Barcellona-Atletico Madrid 1-1, Colchoneros campioni dopo 18 anni!

Il capitolo conclusivo è, da sempre, quello chiave per scoprire il finale. Questa teoria non va applicata esclusivamente ai libri, ma è adattissima anche al calcio. Oggi al Camp Nou va in scena l’atto finale dell’infinito libro chiamato “Liga 2013-14” in cui le due massime protagoniste, Barcellona e Atletico Madrid, saranno protagoniste di uno scontro diretto, ed al vincitore verrà assegnato il titolo di Campioni di Spagna.

Simeone
Fonte: Carlos Delgado (wikipedia.it)

Sono 3 i punti a dividere le due compagini, ma una vittoria del Barça regalerebbe il primo (ed ultimo) titolo stagionale al ‘Tata Martino’ visto che all’andata il primo scontro diretto si era chiuso con uno 0-0. Un pareggio o una vittoria invece consegnerebbero lo scudetto alla capolista Atletico Madrid. A sorpresa Martino lascia fuori Xavi dall’11 iniziale e inserisce Pedro al centro del campo. Mentre nell’Atletico a fare coppia con Diego Costa in attacco c’è David Villa. Il Camp Nou come al solito regala una coreografia da urlo, coi colori blaugrana, qualche punta di giallo unita all’orgoglio tutto catalano che trasuda dall’enorme scritta “Son el Barça”. I primi 15 minuti emettono un primo verdetto: la partita del capocannoniere dei Colchoneros Diego Costa finisce al quarto d’ora quando, durante un contropiede, si ferma chiedendo immediatamente la sostituzione. Al suo posto entra Adrian, ma l’immagine dell’attaccante in lacrime seduto in panchina è veramente forte. Incredibile ma vero, prima della metà del primo tempo si fa male anche Arda Turan (come Costa in maniera assolutamente fortuita), costretto ad uscire in favore di Raul Garcia al 21. Pochissimi minuti dopo arriva la prima chance vera e propria della gara: ottimo cross di Dani Alves raccolto dalla testa di Pedro, ma la palla finisce di poco alta sopra la traversa. Minuto 33, momento della svolta decisiva. Fabregas mette una palla morbida in mezzo, su cui si avventa Messi che si limita ad appoggiarla di petto a Sanchez: il cileno poi esplode il tiro al volo (da posizione quasi impossibile) di una potenza terrificante che trafigge Courtois e porta il punteggio sull’1-0. Un gol favoloso, da ‘cineteca del calcio’, per Sanchez, grazie al quale il Barcellona è momentaneamente campione di Spagna. Risultato che non cambia più fino al duplice fischio dell’arbitro. Ma nei successivi 45′ potrebbe succedere veramente di tutto.

L’Atletico rientra in campo con una rabbia fuori dal comune e ci vogliono soltanto 3 minuti prima che il punteggio si riporti in equilibrio: pareggia Godin di testa su suggerimento da corner di Gabi. 1-1 e scudetto che passa dalle mani del Barcellona a quelle dell’Atletico (ora a +3). Succede poco fino al 64′, quando Messi segna il 2-1 ma l’arbitro ferma il gioco per posizione irregolare dello stesso argentino. Gol annullato e punteggio che rimane in parità. Al 72′ Simeone inserisce Sosa e toglie Adrian, usando la sua ultima sostituzione disponibile. A 10 minuti dallo scadere, il Barça va vicinissimo al nuovo vantaggio ancora con Alexis Sanchez: bolide dai 20 metri neutralizzato da Courtois in angolo. Le lancette dell’orologio del direttore di gara continuano il loro inesorabile giro fino ad arrivare al 90° minuto di gioco. Ne vengono aggiunti altri tre ma il risultato non cambia più fino al triplice fischio. Il pareggio odierno mantiene le distanze di 3 punti tra le due squadre che regala il decimo scudetto all’Atletico Madrid. Gioia immensa per i 440 tifosi giunti a Barcellona da Madrid, mentre nella capitale spagnola presumibilmente i festeggiamenti sono già iniziati.

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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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