

Spera di ripetere quanto fatto qui?
Magari!

A Pescara ha lasciato il segno, non solo dal punto di vista sportivo. E’ stato invitato dalle scuole, ha tenuto molti convegni e ha riportato le famiglie allo stadio. Pensa che questo aspetto possa ripetersi in un contesto più ampio e meno ‘provinciale’ come quello della capitale?
Io me lo auguro e farò di tutto per cercare di fare quello che ho fatto qua, quello che ho fatto anche in altre piazze. Sono contento che il Pescara mi abbia dato questa possibilità e mi abbia seguito. Spero che continui così. E’ normale che ci vuole anche l’aiuto dei giornalisti per fare crescere questa squadra e questa società.

Molti la accusano di non avere cuore, cosa si sente di rispondere ai tifosi delusi?
Io so che dopo tanti anni ho pianto, quindi qualcosa dentro ce l’ho.

Ha allenato la Lazio e poi la Roma. Dove nasce questo amore per la capitale?
Sapete che da 18 anni vivo a Roma. E sapete che se esco da casa tanta gente mi chiede ‘Torna con noi’, sia laziali che romanisti. Spero che me lo diranno anche il prossimo anno.

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