Atletico Madrid-Barcellona 1-0: Koke porta i suoi in semifinale

La storia del calcio europeo passa per il Vicente Calderón. Quella di stasera tra Atletico e Barcellona ha il sapore di ‘finale anticipata’. Il pareggio per 1-1 dell’andata lascia aperto qualsiasi discorso, le prime due classificate della Liga si danno battaglia anche in campo internazionale (in Champions è una sfida inedita). Il Barcellona, soprattutto negli ultimi anni, si potrebbe definire un abitudinario delle semifinali, mentre l’Atletico ci manca da circa 4 decadi. 610 giornalisti accreditati siederanno in tribuna e partita che verrà trasmessa in 120 diversi paesi del Mondo.
 
Fonte: Rozmiar pierwotny (wikipedia.org)
Koke. Fonte: Rozmiar pierwotny (wikipedia.org)

Nell’undici iniziale dell’Atletico non c’è Diego Costa, che va in tribuna; e nemmeno Diego, l’eroe dell’andata, inizialmente in panchina. In attacco gioca l’ex di turno David Villa coadiuvato da Adrian. Nel Barcellona out Piqué sostituito da Bartra, per il resto solito 4-3-3 con Cesc Fabregas nel ruolo di falso nueve. Spalti del Calderon interamente coperti dalla coreografia dei tifosi di casa che recita ‘ganar, ganar, ganar y volver a ganar’ (vincere, vincere e vincere di nuovo, ndr). Insomma si è capito, oggi i termini ‘pareggio’ e/o ‘sconfitta’ sono banditi. Ritmi infernali fin da subito. Dopo 5 minuti Adrian colpisce in pieno la traversa, ma è solo il preludio al gol che arriva pochi secondi dopo: palla in mezzo di Villa, poi è proprio Adrian ad appoggiarla di testa per Koke che di prima non esita nemmeno un istante e con una conclusione perfetta gonfia la rete per l’1-0. Al 10′ Villa di sinistro da ottima posizione colpisce il secondo legno della giornata per i Colchoneros. La risposta del Barcellona arriva al 13′: è Lionel Messi che, servito bene da Alves, di testa sfiora il palo destro. Cinque minuti dopo Villa inizia a pensare che oggi gli astri gli siano contro: con un gran tiro al volo centra la seconda traversa personale e terza complessiva per l’Atletico in meno di 20 minuti di gioco. Poi la partita si calma, e il Barcellona si affaccia più volte dalle parti di Courtois, però senza mai incidere. Unici brividi causati da un ottimo spunto del solito Messi al 24′, ma la palla termina sul fondo dopo aver sibilato a pochi centimetri dal palo. Termina un primo tempo davvero scoppiettante nei primi 20 minuti, con qualche dubbio per un rigore non concesso a seguito di un tocco di mano di Miranda all’interno della propria area.

Nella ripresa succede veramente poco fino a quando, al 63′ Simeone finalmente getta nella mischia il brasiliano Diego. L’ex Juve ci mette 30 secondi a provare la conclusione di sinistro da distanza ravvicinata, ma Pinto si oppone bene mettendola in corner. Al 70′ Gabi dopo un contropiede perfetto si trova a tu per tu con il portiere ma la spara proprio su Pinto che di piede concede l’angolo. Nel prosieguo qualche spinta di troppo in area, ma il britannico Webb mette in scena una dimostrazione del significato di ‘arbitraggio all’inglese‘ e ancora una volta nega il rigore. Il Barcellona punge raramente, ma quando si procura occasioni da rete i brividi sono assicurati. Al 77’ Neymar servito perfettamente dalla destra si tuffa e colpisce di testa, ma la sfera non centra lo specchio della porta per poco. Il risultato non cambia più e dopo 3 minuti arriva quel fischio finale tanto atteso da ogni singolo tifoso dell’Atletico Madrid che stesse guardando la partita.
La missione di Simeone è compiuta. L’atteggiamento dei suoi è stato perfetto: iniziare in quinta, segnare il gol che rendeva ancora più certo il passaggio del turno e poi costruire un muro in difesa, senza disdegnare qualche contropiede. Dopo il gol di Koke ci si aspettava una guerra senza esclusione di colpi e sicuramente qualche altro gol, ma così non è stato. In partite come queste, è inutile sottolineare che quello che conta è il risultato. E grazie all’1-0 odierno l’Atletico Madrid torna a giocare, dopo 40 anni, una semifinale di Champions. E nel frattempo è primo in classifica in Liga. Migliore squadra in Spagna per rendimento e  tra le 4 regine europee. Venerdì è in programma il sorteggio delle semifinaliste: Real Madrid, Chelsea e Bayern Monaco sono le possibili sfidanti. Se tutto continua come deve, tra qualche mese potremo avere un nuovo ‘Special One’, nome di battesimo: Diego Simeone. 
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Edoardo Ciotola

21enne che continua imperterrito a parlare di 'farsi i viaggi' e che sogna di diventare giornalista sportivo di professione. Metà napoletano e metà spagnolo (d'adozione). Cresciuto a pane e Fabri Fibra, ama il calcio (la fede è quella interista) e ascolta qualsiasi tipo di musica. Insomma, non ha le idee propriamente chiare, ma è talmente orgoglioso da essere capace di farne addirittura un vanto. In fin dei conti però una cosa è certa: la sua anima è unita, tramite punti di sutura, alla scrittura e alla comunicazione, di qualsiasi forma esse siano.

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