Premier League, il Liverpool ha deciso: anche il suo stadio cambierà nome

Mentre in Italia si discute ancora riguardo alla creazione di stadi di proprietà, all’estero si dimostrano, ancora una volta, molto più avanti.

Liverpool. Fonte immagine: Flickr description: Walton Breck Road, Anfield da Wikipedia
Liverpool. Fonte immagine: Flickr description: Walton Breck Road, Anfield da Wikipedia

Sì perché ormai non è più sufficiente ottenere uno stadio di proprietà per guadagnare, ora l’idea nuova è quella di vendere il nome del proprio stadio a grandi compagnie in grado di aiutare economicamente i club anche nella ristrutturazione dell’impianto.

Come riportato da Il Fatto Quotidiano, questa idea si è diffusa a macchia d’olio e a questo nutrito gruppo si aggiunge anche il Liverpool che, per modernizzare Anfield Road, i cui costi si aggirano intorno ai 100 milioni, hanno siglato un accordo con Emirates che sponsorizzerà il tutto.

Prima del Liverpool anche il Real Madrid, ha siglato a sua volta un accordo con la stessa Emirates che sponsorizzerà i lavori di ammodernamento del Santiago Bernabeu voluti da Florentino Perez e che si aggirano introno ai 400 milioni di euro anche se ancora il progetto resta fermo a causa di un’indagine della Uefa per un accordo tra Real Madrid e comune ritenuto troppo favorevole al club.

Il Real Madrid si troverà così in compagnia di Maiorca il cui stadio Son Moix si chiama ora Iberostar e il Cornellà-El Prat dell’Espanyol il cui nome è diventato Power8 Stadium. In Inghilterra invece il Liverpool si affiancherà al Britannia Stadium di Stoke-on-Trent, alla Sports Direct Arena di Newcastle, oltre all’ormai noto Emirates Stadium dell’Arsenal fino allo stadio del Manchester City chiamato Etihad (anche se qui restano ancora problemi in tema di fair play finanziario).

L’idea non è comunque nuova e nasce negli Usa dove questa pratica è già in uso dagli inizi del secolo scorso e, in tutti gli sport americani ormai è consuetudine, così come in Germania, l’Allianz Arena è forse tra gli esempi più noti, e Inghilterra, ma anche Spagna e Francia stanno al passo, come al solito invece l’Italia sembra restare ancora indietro.

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