Ligue 1: il tatuaggio di Ibrahimovic contro la fame nel mondo

La partita contro il Caen è stata l’ennesima occasione sprecata dal PSG per portarsi in vetta alla classifica, ma nonostante il risultato la partita per Ibrahimovic ha avuto un importante significato.

Autore: PSG World
Autore: PSG World

Un gol, quello dello svedese, definito un capolavoro acrobatico, un’ occasione ottima per togliersi la maglia e far vedere a tutti il torso tatuato con 15 nomi.  Nomi che non rientravano in quelli di famigliari o amici ma bensì, erano nomi di sconosciuti che però volevano rappresentare 805milioni di persone, bambini per la maggioranza, che soffrono la fame nel mondo. Ricordiamo che Ibra è testimonial del Programma Alimentare Mondiale dell’Onu, diretto dall’italiana Marina Catena.

I nomi di Carmen, Rahma, Antoine, Lida, Chheuy, Mariko, Abdoullah, volevano rappresentare storie di uomini, bambini e anziani che vivono nella fame, troppi anche per Ibrahimovic: “Ho avuto un’infanzia difficile, ma non è nulla paragonato a quel che soffrono queste persone. Questo progetto è cominciato due anni fa ed è culminato anche con quel gol che nessuno, me per primo, aveva programmato. Ma quando prepari le cose per bene, poi magari succedono per davvero. Mi ero immaginato qualcosa prima di scendere in campo, ma non così presto e così perfetto per la situazione. E’ stato un vero bonus“.

Progetto top secret, pilotato da Marina Catena che ha saputo convincere Ibrahimovic: “Avevamo bisogno di un’icona internazionale del calcio che è l’unico sport a non conoscere confini. Con l’impegno sincero di Zlatan possiamo sperare di avere una grande visibilità“. L’iniziativa potrebbe essere seguita personalmente dallo svedese, magari andando di persona nei luoghi colpiti dalla fame: “Non lo escludo, ma non voglio programmare nulla. Quando lo feci a Barcellona sapete tutti come andò. L’importante è nessuno dimentichi gli 805 milioni di persone che soffrono la fame. Il mio è un impegno al 200%”. Peccato che l’arbitro abbia poi punito Ibrahimovic per essersi tolto la maglia dopo il gol. Giallo che costerà all’attaccante un turno di squalifica, contro il Monaco: “Non ci ho pensato, ma lo avrei fatto anche se avessi rischiato di prendere un rosso. Ci sono cose molto più importanti di una partita di calcio e questa è una di quelle“.

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