“Campioni in Europa”: il Basilea

“Campioni in Europa” è la nuova rubrica di Soccermagazine: settimana dopo settimana andremo a scoprire in giro per l’Europa le squadre che hanno vinto il proprio campionato. Talenti, successi e segreti dei club protagonisti di questa annata per avere un panorama completo della stagione che sta per concludersi”.

Fonte immagine:  Jim McDougall da Flickr
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Jim McDougall da Flickr

Da tre anni a questa parte in Svizzera detta legge il Basilea che, nonostante i continui cambi di panchina ad inizio stagione, riesce sempre a confermare la propria egemonia nel proprio campionato grazie ad una filosofia di calcio innovativa che comincia a portare i suoi frutti, anche in campo europeo. Quest’anno a trascinare i Rotblau al diciottesimo titolo svizzero è stato Paulo Sousa, degno erede di Yakin e prossimo allenatore della Fiorentina che ha esportato la propria cultura globale del calcio, regalando ai tifosi basilesi un anno di grande calcio. Non facile per il tecnico portoghese confermate quanto di buono fatto vedere da Murat Yakin nella passata stagione, convincente in tutti i fronti, anche in quello europeo.

Il Basilea versione 2015 funziona sin dalle prime giornate dove inanella quattro successi di fila mettendo in chiaro subito le cose. La squadra di Paulo Sousa si distingue subito per un gioco pragmatico ma divertente, una rivalutazione del pressing a tutto campo che porta ad un gioco sempre veloce e mai banale. Il testa a testa più importante è quello con lo Young Boys, unica squadra apparentemente degna di poter contendere loro il titolo. Su quattro scontri diretti il Basilea ne vince due e ne pareggia uno lasciando alla formazione di Berna solamente 4 dei 12 punti disponibili. Il distacco rimane comunque sempre molto ampio tra le due regine di Svizzera e in pochissime fasi della stagione di questa Super League si riesce a pensare ad una possibile volata finale: all’ultimo scontro diretto il Basilea arriva addirittura con 11 punti di vantaggio e lo 0-0 maturato al St. Jakob Park regala l’aritmetica certezza del terzo titolo consecutivo, il secondo in fila per Paulo Sousa che un anno fa vinse il campionato israeliano sulla panchina del Maccabi Tel-Aviv.

In Champions League l’avventura si complica a causa di un sorteggio sfortunato che mette nello stesso raggruppamento Real Madrid, Liverpool e Basilea oltre alla meteora Ludogorets che, però, si rivelerà squadra arcigna in terra bulgara. Con grande sorpresa i Rotblau riescono a chiudere in seconda posizione dietro l’imprendibile Real facendo fuori un mostro sacro del calcio europeo come il Liverpool che tornava dopo cinque anni a giocarsi la massima competizione europea per club. L’avventura in Champions del Basilea si arresta agli ottavi di finale quando il Porto di Lopetegui dopo aver strappato un prezioso 1-1 a St. Jakob’s Park domina per 4-0 al Do Dragao e fa fuori l’armata di Paulo Sousa, protagonista comunque anche in questa stagione di un ottimo cammino internazionale.

In Coppa di Svizzera invece la brutta sorpresa arriva solamente in finale quando il Sion, settima forza della Super League, vince per 3-0 la gara decisiva e non permette al Basilea di portare a casa uno storico double.

Tanti i protagonisti di questa annata trionfale del Basilea: su tutti Shkelzen Gashi, giocatore fondamentale nel 4-3-3 di Sousa che nonostante le sue proprietà da centrocampista è riuscito a vincere la classifica marcatori con ben 22 reti attirando su di sé anche le attenzioni di importanti club europei. A centrocampo Fabian Frei, solo omonimo del leggendario Alexander, è stato il perno fondamentale di questa squadra mentre dietro la grande classe di Fabian Schar, già passato all’Hoffenheim per la prossima stagione, ha permesso di chiudere la Super League con il miglior score difensivo. Impossibile non citare il prolifico reparto d’attacco, composto ad ragazzi giovani e davvero molto promettenti guidati dall’unico vecchietto dello stock offensivo, Marco Streller: assieme al centravanti veterano su cui si è poggiata la squadra per diversi incontri, sono spiccate le prestazioni del giovanissimo Breel Embolo, classe ’97 dalla forza straripante pronto per il salto di qualità e Derlis Gonzalez, attuale trascinatore della sorpresa Paraguay in Copa America nonché esterno funambolico che non ha fatto rimpiangere Salah in questa stagione.

La squadra dopo l’addio shock di Paulo Sousa perderà probabilmente alcuni dei suoi prezzi pregiati che seguiranno il tecnico a Firenze oppure andranno a cercare fortune in top team europei: il nuovo tecnico perla prossima stagione sarà Urs Fischer, ex allenatore del Thun a cui spetta il compito di dare continuità ad un progetto che cambia gli interpreti ma mai i risultati a fine stagione.

Articolo svolto con la collaborazione di Andrea Mariani.

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