Argentina: ecco il Superclasico, il derby dei derby

In Spagna, Sudamerica e tutto il mondo di idioma ispanico per “clasico” si è soliti indicare ciò che noi chiamiamo “derby”. Ma c’è un derby in Argentina che non è un Clasico qualsiasi ma è IL Clasico, il Superclasico, il derby tra River Plate e Boca Juniors. 

Fonte: Johnny Vulkan
Fonte: Johnny Vulkan

Buenos Aires è una città immensa, vanta 13 milioni di abitanti nell’area metropolitana e tantissime squadre nei massimi campionati argentini. La domanda sorge spontanea, perché con tante squadre di Buenos Aires la rivalità più forte è tra Boca Juniors e River Plate?

Tra il 1901 e il 1905 nel “barrio” de La Boca, il quartiere degli immigrati genovesi in Argentina (che prende il nome dal quartiere Boccadasse di Genova), gli stessi immigrati genovesi fondarono due squadre, per l’appunto il River Plate e il Boca Juniors. Il River Plate prese il nome dal fiume Rio de la Plata che fu inglesizzato secondo gli standard dell’epoca. Il Boca Juniors tenne il nome del quartiere che venne accompagnato dal termine inglese Juniors sempre per motivi di impronta britannica che ben figuravano ai tempi.

La rivalità tra River e Boca nasce dunque come una rivalità di quartiere, come quella di Avellaneda (altro grosso quartiere di Buenos Aires) tra Racing e Independiente, con le squadre che dividevano lo stadio. Il primo incontro fu una partita amichevole del 1908 vinta dal Boca Juniors per 2-1; mentre la prima sfida di campionato finì sempre 2-1 ma in favore del River Plate.

Le squadre diventano grandi in poco tempo e negli anni trenta sono già le  più forti del paese. Nel settembre del 1931 si giocò il primo derby dell’era professionistica del calcio argentino e ci fu subito tensione: sul punteggio di 1-1 l’arbitro Escola concede un rigore al Boca Juniors e la situazione delira; tre espulsi per il River, partita sospesa al 75’ e mai più ripresa e caos che degenera sugli spalti e fuori dallo stadio con un paio di persone che ci lasciano addirittura la pelle. Da quel momento la partita diventerà sempre più sentita e accesa, nasce una rivalità che non ha eguali nel mondo e i brutti episodi non finirono lì.

Il River Plate nel frattempo cede Sivori alla Juventus e Di Stefano al Real Madrid incassando un bottino impressionante di soldi che gli valgono il soprannome autodeclamato di Millionarios (per i rivali rimangono comunque le “Gallinas”, le galline per i loro colori sociali)e abbandonano il barrio de La Boca. Il River infatti si trasferisce a Nuñez, quartiere elitario della città di Buenos Aires , dove viene edificato lo Stadio Monumental ancora casa del River Plate e spesso anche della Seleccion argentina. Il Boca Juniors rimane a La Boca e diventa una squadra più “del popolo” tantoché secondo un sondaggio degli anni ’50 la metà più uno del paese tifava “azul y oro”.

Nel giugno del 1968 la rivalità arriva all’apice della sua tragicità in uno degli episodi più bui della storia dello sport sudamericano, “la Tragedia de la Puerta 12”. Alla fine di un noiosissimo match terminato 0-0 i tifosi del Boca Juniors allora ospiti furono incastrati in una trappola mortale nel cancello 12 dello stadio dove persero la vita ben 71 persone. Ancora i fatti non sono chiari, nessuno sa se le porte erano chiuse o se ci fu un attacco della polizia ma la pressione di tutte le persone in quella piccolissima area portò ad una delle più brutte tragedie del calcio. Alla fine della stagione le 68 squadre della Federazione argentina raccolsero oltre 100000 pesetas per le famiglie dei deceduti.

Fonte: rogeriotomazjr
Fonte: rogeriotomazjr

Altro capitolo importante di questa infinità rivalità è la famosa retrocessione del River Plate in Serie B che fece scalpore due anni e mezzo fa. Le uniche tre squadre mai retrocesse erano Boca Juniors, River Plate e Independiente. Già qualche anno fa fu introdotta la regola del “Promedio” , la particolare regola applicata in tutto il Sudamerica che fa retrocedere le squadre in base alla media punti delle ultime tre stagioni, che venne introdotta secondo alcuni appositamente per salvare il River Plate da un’annata storta. Nel 2011 neanche il promedio servì a salvare i Millionarios che dopo lo spareggio con il Belgrano di Cordoba vennero condannati a giocare in Serie B per l’immensa gioia del Boca Juniors che rimase assieme all’Independiente (retrocesso un anno dopo) l’unica squadra a non essere mai retrocessa. Al ritorno nel massimo campionato del River il Superclasico è tornato immediatamente di fuoco: nella gara di ritorno giocata alla Bombonera, la casa del Boca, ci fu un pesante sfottò nei confronti dei rivali che portò più volte alla sospensione della partita conclusasi con più di dieci minuti di recupero.

Negli ultimi anni Daniel Alberto Passarella, uno dei difensori centrali più forti di sempre ed ex bandiera del River Plate, è diventato il presidente dei Millionarios e, per mandare un segnale forte alla propria società ha ritirato la maglia numero 12, ossia quella che porta il nome della curva del Boca Juniors, la “12” per l’appunto, per tutte le gare di campionato.

Nel 2004 il giornale britannico “The Observer” ha messo il Superclasico in cima alla lista delle 50 cose sportive da vedere prima di morire.

River Plate e Boca Juniors sono tutt’ora le squadre più importanti di Buenos Aires e di tutto il calcio argentino: il River è la squadra con più titoli nazionali, il Boca è la squadra con più titoli internazionali al mondo alla pari del Milan. Il bilancio del Superclasico vede il Boca Juniors nettamente avanti con 126 vittorie rispetto alle 109 dei rivali.

Domenica torna il Superclasico al Monumental, il Boca è lievemente favorito per motivi di classifica ma il River è in netta ripresa e il fattore campo in queste partite conta e non poco. Il calcio d’inizio è fissato per le 23.15 ora italiana, señoras y señores bienvenidos al Superclasico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy