Soli contro tutti – I migliori (ed i peggiori) portieri della 21a giornata

Il freddo e soprattutto la neve hanno falcidiato la 21a giornata di campionato. Le partite giocate sono state sei su dieci e per i portieri, in alcune situazioni, la prestazione è stata resa più difficile dalle condizioni climatiche. Per chi gioca in porta la neve è un problema maggiore rispetto ai giocatori di movimento, sia per una questione di riscaldamento che per la visibilità. Non in tutti i campi la situazione meteorologica è stata pessima ed il cattivo tempo non ha comunque fatto commettere errori clamorosi ai portieri (apparsi più incerti su campi mediamente buoni).

 

Questo turno è stato particolare per il ristretto numero di partite disputate e quindi i voti della Gazzetta dello Sport non possono essere confrontati con i precedenti. Va comunque osservato che, percentualmente, tra i portieri scesi in campo le insufficienze sono state numerose. I voti tra il 6 ed il 7 sono stati assegnati a sette giocatori mentre  a cinque sono stati dati voti tra il 5 ed il 5,5. Un risultato abbastanza anomalo di difficile interpretazione, anche se probabilmente è  solo un’eccezione di un bel periodo. Questo turno infrasettimanale è stato particolare sia dal punto di vista dei risultatii che, conseguentemente, anche da parte delle prestazioni dei portieri.

 

Fonte: Danilo Rossetti

I migliori:

Solamente alla 19a giornata era finito tra i peggiori, ma la prestazione in Napoli-Cesena è valsa a Francesco Antonioli il primo posto. Protagonista nello 0-0 del San Paolo il portiere compie una parata tanto decisiva quanto bella nel secondo tempo. Il Napoli, pur non nella sua miglior giornata, attacca spesso. Goran Pandev riceve una palla a mezz’altezza un paio di metri fuori dall’area piccola e calcia al volo indirizzando la palla a fil di palo alla destra di Antonioli. Il tiro è preciso e rapido ma altrettanto è la risposta del quarantaduenne portiere. Appena l’attaccante calcia l’estremo difensore già intuisce dove possa arrivare il tiro e, con un mix micidiale di passi veloci verso destra seguito da un tuffo rapido e coordinato da manuale devia la palla, allungandosi  a terra con il braccio destro fin quasi all’angolino destro. Una parata dal coefficiente di difficoltà molto alto, ancora di più per un giocatore di quarantadue anni, il quale però ha dimostrato particolare reattività anche da quando non è più giovanissimo. La partita di Antonioli è stata molto precisa, con interventi sempre puntuali in cui, quasi sempre, ha trattenuto il pallone. Questo apporta alla squadra una sensazione di sicurezza molto utile, specialmente in partite contro attacchi forti come quello napoletano. In un’intervista all’inizio della stagione 2010/2011 Francesco Antonioli dichiarò che il segreto della sua longevità è sempre stato evitare il più possibile le sedute di allenamento più dure e faticose. Molto probabilmente però lo stesso portiere avrà riconosciuto un calo nelle sue prestazioni ultimamente ed avrà fatto qualche sforzo in più per recuperare una forma che farebbe invidia a colleghi molto più giovani.

 

Il secondo posto se lo aggiudica, dopo tanto tempo, Federico Marchetti. L’estremo difensore della Lazio è bravissimo nella vittoria contro il Milan. La prima azione pericolosa dei rossoneri, al settimo minuto, viene abilmente parata dal laziale. Il colpo di testa in corsa di Nocerino è potente e angolato, il portiere si allunga alla sua sinistra spingendo bene con le gambe e stendendo bene le braccia, così da parare a due mani. Marchetti è bravo anche in finale di tempo quando non travolge El Shaarawy in un’uscita bassa, anzi forse tocca anche leggermente il pallone costringendo l’attaccante a defilarsi. Nel secondo tempo è pronto anche sul tentativo maldestro di autogol tentato da Biava su un cross di Robinho. Il difensore laziale mette il piede facendo cambiare direzione al cross verso la porta, Marchetti è felino nell’intervento ravvicinato. Poco dopo arriva il vantaggio biancoceleste e la partita si avvia alla conclusione. Il portiere della Lazio mancava da un po’ di tempo nella classifica dei migliori, complice anche un infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco più di un mese. La bella prestazione in Lazio-Milan è l’ennesima conferma di affidabilità anche in sfide di alto livello.


Scende di due posizioni rispetto all’ultima giornata, ma si classifica ancora sul podio Massimiliano Benassi. Il portiere del Lecce, che si piazza al terzo posto, esce sconfitto dallo stadio Friuli di Udine ma non ha colpe. Subisce goal imparabili e ne evita altri due con due parate simili. Gli interventi che gli valgono la terza posizione li compie nel secondo tempo, su due tiri da fuori area. I bianconeri che ci provano dalla distanza sono Isla e Fernandes, entrambi con tentativi di tiri a giro sul secondo palo. Ogni volta Benassi risponde presente con tuffi alla sua sinistra dimostrando ottime capacità di spinta anche con poco aiuto delle gambe. Dopo la partita fantastica contro l’Inter non è riuscito nel miracolo di fermare un’altra grande del campionato ma ha dimostrato agli addetti ai lavori la capacità di farsi trovare pronto in ogni occasione. Probabilmente giocherà in A il prossimo campionato, anche se il Lecce non dovesse salvarsi.

 

 

I peggiori:

 

Samir Handanovic contro il Lecce ha sulla coscienza il goal di Di Michele. Troppo in ritardo quando il tiro parte e sembra quasi distratto sull’azione che porta al goal. La palla lo scavalca e lui non interviene come se lo battezzasse fuori dallo specchio. Non è da lui prendere goal del genere, soprattutto questa stagione, in cui è uno dei portieri meno battuti.

 

In ritardo è anche Christian Abbiati sul primo goal della Lazio. Fino a quel momento aveva sempre controllato agevolmente i tiri avversari ma quando Hernanes calcia scende a terra lento e sorpreso. Non sembra vivere la migliore stagione con la maglia del Milan, quest’anno ha ricevuto anche qualche critica dai propri tifosi, nonostante i suoi errori siano stati pochi e superati brillantemente con ottime prestazioni.

 

 

 

 

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